Il saggio intende mettere a mettere a fuoco l’impostazione che Mies intese dare al Bauhaus negli ultimi anni del sua attività tra Dessau e Berlino. Inoltre, il tentativo è quello di mostrare che l’idea di Mies di collocare l’architettura, ancora con maggior forza della ipotesi messa a punto Mayer, come centro e cardine del programma di insegnamento come pure l’accorpamento delle varie discipline affini prima sparate in ambiti irrelati (decorazioni, metallo, falegnameria) nell’Interior Design, modificando sensibilmente l’impostazione gropiusiana, consentì a Mies e a Lilly Reich – che di quella impostazione furono i protagonisti - nel loro sodalizio umano e professionale, durato ben 13 anni, di raggiungere in alcuni progetti e opere condivisi - qui esaminati - qualità altissime sia degli spazi sia dei relativi oggetti d’arredo e a supporto dello spazio dell’abitare. Un rapporto tra architettura e design che nel tempo e sino ad oggi si è reso sempre “disunito” producendo percorsi solitari, disarmonici e autoreferenziali in una distorta scissione tra l’industrial design, l’Architettura di interni e la progettazione architettonica e le forme. L’ipotesi di curriculum dell’ultimo Bauhaus di Mies avrà, come è noto, in America il suo compimento mettendo al centro della formazione dell’architetto il disegno e la costruzione assumendo l'Architettura o meglio ancora come Baukunst posta, anche simbolicamente, ben “al di sopra” del Design inteso come mera produzione industriale di oggetti.

Mies: l'ultimo Bauhaus e oltre / Capozzi, Renato. - In: BLOOM. - ISSN 2035-5033. - 29:(2019), pp. 69-86.

Mies: l'ultimo Bauhaus e oltre

RENATO CAPOZZI
2019

Abstract

Il saggio intende mettere a mettere a fuoco l’impostazione che Mies intese dare al Bauhaus negli ultimi anni del sua attività tra Dessau e Berlino. Inoltre, il tentativo è quello di mostrare che l’idea di Mies di collocare l’architettura, ancora con maggior forza della ipotesi messa a punto Mayer, come centro e cardine del programma di insegnamento come pure l’accorpamento delle varie discipline affini prima sparate in ambiti irrelati (decorazioni, metallo, falegnameria) nell’Interior Design, modificando sensibilmente l’impostazione gropiusiana, consentì a Mies e a Lilly Reich – che di quella impostazione furono i protagonisti - nel loro sodalizio umano e professionale, durato ben 13 anni, di raggiungere in alcuni progetti e opere condivisi - qui esaminati - qualità altissime sia degli spazi sia dei relativi oggetti d’arredo e a supporto dello spazio dell’abitare. Un rapporto tra architettura e design che nel tempo e sino ad oggi si è reso sempre “disunito” producendo percorsi solitari, disarmonici e autoreferenziali in una distorta scissione tra l’industrial design, l’Architettura di interni e la progettazione architettonica e le forme. L’ipotesi di curriculum dell’ultimo Bauhaus di Mies avrà, come è noto, in America il suo compimento mettendo al centro della formazione dell’architetto il disegno e la costruzione assumendo l'Architettura o meglio ancora come Baukunst posta, anche simbolicamente, ben “al di sopra” del Design inteso come mera produzione industriale di oggetti.
2019
Mies: l'ultimo Bauhaus e oltre / Capozzi, Renato. - In: BLOOM. - ISSN 2035-5033. - 29:(2019), pp. 69-86.
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