Il territorio che costituisce l’Ager Nolanus è caratterizzato da un complesso sistema di antichi presidi di difesa – castelli, fortificazioni, strutture puntuali di avvistamento e segnalazione – che definiscono uno straordinario patrimonio architettonico e paesaggistico. All’interno di tale rete territoriale il Castello di Cicala riveste un ruolo di grande importanza. Sorto sulla omonima collina, probabilmente in età alto-medievale dalla trasformazione di un insediamento preesistente, il castello domina dall’alto il paesaggio circostante, la città di Nola e i comuni ad essa limitrofi. Importante baluardo militare prima e residenza baronale a partire dai primi decenni del XVI secolo, Castel Cicala si caratterizza per la presenza di un triplo ordine di mura di fortificazione e di un sistema anulare di torri di avvistamento. L’impianto planimetrico irregolare e il complesso palinsesto di stratificazioni testimoniano delle molteplici trasformazioni e dei numerosi adattamenti che la fabbrica ha subito nel corso dei secoli, principalmente in corrispondenza del passaggio dall’uso difensivo a quello abitativo. Gravemente danneggiato dal sisma dell’Irpinia del 1980, l’edificio è stato sottoposto, negli anni successivi all’evento, ad una serie di interventi di consolidamento che si sono dimostrati notevolmente invasivi nonché poco attenti alla conservazione della fragile materia autentica. Oggi, una parte della struttura si conserva allo stato di rudere in una condizione di estrema precarietà mentre un’altra, invece, è stata adattata al fine di ospitare una piccola chiesa e un centro studi. Alla luce di tali premesse, lo scritto intende fornire una interpretazione delle molteplici valenze custodite in tale patrimonio fortificato e proporre alcune osservazioni in merito alla validità degli interventi post-sismici e alla loro "prova nel tempo" anche rispetto al confronto con il dibattito scientifico dell’epoca che li ha prodotti. Attraverso una lettura in chiave paesaggistica del sistema castello-collina-percorsi-territorio, lo studio mira, inoltre, a definire possibili indirizzi per la protezione e la conservazione di tale architettura mediante una più profonda diffusione della sua conoscenza e il miglioramento della sua accessibilità. Obiettivo, quest’ultimo, perseguibile anche attraverso la valorizzazione della fitta rete di percorsi che conduce ad essa e che costituisce l’infrastrutturazione antica del sito, anch’essa da custodire e salvaguardare.

Il Castello di Cicala nel paesaggio dell'Ager Nolanus: conoscenza, conservazione, valorizzazione / Pollone, Stefania. - (2014), pp. 152-152. (Intervento presentato al convegno Fortificazioni, memoria, paesaggio, Riassunti delle relazioni del Convegno scientifico in occasione dei cinquant’anni di attività dell’Istituto Italiano dei Castelli, 1964-2014 tenutosi a Bologna nel 27-29 novembre 2014).

Il Castello di Cicala nel paesaggio dell'Ager Nolanus: conoscenza, conservazione, valorizzazione

Stefania Pollone
2014

Abstract

Il territorio che costituisce l’Ager Nolanus è caratterizzato da un complesso sistema di antichi presidi di difesa – castelli, fortificazioni, strutture puntuali di avvistamento e segnalazione – che definiscono uno straordinario patrimonio architettonico e paesaggistico. All’interno di tale rete territoriale il Castello di Cicala riveste un ruolo di grande importanza. Sorto sulla omonima collina, probabilmente in età alto-medievale dalla trasformazione di un insediamento preesistente, il castello domina dall’alto il paesaggio circostante, la città di Nola e i comuni ad essa limitrofi. Importante baluardo militare prima e residenza baronale a partire dai primi decenni del XVI secolo, Castel Cicala si caratterizza per la presenza di un triplo ordine di mura di fortificazione e di un sistema anulare di torri di avvistamento. L’impianto planimetrico irregolare e il complesso palinsesto di stratificazioni testimoniano delle molteplici trasformazioni e dei numerosi adattamenti che la fabbrica ha subito nel corso dei secoli, principalmente in corrispondenza del passaggio dall’uso difensivo a quello abitativo. Gravemente danneggiato dal sisma dell’Irpinia del 1980, l’edificio è stato sottoposto, negli anni successivi all’evento, ad una serie di interventi di consolidamento che si sono dimostrati notevolmente invasivi nonché poco attenti alla conservazione della fragile materia autentica. Oggi, una parte della struttura si conserva allo stato di rudere in una condizione di estrema precarietà mentre un’altra, invece, è stata adattata al fine di ospitare una piccola chiesa e un centro studi. Alla luce di tali premesse, lo scritto intende fornire una interpretazione delle molteplici valenze custodite in tale patrimonio fortificato e proporre alcune osservazioni in merito alla validità degli interventi post-sismici e alla loro "prova nel tempo" anche rispetto al confronto con il dibattito scientifico dell’epoca che li ha prodotti. Attraverso una lettura in chiave paesaggistica del sistema castello-collina-percorsi-territorio, lo studio mira, inoltre, a definire possibili indirizzi per la protezione e la conservazione di tale architettura mediante una più profonda diffusione della sua conoscenza e il miglioramento della sua accessibilità. Obiettivo, quest’ultimo, perseguibile anche attraverso la valorizzazione della fitta rete di percorsi che conduce ad essa e che costituisce l’infrastrutturazione antica del sito, anch’essa da custodire e salvaguardare.
2014
978-88-8420-881-1
Il Castello di Cicala nel paesaggio dell'Ager Nolanus: conoscenza, conservazione, valorizzazione / Pollone, Stefania. - (2014), pp. 152-152. (Intervento presentato al convegno Fortificazioni, memoria, paesaggio, Riassunti delle relazioni del Convegno scientifico in occasione dei cinquant’anni di attività dell’Istituto Italiano dei Castelli, 1964-2014 tenutosi a Bologna nel 27-29 novembre 2014).
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11588/755731
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