I concetti dell’epistemologia kuhniana ben si adattano anche alla vicenda del marxismo, in particolare al complesso tema della “revisione” della teoria di Karl Marx. In questa prospettiva il revisionismo può essere considerato come un caso di “scienza straordinaria”, che descrive un particolare momento di crisi e trasformazione di un paradigma di riferimento (la dottrina marxista) e della sua “scienza normale”, intesa come approfondimento e di divulgazione del paradigma e che coincide, nel caso del marxismo, con la dottrina ortodossa della Seconda e della Terza Internazionale. In Italia la vicenda revisionista, nata precocemente e nutrita da eterogenee istanze filosofiche, si differenziò ben presto, negli esiti della critica, in due opposte componenti: da un lato, l’isolato ed originale contributo di Antonio Graziadei, rivolto alle antiche teorie del surplus fisico, individuate come soluzioni più appropriate alle aporie del valore marxista; dall’altro lato, il più consistente gruppo di teorici revisionisti, da Benedetto Croce a Francesco Saverio Merlino, Enrico Leone e Arturo Labriola, che cercavano, non senza differenze, nei teoremi marginalisti una risposta adeguata alla crisi marxista.Questa fase creativa della vicenda marxista termina con la rivoluzione d’ottobre che apre una nuova fase di “scienza normale” e di consolidamento del paradigma marxista nella interpretazione leninista. Si apre così la fase dell’ortodossia stalinista e una nuova stagione di vero e proprio dogmatismo dottrinario intorno alla categoria del capitalismo monopolistico di Stato, evoluzione del concetto leninista di imperialismo, che di fatto isolerà il movimento marxista dal coevo dibattito sulla rivoluzione keynesiana. La prevalente impostazione “umanistica” e storicista dei marxisti italiani contribuirà ad acuire ulteriormente questo isolamento. Su questo quadro dogmatico e stagnante del marxismo italiano si abbatterà, dirompente, la ricostruzione neo-ricardiana di Piero Sraffa che assumerà il carattere di una rivoluzione scientifica liquidatoria del paradigma marxista.

Scienza normale e scienza straordinaria nel marxismo italiano (1892-1960) / Patalano, Rosario. - unico:(2019), pp. 93-134.

Scienza normale e scienza straordinaria nel marxismo italiano (1892-1960)

Rosario Patalano
2019

Abstract

I concetti dell’epistemologia kuhniana ben si adattano anche alla vicenda del marxismo, in particolare al complesso tema della “revisione” della teoria di Karl Marx. In questa prospettiva il revisionismo può essere considerato come un caso di “scienza straordinaria”, che descrive un particolare momento di crisi e trasformazione di un paradigma di riferimento (la dottrina marxista) e della sua “scienza normale”, intesa come approfondimento e di divulgazione del paradigma e che coincide, nel caso del marxismo, con la dottrina ortodossa della Seconda e della Terza Internazionale. In Italia la vicenda revisionista, nata precocemente e nutrita da eterogenee istanze filosofiche, si differenziò ben presto, negli esiti della critica, in due opposte componenti: da un lato, l’isolato ed originale contributo di Antonio Graziadei, rivolto alle antiche teorie del surplus fisico, individuate come soluzioni più appropriate alle aporie del valore marxista; dall’altro lato, il più consistente gruppo di teorici revisionisti, da Benedetto Croce a Francesco Saverio Merlino, Enrico Leone e Arturo Labriola, che cercavano, non senza differenze, nei teoremi marginalisti una risposta adeguata alla crisi marxista.Questa fase creativa della vicenda marxista termina con la rivoluzione d’ottobre che apre una nuova fase di “scienza normale” e di consolidamento del paradigma marxista nella interpretazione leninista. Si apre così la fase dell’ortodossia stalinista e una nuova stagione di vero e proprio dogmatismo dottrinario intorno alla categoria del capitalismo monopolistico di Stato, evoluzione del concetto leninista di imperialismo, che di fatto isolerà il movimento marxista dal coevo dibattito sulla rivoluzione keynesiana. La prevalente impostazione “umanistica” e storicista dei marxisti italiani contribuirà ad acuire ulteriormente questo isolamento. Su questo quadro dogmatico e stagnante del marxismo italiano si abbatterà, dirompente, la ricostruzione neo-ricardiana di Piero Sraffa che assumerà il carattere di una rivoluzione scientifica liquidatoria del paradigma marxista.
2019
978-88-6434-302-0
Scienza normale e scienza straordinaria nel marxismo italiano (1892-1960) / Patalano, Rosario. - unico:(2019), pp. 93-134.
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