Il libro, a partire da una lettura dell’evoluzione della forma urbis radicata nella geografia, indaga possibili visioni di futuro per Cripta, l’antica Grottaminarda, ed il suo territorio, costruendo scenari di trasformazione adeguati alla forma della terra ed inserendosi nell’ampio dibattito culturale e scientifico sorto a valle della Strategia Nazionale delle Aree Interne, a partire dalle internità dell’Appennino Meridionale. Il testo propone l’applicazione di uno sguardo orientato al disvelamento dei caratteri naturali e geografici dei luoghi e la ricerca di una metodologia in cui l’architettura ed il progetto, interagendo con altri saperi in una prospettiva transdisciplinare e multiscalare, diventano i cardini intorno a cui innescare processi di trasformazione. Rivolgere uno sguardo progettante verso Grottaminarda impone necessariamente di considerarne il ruolo nodale all’interno della geografia del “Sistema Irpinia”, per inserire la ricerca sulla riattivazione del centro urbano nella corretta prospettiva territoriale. È necessaria quindi una visione sincronica sia alla scala urbana, in cui un focus sulla qualità della forma della città, dello spazio pubblico più che della specifica qualità architettonica degli edifici, impone la realizzazione di una strategia di intervento, sia alla scala vasta, nella quale Grottaminarda assume l’importante ruolo di porta di accesso ai paesi limitrofi. L’ Irpinia è una terra che può considerarsi paradigmatica, grazie alla sua baricentricità geografica tra tre regioni (Campania, Puglia e Basilicata), ed alla sua storia insediativa, erede di antiche civiltà che hanno lasciato evidenti tracce nel patrimonio culturale, e alla ricchezza di risorse (il più importante bacino idrografico del mezzogiorno), una terra che ancora mostra le ferite delle catastrofi naturali, terremoti e dissesti idrogeologici, dove la prevenzione dei rischi è chiamata ad assumere un ruolo importante nei processi di riattivazione delle urbanità degradate. Processi che richiedono l’interrelazione tra diverse professionalità e diverse scale di influenza, da quella interregionale a quella del singolo insediamento, realizzabili soprattutto grazie alla sinergia con un progetto infrastrutturale di portata europea che vede la realizzazione della stazione Hirpinia come importante nodo del Corridoio Ferroviario Ottavo, connessione tra l’Europa Occidentale e l’Europa Orientale, della linea Alta Capacità-Alta Velocità Napoli-Bari- Varna. La linea TAC-TAV e la stazione Hirpinia, collocata in un luogo geografico strategico per le connessioni infrastrutturali in senso est-ovest (Napoli-Bari) e nord-sud (Grottaminarda-Lioni-Salerno), costituiscono un motore su cui fondare un progetto di sviluppo territoriale che riattivi l’economia e la vivibilità dell’intero Sistema Irpinia, potenziando le connessioni con la Puglia e la Basilicata da una parte e con Napoli e il centro Italia dall’altra. La costruzione della stazione può innescare un processo virtuoso di riattivazione e ripopolamento dei paesi e dei paesaggi irpini, di rigenerazione dei tanti borghi e delle aree naturali, primo passo di una strategia di riconnessione dell’intero mezzogiorno con il resto d’Europa.

Cripta. Forma Terrae/Forma Urbis. Dentro le aree interne, visioni di futuro per Grottaminarda ed il suo territorio / Picone, Adelina. - (2019).

Cripta. Forma Terrae/Forma Urbis. Dentro le aree interne, visioni di futuro per Grottaminarda ed il suo territorio

Adelina Picone
2019

Abstract

Il libro, a partire da una lettura dell’evoluzione della forma urbis radicata nella geografia, indaga possibili visioni di futuro per Cripta, l’antica Grottaminarda, ed il suo territorio, costruendo scenari di trasformazione adeguati alla forma della terra ed inserendosi nell’ampio dibattito culturale e scientifico sorto a valle della Strategia Nazionale delle Aree Interne, a partire dalle internità dell’Appennino Meridionale. Il testo propone l’applicazione di uno sguardo orientato al disvelamento dei caratteri naturali e geografici dei luoghi e la ricerca di una metodologia in cui l’architettura ed il progetto, interagendo con altri saperi in una prospettiva transdisciplinare e multiscalare, diventano i cardini intorno a cui innescare processi di trasformazione. Rivolgere uno sguardo progettante verso Grottaminarda impone necessariamente di considerarne il ruolo nodale all’interno della geografia del “Sistema Irpinia”, per inserire la ricerca sulla riattivazione del centro urbano nella corretta prospettiva territoriale. È necessaria quindi una visione sincronica sia alla scala urbana, in cui un focus sulla qualità della forma della città, dello spazio pubblico più che della specifica qualità architettonica degli edifici, impone la realizzazione di una strategia di intervento, sia alla scala vasta, nella quale Grottaminarda assume l’importante ruolo di porta di accesso ai paesi limitrofi. L’ Irpinia è una terra che può considerarsi paradigmatica, grazie alla sua baricentricità geografica tra tre regioni (Campania, Puglia e Basilicata), ed alla sua storia insediativa, erede di antiche civiltà che hanno lasciato evidenti tracce nel patrimonio culturale, e alla ricchezza di risorse (il più importante bacino idrografico del mezzogiorno), una terra che ancora mostra le ferite delle catastrofi naturali, terremoti e dissesti idrogeologici, dove la prevenzione dei rischi è chiamata ad assumere un ruolo importante nei processi di riattivazione delle urbanità degradate. Processi che richiedono l’interrelazione tra diverse professionalità e diverse scale di influenza, da quella interregionale a quella del singolo insediamento, realizzabili soprattutto grazie alla sinergia con un progetto infrastrutturale di portata europea che vede la realizzazione della stazione Hirpinia come importante nodo del Corridoio Ferroviario Ottavo, connessione tra l’Europa Occidentale e l’Europa Orientale, della linea Alta Capacità-Alta Velocità Napoli-Bari- Varna. La linea TAC-TAV e la stazione Hirpinia, collocata in un luogo geografico strategico per le connessioni infrastrutturali in senso est-ovest (Napoli-Bari) e nord-sud (Grottaminarda-Lioni-Salerno), costituiscono un motore su cui fondare un progetto di sviluppo territoriale che riattivi l’economia e la vivibilità dell’intero Sistema Irpinia, potenziando le connessioni con la Puglia e la Basilicata da una parte e con Napoli e il centro Italia dall’altra. La costruzione della stazione può innescare un processo virtuoso di riattivazione e ripopolamento dei paesi e dei paesaggi irpini, di rigenerazione dei tanti borghi e delle aree naturali, primo passo di una strategia di riconnessione dell’intero mezzogiorno con il resto d’Europa.
2019
978-88-98262-80-9
Cripta. Forma Terrae/Forma Urbis. Dentro le aree interne, visioni di futuro per Grottaminarda ed il suo territorio / Picone, Adelina. - (2019).
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