Circa 12 milioni di tedeschi e di germanofoni fuggirono e furono espulsi alla fine della seconda guerra mondiale dalle ex regioni tedesche cedute al nuovo stato polacco e all'URSS e dagli stati dell'Europa centro-orientale, come la Polonia, l'Ungheria e la Cecoslovacchia. Tali migrazioni forzate, che durarono, in alcuni casi, fino agli anni Cinquanta, portarono a una ridefinizione e omogeneizzazione etnica delle regioni orientali dell'Europa nel secondo dopoguerra e confrontarono la Germania sconfitta con la questione dell'accoglienza e integrazione di milioni di profughi.
La Germania occidentale e le migrazioni forzate di tedeschi e germanofoni nel secondo dopoguerra / D'Onofrio, Andrea. - (2018). (Intervento presentato al convegno Migrazioni/Migrationen tenutosi a Università degli Studi di Napoli Federico II - Università degli Studi di Napoli L'Orientale nel 9 novembre 2018).
La Germania occidentale e le migrazioni forzate di tedeschi e germanofoni nel secondo dopoguerra
Andrea D'Onofrio
2018
Abstract
Circa 12 milioni di tedeschi e di germanofoni fuggirono e furono espulsi alla fine della seconda guerra mondiale dalle ex regioni tedesche cedute al nuovo stato polacco e all'URSS e dagli stati dell'Europa centro-orientale, come la Polonia, l'Ungheria e la Cecoslovacchia. Tali migrazioni forzate, che durarono, in alcuni casi, fino agli anni Cinquanta, portarono a una ridefinizione e omogeneizzazione etnica delle regioni orientali dell'Europa nel secondo dopoguerra e confrontarono la Germania sconfitta con la questione dell'accoglienza e integrazione di milioni di profughi.File | Dimensione | Formato | |
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