Alla luce dei differenti percorsi che segnarono la storia politica della Germania e dell’Italia nella prima metà del XX secolo, sono messe in evidenza le principali tappe della politica di promozione culturale e scientifica nelle due nazioni. La Germania vide il susseguirsi di esperienze politico-istituzionali di segno opposto, dall’impero parlamentare e liberale, caratterizzato dalla figura di Guglielmo II e dalla sua Weltpolitik, all’instaurarsi, dopo la prima guerra mondiale, del governo democratico della repubblica di Weimar, messo in crisi, dopo quattordici anni, dalle drammatiche conseguenze della depressione mondiale del ‘29, con l’ascesa elettorale di Hitler e all’affermarsi, nel ‘33, della dittatura nazionalsocialista. È la Germania di inizio secolo a distinguersi per il suo sostegno e incentivo alla ricerca scientifica e i suoi stimoli nella vita culturale. È nella Berlino dell’Impero guglielmino che vengono allestite le grandi mostre museali archeologiche, prime fra tutte il Museo del Pergamon, su concetto di Wilhelm Bode. Inoltre la figura di Guglielmo II si lega a un’iniziativa di grande successo nella politica scientifica, quale la creazione della Kaiser Wilhelm Gesellschaft zur Förderung von Wissenschaft und Forschung (l’odierna Max Planck Gesellschaft) come coordinamento e rete di importanti istituti e centri extrauniversitari di ricerca scientifica, basata su una fruttuosa strategia di “alleanza tra scienza, Stato e industria”. La Kaiser Wilhelm Gesellschaft divenne ben presto uno degli esempi di spicco, insieme al modello universitario humboldtiano, del prestigio internazionale della cosiddetta “scienza tedesca”, che vantava non pochi ammiratori nel mondo intellettuale e scientifico italiano. L’Italia in questo stesso periodo vide invece sul piano istituzionale la continuità della monarchia dei Savoia, con l’allargarsi, nei primi anni, delle basi sociali dello Stato liberale con la politica di riforme di Giovanni Giolitti. Il primo dopoguerra fu caratterizzato ben presto nel regno d’Italia, a partire dal 1922, dall’esperienza autoritaria e dittatoriale, per più di un ventennio del regime fascista di Mussolini. È nell’età giolittiana che l’archeologia italiana nel Mediterraneo ebbe un importante sviluppo attraverso la fondazione con regio decreto nel 1909 della “Regia scuola archeologica italiana di Atene” e nel 1922, durante l’ultimo governo Giolitti, con l’appoggio dell’allora Ministro della Pubblica Istruzione Benedetto Croce, attraverso l’istituzione dell’Istituto Nazionale di Archeologia e Storia dell’Arte, creato con decreto luogotenenziale nell’ottobre 1918. A cavallo tra il XIX e XX secolo si avviarono inoltre importanti vincoli e progetti di cooperazione culturale e scientifica tra Germania e Italia, che portarono ad esempio alla fondazione di rinomati istituti scientifici tedeschi nella penisola italiana, come: il Deutsches Archäologisches Institut (l’Istituto Archeologico Germanico) - fondato nello Stato Pontificio nel 1829 come “Istituto di Corrispondenza Archeologica” a Roma, e successivamente trasformatosi nel 1874 in Kaiserliches Deutsches Archäologisches Institut; il Deutsches Historisches Institut (l’Istituto Storico Germanico), sorto sempre a Roma nel 1888; il Kunsthistorisches Institut, fondato poco meno di dieci anni dopo, nel 1897, a Firenze e la Biblioteca Hertziana, nata nel 1913 a Roma. Le dittature fascista e nazista videro l’affermarsi di una moderna società di massa, attraverso l’utilizzo di ampi mezzi di propaganda ideologica, da una parte, e di un vasto apparato coercitivo e di controllo repressivo, dall’altra, che condizionarono profondamente anche la vita intellettuale e culturale dei due paesi. Solo dopo la guerra, caratterizzata dalla brutale cooperazione fra i due dittatori, e dopo gli orrori della deportazione e dello sterminio degli ebrei, sia in Italia che in Germania, sia pure in tappe e modi molto diversi, si affermarono durature esperienze democraticho-repubblicane.

Italia-Germania. Storie parallele e intrecciate nella prima metà del Novecento / D'Onofrio, Andrea. - (2017), pp. 19-42.

Italia-Germania. Storie parallele e intrecciate nella prima metà del Novecento

Andrea D'Onofrio
2017

Abstract

Alla luce dei differenti percorsi che segnarono la storia politica della Germania e dell’Italia nella prima metà del XX secolo, sono messe in evidenza le principali tappe della politica di promozione culturale e scientifica nelle due nazioni. La Germania vide il susseguirsi di esperienze politico-istituzionali di segno opposto, dall’impero parlamentare e liberale, caratterizzato dalla figura di Guglielmo II e dalla sua Weltpolitik, all’instaurarsi, dopo la prima guerra mondiale, del governo democratico della repubblica di Weimar, messo in crisi, dopo quattordici anni, dalle drammatiche conseguenze della depressione mondiale del ‘29, con l’ascesa elettorale di Hitler e all’affermarsi, nel ‘33, della dittatura nazionalsocialista. È la Germania di inizio secolo a distinguersi per il suo sostegno e incentivo alla ricerca scientifica e i suoi stimoli nella vita culturale. È nella Berlino dell’Impero guglielmino che vengono allestite le grandi mostre museali archeologiche, prime fra tutte il Museo del Pergamon, su concetto di Wilhelm Bode. Inoltre la figura di Guglielmo II si lega a un’iniziativa di grande successo nella politica scientifica, quale la creazione della Kaiser Wilhelm Gesellschaft zur Förderung von Wissenschaft und Forschung (l’odierna Max Planck Gesellschaft) come coordinamento e rete di importanti istituti e centri extrauniversitari di ricerca scientifica, basata su una fruttuosa strategia di “alleanza tra scienza, Stato e industria”. La Kaiser Wilhelm Gesellschaft divenne ben presto uno degli esempi di spicco, insieme al modello universitario humboldtiano, del prestigio internazionale della cosiddetta “scienza tedesca”, che vantava non pochi ammiratori nel mondo intellettuale e scientifico italiano. L’Italia in questo stesso periodo vide invece sul piano istituzionale la continuità della monarchia dei Savoia, con l’allargarsi, nei primi anni, delle basi sociali dello Stato liberale con la politica di riforme di Giovanni Giolitti. Il primo dopoguerra fu caratterizzato ben presto nel regno d’Italia, a partire dal 1922, dall’esperienza autoritaria e dittatoriale, per più di un ventennio del regime fascista di Mussolini. È nell’età giolittiana che l’archeologia italiana nel Mediterraneo ebbe un importante sviluppo attraverso la fondazione con regio decreto nel 1909 della “Regia scuola archeologica italiana di Atene” e nel 1922, durante l’ultimo governo Giolitti, con l’appoggio dell’allora Ministro della Pubblica Istruzione Benedetto Croce, attraverso l’istituzione dell’Istituto Nazionale di Archeologia e Storia dell’Arte, creato con decreto luogotenenziale nell’ottobre 1918. A cavallo tra il XIX e XX secolo si avviarono inoltre importanti vincoli e progetti di cooperazione culturale e scientifica tra Germania e Italia, che portarono ad esempio alla fondazione di rinomati istituti scientifici tedeschi nella penisola italiana, come: il Deutsches Archäologisches Institut (l’Istituto Archeologico Germanico) - fondato nello Stato Pontificio nel 1829 come “Istituto di Corrispondenza Archeologica” a Roma, e successivamente trasformatosi nel 1874 in Kaiserliches Deutsches Archäologisches Institut; il Deutsches Historisches Institut (l’Istituto Storico Germanico), sorto sempre a Roma nel 1888; il Kunsthistorisches Institut, fondato poco meno di dieci anni dopo, nel 1897, a Firenze e la Biblioteca Hertziana, nata nel 1913 a Roma. Le dittature fascista e nazista videro l’affermarsi di una moderna società di massa, attraverso l’utilizzo di ampi mezzi di propaganda ideologica, da una parte, e di un vasto apparato coercitivo e di controllo repressivo, dall’altra, che condizionarono profondamente anche la vita intellettuale e culturale dei due paesi. Solo dopo la guerra, caratterizzata dalla brutale cooperazione fra i due dittatori, e dopo gli orrori della deportazione e dello sterminio degli ebrei, sia in Italia che in Germania, sia pure in tappe e modi molto diversi, si affermarono durature esperienze democraticho-repubblicane.
2017
9788874780488
Italia-Germania. Storie parallele e intrecciate nella prima metà del Novecento / D'Onofrio, Andrea. - (2017), pp. 19-42.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11588/751539
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