Il tema del quinto numero di «Studi jaspersiani», “Medicina tra scienza e filosofia”, si richiama esplicitamente sia alla peculiare esperienza intellettuale e professionale di Karl Jaspers – psichiatra e filosofo dell’esistenza – che alla sua celebre riflessione sulla necessità di recuperare la figura, di ippocratica memoria, del medico-filosofo. A essa Jaspers fa appello per contrastare quelli che considera gli aspetti regressivi di una medicina totalmente inserita nell’alveo delle scienze naturali e sempre più “tecnicizzata”; una medicina che riduce il malato ad “oggetto”, privandolo di individualità specifica e che vede l’identità del medico, paradossalmente, anch’essa depotenziata dall’uso crescente delle strumentazioni tecnico-diagnostiche per cui la stessa fondamentale relazione tra medico e malato viene progressivamente svuotata del suo significato etico di relazione di incontro, ascolto e cura tra soggetti. I processi che Jaspers lucidamente coglieva all’inizio degli anni Cinquanta si dispiegano oggi con sempre maggiore potenza grazie alla crescente biomedicalizzazione e digitalizzazione dell’assistenza medico-sanitaria, delineando uno scenario in cui i paradigmi riduzionisti dominano ormai incontrastati anche nella diagnosi e cura della malattia mentale. Sull’evidente attualità dei problemi posti da Jaspers si è radicata la nostra scelta di provare a riaprire una riflessione sulla medicina come scienza, come pratica e come sapere che riconosca fino in fondo al malato lo statuto di una soggettività aperta a un’effettiva relazione col medico e con l’apparato sanitario; riflessione che, però, ha voluto anche rileggere criticamente le soluzioni proposte dal medico e filosofo di Oldenburg, individuandone gli aspetti più legati alle vicende storiche della medicina tedesca del suo tempo e quelli che, ancora oggi, rappresentano una vivente e dibattuta eredità.
Medicina tra scienza e filosofia / Masullo, Paolo Augusto; Filomena ANZALONE, Maria. - In: STUDI JASPERSIANI. - ISSN 2532-2834. - V:(2017), pp. 1-270.
Medicina tra scienza e filosofia
Paolo Augusto MASULLO;
2017
Abstract
Il tema del quinto numero di «Studi jaspersiani», “Medicina tra scienza e filosofia”, si richiama esplicitamente sia alla peculiare esperienza intellettuale e professionale di Karl Jaspers – psichiatra e filosofo dell’esistenza – che alla sua celebre riflessione sulla necessità di recuperare la figura, di ippocratica memoria, del medico-filosofo. A essa Jaspers fa appello per contrastare quelli che considera gli aspetti regressivi di una medicina totalmente inserita nell’alveo delle scienze naturali e sempre più “tecnicizzata”; una medicina che riduce il malato ad “oggetto”, privandolo di individualità specifica e che vede l’identità del medico, paradossalmente, anch’essa depotenziata dall’uso crescente delle strumentazioni tecnico-diagnostiche per cui la stessa fondamentale relazione tra medico e malato viene progressivamente svuotata del suo significato etico di relazione di incontro, ascolto e cura tra soggetti. I processi che Jaspers lucidamente coglieva all’inizio degli anni Cinquanta si dispiegano oggi con sempre maggiore potenza grazie alla crescente biomedicalizzazione e digitalizzazione dell’assistenza medico-sanitaria, delineando uno scenario in cui i paradigmi riduzionisti dominano ormai incontrastati anche nella diagnosi e cura della malattia mentale. Sull’evidente attualità dei problemi posti da Jaspers si è radicata la nostra scelta di provare a riaprire una riflessione sulla medicina come scienza, come pratica e come sapere che riconosca fino in fondo al malato lo statuto di una soggettività aperta a un’effettiva relazione col medico e con l’apparato sanitario; riflessione che, però, ha voluto anche rileggere criticamente le soluzioni proposte dal medico e filosofo di Oldenburg, individuandone gli aspetti più legati alle vicende storiche della medicina tedesca del suo tempo e quelli che, ancora oggi, rappresentano una vivente e dibattuta eredità.File | Dimensione | Formato | |
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