In ogni paese moderno che si rispetti, si sa che la formazione e i saperi sono determinanti per il consolidamento della sfera pubblica democratica, per la crescita reale e per l’incremento dell’occupazione. L’art. 9 della Costituzione italiana stabilisce: “La Repubblica promuove lo sviluppo della cultura e la ricerca scientifica e tecnica”. Questo perché cultura e ricerca sono temi strettamente intrecciati: se non c’è alta formazione, se non c’è formazione tout court, non c’è sviluppo. Istruzione, saperi, università e ricerca, sono dunque fattori strategici per lo sviluppo economico del paese, per la creazione di posti di lavoro (più posti e più qualificati), per lo sviluppo della democrazia. Contribuiscono, inoltre, al raggiungimento di una maggiore consapevolezza dei diritti, in tutti i campi, da quello economico e sociale a quello civile, in altre parole, contribuiscono ad un aumento della cultura della legalità. In questi ultimi anni (almeno 10-15) governi di ogni colore, da Berlusconi a Prodi ... fino a Renzi, hanno perseguito, con una coerenza davvero inusuale per la politica italiana, un medesimo programma, anche se non esplicitamente dichiarato, di riforma dell’Università, quasi un pensiero unico sull’Accademia. Il risultato più evidente di questo programma, è che, in controtendenza con la maggior parte dei paesi avanzati ed emergenti, l’Italia ha disinvestito fortemente dall’università nel corso degli ultimi dieci anni.

Salviamo l’università, la ricerca e, perchè no, professori e ricercatori / Laccetti, Giuliano; Cappelli, Carmela; DE CARO, Davide; Murena, Fabio. - In: EYESREG. - ISSN 2239-3110. - 6:4(2016), pp. 99-106.

Salviamo l’università, la ricerca e, perchè no, professori e ricercatori

LACCETTI, GIULIANO;CAPPELLI, CARMELA;DE CARO, Davide;MURENA, FABIO
2016

Abstract

In ogni paese moderno che si rispetti, si sa che la formazione e i saperi sono determinanti per il consolidamento della sfera pubblica democratica, per la crescita reale e per l’incremento dell’occupazione. L’art. 9 della Costituzione italiana stabilisce: “La Repubblica promuove lo sviluppo della cultura e la ricerca scientifica e tecnica”. Questo perché cultura e ricerca sono temi strettamente intrecciati: se non c’è alta formazione, se non c’è formazione tout court, non c’è sviluppo. Istruzione, saperi, università e ricerca, sono dunque fattori strategici per lo sviluppo economico del paese, per la creazione di posti di lavoro (più posti e più qualificati), per lo sviluppo della democrazia. Contribuiscono, inoltre, al raggiungimento di una maggiore consapevolezza dei diritti, in tutti i campi, da quello economico e sociale a quello civile, in altre parole, contribuiscono ad un aumento della cultura della legalità. In questi ultimi anni (almeno 10-15) governi di ogni colore, da Berlusconi a Prodi ... fino a Renzi, hanno perseguito, con una coerenza davvero inusuale per la politica italiana, un medesimo programma, anche se non esplicitamente dichiarato, di riforma dell’Università, quasi un pensiero unico sull’Accademia. Il risultato più evidente di questo programma, è che, in controtendenza con la maggior parte dei paesi avanzati ed emergenti, l’Italia ha disinvestito fortemente dall’università nel corso degli ultimi dieci anni.
2016
Salviamo l’università, la ricerca e, perchè no, professori e ricercatori / Laccetti, Giuliano; Cappelli, Carmela; DE CARO, Davide; Murena, Fabio. - In: EYESREG. - ISSN 2239-3110. - 6:4(2016), pp. 99-106.
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