Il contributo a questo volume qui di seguito presentato vuole anzitutto testimoniare l’appartenenza dei tre autori ad una scuola e a un punto di vista sull’architettura e sulla città che deve a Salvatore Bisogni e al suo magistero un sentimento di gratitudine e di riconoscenza. Egli compie una rigorosa ricerca sull’identità degli edifici collettivi di cui quelli sacri sono una particolare e singolare manifestazione. Accanto alla precisazione tipologica e costitutiva di tali manufatti contraddistinti dalla adozione dell’Aula come principio spaziale unificante egli affianca una ulteriore riflessione sulla componibilità di tali architetture eccellenti a determinare relazioni a distanza per la definizione di compiuti luoghi civili aperti alla natura, le così dette «zolle», ottenute per distinzione e artificio nei riguardi della città dispersa e diffusa di questi anni. Il contributo di Pierpaolo Gallucci analizza la questione del carattere di questi edifici, raccordando tale assunzione all’idea di città in cui sono iscritti; quello di Carolina Cigala invece si sofferma sull’evocazione del sacro come aspetto della particolare attitudine dell’architettura a suscitare emozioni; infine, da parte di chi scrive, vi è il tentativo di verificare e sperimentare quegli assunti in alcuni progetti e occasioni in cui, nella città antica come in quella extra mœnia, si possa utilizzare il tipo dell’aula come ipostasi dell’atto del radunarsi, nel suo rapporto imprescindibile con la costruzione, assunti quali caratteri definitori di questi edifici per il rito, a testimonianza della fecondità di tale linea di ricerca razionale.

Tre esperienze e tre condizioni per l’edificio sacro / Capozzi, Renato. - (2023), pp. 72-79.

Tre esperienze e tre condizioni per l’edificio sacro

Renato CAPOZZI
2023

Abstract

Il contributo a questo volume qui di seguito presentato vuole anzitutto testimoniare l’appartenenza dei tre autori ad una scuola e a un punto di vista sull’architettura e sulla città che deve a Salvatore Bisogni e al suo magistero un sentimento di gratitudine e di riconoscenza. Egli compie una rigorosa ricerca sull’identità degli edifici collettivi di cui quelli sacri sono una particolare e singolare manifestazione. Accanto alla precisazione tipologica e costitutiva di tali manufatti contraddistinti dalla adozione dell’Aula come principio spaziale unificante egli affianca una ulteriore riflessione sulla componibilità di tali architetture eccellenti a determinare relazioni a distanza per la definizione di compiuti luoghi civili aperti alla natura, le così dette «zolle», ottenute per distinzione e artificio nei riguardi della città dispersa e diffusa di questi anni. Il contributo di Pierpaolo Gallucci analizza la questione del carattere di questi edifici, raccordando tale assunzione all’idea di città in cui sono iscritti; quello di Carolina Cigala invece si sofferma sull’evocazione del sacro come aspetto della particolare attitudine dell’architettura a suscitare emozioni; infine, da parte di chi scrive, vi è il tentativo di verificare e sperimentare quegli assunti in alcuni progetti e occasioni in cui, nella città antica come in quella extra mœnia, si possa utilizzare il tipo dell’aula come ipostasi dell’atto del radunarsi, nel suo rapporto imprescindibile con la costruzione, assunti quali caratteri definitori di questi edifici per il rito, a testimonianza della fecondità di tale linea di ricerca razionale.
2023
978-88-8497-744-1
Tre esperienze e tre condizioni per l’edificio sacro / Capozzi, Renato. - (2023), pp. 72-79.
File in questo prodotto:
Non ci sono file associati a questo prodotto.

I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11588/634040
Citazioni
  • ???jsp.display-item.citation.pmc??? ND
  • Scopus ND
  • ???jsp.display-item.citation.isi??? ND
social impact