Il processo di consapevolezza acquisito attraverso la pratica del mentoring ha tre piani micro, meso e macro. Il mentoring può essere una ricetta perché nelle istituzioni vadano riducendosi le diseguaglianze. Le guide per le azioni devono essere problematizzate. Come si fa a portare dinamiche innovative all’interno delle istituzioni? In primo luogo non fermandosi solo all’innovazione tecnologica, economica, finanziaria ma si deve produrre processi d’innovazione culturale e delle immagini delle istituzioni, della forma delle istituzioni. Non dobbiamo cercare solo risposte alle problematiche poste dalla discriminazione e dalle disuguaglianze ma dobbiamo anche cercare visioni differenti delle istituzioni stesse. Non c’è solo la dominazione dei maschi ma anche la sindrome delle api regine cioè di quelle donne che attivano azioni di ostacolo alle altre donne, di ostacolo alle giovani donne, ad inserirsi nelle istituzioni. Donne che ostacolano altre donne per preservare il loro dominio. Le donne quindi devono fare un passo diverso nella direzione della cooperazione. Valutare chi si è, dove si sta andando, con chi si sta andando e in che modo si sta procedendo. La solidarietà e il mentoring possono contrastare l’individualismo di quelle donne che prediligono la solitudine del relazionarsi con i vertici del potere. Nelle istituzioni le diseguaglianze sono palesi. L’impatto è diverso su donne e su uomini di procedure, di pratiche e di azioni dello stesso sistema, gli impatti sono molto diversi. L’uso del tempo, ad esempio, di uomini e donne in Italia è fondamentale che abbia due baricentri. 1) la retribuzione economica del lavoro e 2) la cura per le donne. Raggiungere la centralità del tempo per sé delle donne oggi rappresenta, insieme alla retribuzione del lavoro, la vera conquista delle donne del secondo femminismo. Il mentorig, si può dire, che è una dimensione incorporata ed esiste un mentoring femminile ed un mentoring maschile. Il carattere cangiante della vita significa che varia l’uso del tempo nella vita stessa. I tempi lunghi e lunghissimi con cui ci dobbiamo confrontare con le istituzioni universitarie significa che la gerarchizzazione è arretrata ed è la prima consapevolezza che dobbiamo maturare. Un ulteriore aspetto è la molteplicità dei tempi di vita: i ritmi delle stagioni, i ritmi delle relazioni, sono tutti elementi che mettono in luce la dimensione del corpo. Il terzo aspetto è la possibilità di creare il tempo. I soggetti femminili possono generare e creare tempo nuovo anche mettendo al mondo figli ma anche scrivendo libri, generare nuove idee, nuova conoscenza, piantare alberi. La creazione del tempo è il principale obiettivo che dobbiamo assumere come guida della vita collettiva e individuale. Tutto deve condurre al riconoscimento del carattere talentuoso del tempo delle donne. Tre livelli in cui si produce riconoscimento alle donne di autonomia attraverso: amore, diritti, stima sociale. Per quanto riguarda i diritti esistono ancora troppe aree in sofferenza; per quanto riguarda, invece, la stima sociale le donne non hanno ancora sufficiente stima sociale e questo induce alla solitudine delle donne ed in questo caso il mentoring è uno strumento fondamentale. La solitudine è anche frutto della velocità del cambiamento e la ricerca affannosa dell’autonomia.

L’esperienza di mentoring: un anno di attività, risultati e bilanci / Buondonno, Emma. - (2016). (Intervento presentato al convegno Il Mentoring: uno strumento a sostegno della parità di genere tenutosi a Accademia Pontaniana, Via Mezzocannone, 16 – Napoli nel 11 Marzo 2016).

L’esperienza di mentoring: un anno di attività, risultati e bilanci

BUONDONNO, EMMA
2016

Abstract

Il processo di consapevolezza acquisito attraverso la pratica del mentoring ha tre piani micro, meso e macro. Il mentoring può essere una ricetta perché nelle istituzioni vadano riducendosi le diseguaglianze. Le guide per le azioni devono essere problematizzate. Come si fa a portare dinamiche innovative all’interno delle istituzioni? In primo luogo non fermandosi solo all’innovazione tecnologica, economica, finanziaria ma si deve produrre processi d’innovazione culturale e delle immagini delle istituzioni, della forma delle istituzioni. Non dobbiamo cercare solo risposte alle problematiche poste dalla discriminazione e dalle disuguaglianze ma dobbiamo anche cercare visioni differenti delle istituzioni stesse. Non c’è solo la dominazione dei maschi ma anche la sindrome delle api regine cioè di quelle donne che attivano azioni di ostacolo alle altre donne, di ostacolo alle giovani donne, ad inserirsi nelle istituzioni. Donne che ostacolano altre donne per preservare il loro dominio. Le donne quindi devono fare un passo diverso nella direzione della cooperazione. Valutare chi si è, dove si sta andando, con chi si sta andando e in che modo si sta procedendo. La solidarietà e il mentoring possono contrastare l’individualismo di quelle donne che prediligono la solitudine del relazionarsi con i vertici del potere. Nelle istituzioni le diseguaglianze sono palesi. L’impatto è diverso su donne e su uomini di procedure, di pratiche e di azioni dello stesso sistema, gli impatti sono molto diversi. L’uso del tempo, ad esempio, di uomini e donne in Italia è fondamentale che abbia due baricentri. 1) la retribuzione economica del lavoro e 2) la cura per le donne. Raggiungere la centralità del tempo per sé delle donne oggi rappresenta, insieme alla retribuzione del lavoro, la vera conquista delle donne del secondo femminismo. Il mentorig, si può dire, che è una dimensione incorporata ed esiste un mentoring femminile ed un mentoring maschile. Il carattere cangiante della vita significa che varia l’uso del tempo nella vita stessa. I tempi lunghi e lunghissimi con cui ci dobbiamo confrontare con le istituzioni universitarie significa che la gerarchizzazione è arretrata ed è la prima consapevolezza che dobbiamo maturare. Un ulteriore aspetto è la molteplicità dei tempi di vita: i ritmi delle stagioni, i ritmi delle relazioni, sono tutti elementi che mettono in luce la dimensione del corpo. Il terzo aspetto è la possibilità di creare il tempo. I soggetti femminili possono generare e creare tempo nuovo anche mettendo al mondo figli ma anche scrivendo libri, generare nuove idee, nuova conoscenza, piantare alberi. La creazione del tempo è il principale obiettivo che dobbiamo assumere come guida della vita collettiva e individuale. Tutto deve condurre al riconoscimento del carattere talentuoso del tempo delle donne. Tre livelli in cui si produce riconoscimento alle donne di autonomia attraverso: amore, diritti, stima sociale. Per quanto riguarda i diritti esistono ancora troppe aree in sofferenza; per quanto riguarda, invece, la stima sociale le donne non hanno ancora sufficiente stima sociale e questo induce alla solitudine delle donne ed in questo caso il mentoring è uno strumento fondamentale. La solitudine è anche frutto della velocità del cambiamento e la ricerca affannosa dell’autonomia.
2016
L’esperienza di mentoring: un anno di attività, risultati e bilanci / Buondonno, Emma. - (2016). (Intervento presentato al convegno Il Mentoring: uno strumento a sostegno della parità di genere tenutosi a Accademia Pontaniana, Via Mezzocannone, 16 – Napoli nel 11 Marzo 2016).
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11588/633998
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