Nel XV secolo i maggiori stati italiani si dotano di nuclei permanenti di fanteria. Le nuove esigenze tattiche, determinate dal perfezionamento degli accampamenti fortificati, spingono verso la creazione di una fanteria aggressiva, armata di lancia, scudo e spada. Il Regno di Napoli è uno dei precursori nello sviluppo della nuova arma; del resto, la fanteria dei provvisionati, come essa viene chiamata (dalla “provvisione”, lo stipendio percepito dai soldati), è ispirata alle truppe giunte in Italia al seguito del Magnanimo durante la conquista del Regno. Attraverso l’analisi delle fonti inedite, l’autore ricostruisce la genesi delle fanterie napoletane e della cavalleria leggera. Ne risulta un quadro complesso, in cui emergono la diversificazione e specializzazione delle truppe napoletane, nonché la capacità del Regno di metabolizzare esperienze e professionalità straniere. Il saggio, che contiene anche un’ipotesi sulla nascita della cavalleria leggera in Italia, si chiude con la pubblicazione di un prezioso documento custodito nell’Archivio di Stato di Napoli.
Fanteria e cavalleria leggera nel Regno di Napoli (XV secolo) / Storti, Francesco. - In: ARCHIVIO STORICO PER LE PROVINCE NAPOLETANE. - ISSN 0392-0267. - CXXXIII:(2015), pp. 1-47.
Fanteria e cavalleria leggera nel Regno di Napoli (XV secolo)
STORTI, FRANCESCO
2015
Abstract
Nel XV secolo i maggiori stati italiani si dotano di nuclei permanenti di fanteria. Le nuove esigenze tattiche, determinate dal perfezionamento degli accampamenti fortificati, spingono verso la creazione di una fanteria aggressiva, armata di lancia, scudo e spada. Il Regno di Napoli è uno dei precursori nello sviluppo della nuova arma; del resto, la fanteria dei provvisionati, come essa viene chiamata (dalla “provvisione”, lo stipendio percepito dai soldati), è ispirata alle truppe giunte in Italia al seguito del Magnanimo durante la conquista del Regno. Attraverso l’analisi delle fonti inedite, l’autore ricostruisce la genesi delle fanterie napoletane e della cavalleria leggera. Ne risulta un quadro complesso, in cui emergono la diversificazione e specializzazione delle truppe napoletane, nonché la capacità del Regno di metabolizzare esperienze e professionalità straniere. Il saggio, che contiene anche un’ipotesi sulla nascita della cavalleria leggera in Italia, si chiude con la pubblicazione di un prezioso documento custodito nell’Archivio di Stato di Napoli.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.