La costruzione di Jacques-Germain Soufflot che ha dato luogo all’attuale Panhtéon della capitale francese, ha fornito l’occasione fin dai primi momenti della sua costruzione, a partire dalla fine del Settecento, di assistere a confronti, opinioni contrastanti e a veri e propri scontri tra studiosi e tecnici, tra ingegneri ed architetti, sull’uso del ferro nel campo dell’architettura e in particolare, come elemento strutturale in accoppiamento alla pietra. L’utilizzo dei materiali metallici nel campo dell’architettura ha avuto alterne fortune: ad Alavoine che era dell’avviso che “les artistes du Moyen-Age auraient accordé la préferénce à la fonte de fer sur la pierre, si les moyens de l’exécuter avaient été aussi perfectionnés de leur temps qu’ils le sont aujour’hui” si opporrà polemicamente Viollet-le-Duc che definirà la flèche della cattedrale di Mans, nel 1850, una «pyramide de ferraille». È ovvio che generalmente la polemica che viene portata avanti si lega all’incompatibilità tecnica del materiale metallico che, lavorando insieme alla pietra, per il coefficiente di dilatazione differente ed il fenomeno dell’ossidazione, comporta il danneggiamento della muratura piuttosto che il suo incremento di resistenza. Il contributo intende, attraverso il dibattito che si è sviluppato intorno all’utilizzo del ferro nell’architettura e, nondimeno, nel campo del consolidamento e del raffrozamento di alcuni edifici e di strutture monumentali, mettere in luce la interconnessione, spesso in termini di contrapposizione, tra problemi di ordine tecnico e quelli di ordine compositivo. L’analisi di taluni saggi storici con riferimento a casi concreti di intervento su edifici in una Francia che viveva uno dei momenti più vivaci delle trasformazioni urbane e dello sviluppo della cultura di restauro, porterà a focalizzare ed approfondire i temi disciplinari attinenti al problema del rispetto dell’autenticità della materia, nonché quello del rapporto tra materia ed “aspetto”. Un tema quanto mai attuale per le recentissime iniziative di rifacimento del rivestimento metallico della cupola del Panthéon e del delicato restauro del sistema della pierre armée con cui, il monumento è stato realizzato; e che ci porta, inoltre, ad interrogarci sui concetti, e sulle pratiche, della conservazione.

Pierre armée e problemi conservativi. Sull’uso del ferro nell’architettura dell’Ottocento francese tra ambizioni tecniche e questioni di ‘ordonnance’ / Marino, Bianca. - (2015), pp. 231-240.

Pierre armée e problemi conservativi. Sull’uso del ferro nell’architettura dell’Ottocento francese tra ambizioni tecniche e questioni di ‘ordonnance’

MARINO, BIANCA
2015

Abstract

La costruzione di Jacques-Germain Soufflot che ha dato luogo all’attuale Panhtéon della capitale francese, ha fornito l’occasione fin dai primi momenti della sua costruzione, a partire dalla fine del Settecento, di assistere a confronti, opinioni contrastanti e a veri e propri scontri tra studiosi e tecnici, tra ingegneri ed architetti, sull’uso del ferro nel campo dell’architettura e in particolare, come elemento strutturale in accoppiamento alla pietra. L’utilizzo dei materiali metallici nel campo dell’architettura ha avuto alterne fortune: ad Alavoine che era dell’avviso che “les artistes du Moyen-Age auraient accordé la préferénce à la fonte de fer sur la pierre, si les moyens de l’exécuter avaient été aussi perfectionnés de leur temps qu’ils le sont aujour’hui” si opporrà polemicamente Viollet-le-Duc che definirà la flèche della cattedrale di Mans, nel 1850, una «pyramide de ferraille». È ovvio che generalmente la polemica che viene portata avanti si lega all’incompatibilità tecnica del materiale metallico che, lavorando insieme alla pietra, per il coefficiente di dilatazione differente ed il fenomeno dell’ossidazione, comporta il danneggiamento della muratura piuttosto che il suo incremento di resistenza. Il contributo intende, attraverso il dibattito che si è sviluppato intorno all’utilizzo del ferro nell’architettura e, nondimeno, nel campo del consolidamento e del raffrozamento di alcuni edifici e di strutture monumentali, mettere in luce la interconnessione, spesso in termini di contrapposizione, tra problemi di ordine tecnico e quelli di ordine compositivo. L’analisi di taluni saggi storici con riferimento a casi concreti di intervento su edifici in una Francia che viveva uno dei momenti più vivaci delle trasformazioni urbane e dello sviluppo della cultura di restauro, porterà a focalizzare ed approfondire i temi disciplinari attinenti al problema del rispetto dell’autenticità della materia, nonché quello del rapporto tra materia ed “aspetto”. Un tema quanto mai attuale per le recentissime iniziative di rifacimento del rivestimento metallico della cupola del Panthéon e del delicato restauro del sistema della pierre armée con cui, il monumento è stato realizzato; e che ci porta, inoltre, ad interrogarci sui concetti, e sulle pratiche, della conservazione.
2015
9788895409191
Pierre armée e problemi conservativi. Sull’uso del ferro nell’architettura dell’Ottocento francese tra ambizioni tecniche e questioni di ‘ordonnance’ / Marino, Bianca. - (2015), pp. 231-240.
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