" L'Italia è un paese di recente immigrazione e ciò ha indotto in modo crescente la necessità di un approfondimento interdisciplinare dei fattori in grado di promuovere l'integrazione dei lavoratori immigrati. Molte ricerche effettuate negli ultimi decenni su diverse popolazioni di lavoratori immigrati hanno rilevato come dimensioni quali la disoccupazione, il tipo di lavoro, il cambiamento di lavoro, la lontananza dalla famiglia, le difficoltà di apprendimento di un'altra lingua, la discriminazione siano frequentemente associati a disagio psicologico e allo sviluppo di patologie psichiche e fisiche (Aroian & Norris, 2000; Aroian, Norris, Patsdaughter & Tran, 1998; Frye & D'Avanzo, 1994; Furnham & Sheikh, 1993; Hattar-Pollara & Meleis, 1995; Kim & Rew, 1994; Lipson, 1992; Lipson & Miller, 1994; Moghaddam, Ditto & Taylor, 1990, 1990; Moon & Pearl, 1991; Thompson, 1991). Del resto, nel nuovo scenario multietnico emerge continuamente per gli immigrati l’esigenza di un percorso verso l’ integrazione quanto più chiaro ed agevole possibile. Ogni processo di accettazione e integrazione deve quindi avvenire attraverso il dialogo (dià-légein = legare ciò che è separato) ed il confronto, il che presuppone necessariamente una possibilità di scambio comunicativo, e quindi di condivisione, almeno parziale, di codici linguistici. “Riuscire a comunicare, e non solo per risolvere questioni di ordine burocratico, lavorativo o di assistenza primaria, svolge anche un’importante funzione psicologica, in quanto permette allo straniero di ridurre la percezione della distanza che lo separa dagli autoctoni e di attenuare, seppur parzialmente, quel senso di alterità e di estraneità rispetto alla società italiana.[…] Non si tratta dunque solo, anche se sono fondamentali, di differenze linguistiche, ma addirittura di diversi modi di conoscere il mondo.” (Bichi, Valtolina 2005: 181[…]197). Pertanto, la presente ricerca mira ad approfondire alcune dimensioni psicologiche e linguistiche rilevanti nella promozione dell'integrazione interculturale di lavoratori immigrati in Italia. 1) Per quanto riguarda, più specificamente, le dimensioni psicologiche essa si muove nell’ambito dei modelli transazionali di analisi e valutazione dello stress lavoro-correlato (Cooper, Sloan, Williams, 1988; Siegrist, 1996; Zurlo, Pes, Cooper, 2007; Zurlo, Pes, Siegrist, 2010) e applica tale prospettiva allo studio dello stress e degli effetti di esso sulla salute psicofisica dei lavoratori immigrati. In questo senso essa intende concentrare l'attenzione sulle fonti e le dimensioni dello stress da acculturazione (Noh, Kaspar, 2003; Noh, Avison, 1996; Noh, Kaspar & Chen, 1998), nonché sugli effetti di esse sulle condizioni di salute psicofisica dei lavoratori immigrati. Lo stress da acculturazione è connesso alla necessità di adattamento al nuovo contesto culturale e lavorativo nel paese ospitante (Berry, 1980; Kim, 1991; Kuo, 1984; Palinkas, 1982; Phinney, 1990), al dover imparare una nuova lingua (Hurh & Kim, 1990), e al dover affrontare non di rado conflitti culturali intergenerazionali all'interno della famiglia (Kuo, 1984; Nah, 1993; Noh, Wu, Speechley, et al,1992;. Shin, 1993). Le suddette fonti di stress da acculturazione possono dare origine a diversi problemi psicologici (Berry, Kim, Minde, e Mok, 1987; Hirayama e Cetingok, 1988;. Lin et al., 1992; Noh, Speechley, et al., 1992). L'Acculturation Stress Index (ASI, Noh & Avison; 1996) è uno strumento self-report creato per misurare e valutare dimensioni e intensità dello stress da acculturazione. Esso è composto da 5 Scale, corrispondenti ad altrettante fonti di stress percepite: Language barriers, Social isolation, Sense of marginality, Socioeconomic adjustment, Difficulties in family relations. La ricerca mira a: proporre la versione italiana dell'Acculturation Stress Index; analizzarne le proprietà psicometriche e la struttura fattoriale; e verificarne la validità predittiva rispetto allo stato di salute psicofisica di lavoratori stranieri. A 700 lavoratori migranti in Italia ed equamente distribuiti per etnia (Est Europa, Ghana, Marocco) sarà somministrata una batteria comprendente: un questionario sulla salute fisica; la versione italiana dell'ASI (Noh & Avison, 1996); e la versione italiana della Symptom Check List-90-R (SCL 90-R, Derogatis, 1994; Sarno, Preti, Prunas, Madeddu, 2011). I dati saranno elaborati attraverso analisi fattoriale (Principal Axis, Varimax rotation, communalities >.35, eigenvalues >1; Scree test; Parallel Analysis; item factor loadings >.30) per verificare la validità di costrutto, e attraverso analisi della regressione logistica (Dependents e Covariates in median split, Forward, indicator contrast) per valutare la validità predittiva delle dimensioni dello stress da acculturazione sul disagio psicofisico dei lavoratori immigrati. I risultati saranno analizzati tenendo conto delle diverse etnie di lavoratori immigrati considerati nel campione. 2) Per quanto concerne le dimensioni linguistiche il progetto intende partire dalla valutazione della portata delle barriere linguistiche nel globale processo di integrazione (Cavaliere, 2010; 2014). “Un primo vincolo per l’instaurarsi di relazioni positive è sicuramente quello linguistico: la inizialmente totale mancanza di conoscenza della lingua italiana da parte degli stranieri immigrati e la scarsissima conoscenza della lingua inglese da parte degli italiani costituisce indubbiamente la prima barriera.” (Bichi, Valtolina 2005: 164). In tal senso, occorre ricordare che molti immigrati spesso provengono dai cosiddetti paesi dell’ Outer Circle , ossia quei paesi - secondo la famosa visualizzazione in tre cerchi concentrici operata da Kachru (1985; 1992) per rappresentare la diffusione della lingua inglese nel mondo - che hanno vissuto un periodo di colonizzazione sotto il Regno Unito, e in cui tutt’oggi l’inglese ricopre il ruolo di ‘seconda lingua’ nelle rappresentanze istituzionali, spesso svolgendo anche una funzione aggregante soprattutto in contesti linguistici estremamente frammentati. In tale orizzonte, nell’ambito del progetto saranno elaborati due sondaggi da somministrare rispettivamente a comunità di migranti provenienti da paesi dell’ Outer Circle residenti in Italia, ed a cittadini italiani. Il primo sondaggio, rivolto a diverse comunità di migranti stranieri mira a valutare le difficoltà relative alla interazione con figure istituzionali e l’eventuale apporto/contributo fornito dalla pregressa conoscenza della lingua inglese da parte degli stessi migranti. Il secondo sondaggio, che sarà effettuato con residenti italiani del territorio campano, intende conoscere la/e lingua/e attraverso cui avviene (laddove avviene) comunicazione con gli stranieri residenti ed il grado di interazione reciproca. Strumento primario di ogni mediazione cross-culturale è dunque la lingua, poiché la strada dalla marginalizzazione - o peggio discriminazione - alla piena integrazione passa infatti innanzitutto attraverso il multilinguismo e lo scambio interculturale. Giacché solo tale scambio consente, soprattutto alle nuove generazioni, di scoprire e valorizzare, piuttosto che temere, la diversità, imparando al tempo stesso a trascendere gli stereotipi e a ricercare piuttosto un comune terreno di dialogo e interscambio, la ricerca mira a esplorare e descrivere come, anche all’interno di tali contesti, la promozione della conoscenza della lingua inglese, come lingua franca (Seidlhofer, 2001;House, 2003; Jenkins, 2007), divenga sempre più anche in Italia una ormai irrinunciabile forma di comunicazione interculturale. D’altra parte, la messa in rilievo del ruolo della lingua inglese come L2 (lingua seconda) nella promozione del processo di integrazione fa emergere dal punto di vista linguistico anche la dimensione della L3 (Lingua terza), ovvero della lingua o delle lingue che il parlante apprende dopo la lingua madre e dopo aver già intrapreso il percorso di apprendimento di una prima lingua straniera (Hufeisen, Lindemann 1998; Cenoz, 2003; Hufeisen, Neuner 2003; Bongo, 2010). Tale dimensione rappresenta un interessante campo d’indagine e un’opzione teorica rilevante per la spiegazione e comprensione di una serie di fenomeni complessi legati all’acquisizione delle lingue straniere. In particolare essa appare promettente nell’analisi dei fenomeni di plurilinguismo e multilinguismo, che gli accentuati fenomeni di migrazione (anche intereuropea) stanno moltiplicando. Nell’ambito della ricerca ci si chiederà se e in che misura il processo di acquisizione e/o apprendimento della lingua del paese di migrazione possa essere facilitato dall’esplicito ricorso a una lingua e cultura ponte, già utilizzata dal migrante come prima lingua straniera (tipicamente l’inglese, ma anche ad es. altre possibili lingue coloniali). Tale questione sarà rivolta in particolare all’analisi degli strumenti didattici utilizzati nei percorsi di apprendimento (più o meno ufficiali) di migranti stranieri in Italia, anche nel confronto con i materiali utilizzati per i migranti in altri paesi europei, a cominciare dalla Germania. PUBBLICAZIONI (DEGLI ULTIMI QUATTRO ANNI) DEI SINGOLI PARTECIPANTI AL PROGETTO MARIA CLELIA ZURLO 1. M.C. ZURLO (in press). Abortion Stigma e salute psicofisica femminile. In: L. Chieffi (a cura di), Fecondazione assistita e aborto nel dibattito bioetico. 2. R. CAPASSO, M.C. ZURLO, & A.P. SMITH (in press). Ethnicity and work related stress: Migrant workers in South Italy. In: Anderson, M. ed. Contemporary Ergonomics and Human Factors. London: Taylor & Francis. 3. M.C. ZURLO, F. VALLONE (in press). Crioconservazione dei gameti e patologie oncologiche femminili: i dilemmi della maternità. In: L. Chieffi (a cura di), Fecondazione assistita e aborto nel dibattito bioetico. 4. M.C. ZURLO, D. PES, R. CAPASSO (2013). Teacher Stress Questionnaire: Validity and Reliability Study in Italy. PSYCHOLOGICAL REPORTS, vol. 113, pp. 490-517, ISSN: 0033-2941, doi: 10.2466/03.16.PR0.113x23z9 (articolo su rivista) 5. M.C. ZURLO (2013). La filiazione: temi e problemi. In: Zurlo M.C. (a cura di), La filiazione problematica. Saggi psicoanalitici (seconda edizione riveduta). pp. 3-70, NAPOLI:, Liguori, ISBN: 978-88-207-3394-0 (contributo in volume) 6. M.C. ZURLO (2013). The intersection of the logics of filiation in the context of beginning of life: a psychoanalytic approach. In: L. Chieffi (a cura di), Bioethical issues by the Interuniversitary Center for Bioethics Research (C.I.R.B.). pp. 113-131, NAPOLI:Editoriale Scientifica, ISBN: 9788863425963 (contributo in volume) 7. M.C. ZURLO (2013). Dimensioni dello stress degli insegnanti italiani e tedeschi: studio comparativo con il modello Effort-Reward Imbalance. In: Elmar Schafroth, Martina Nicklaus, Christine Schwarzer, Domenico Conte (a cura di), Italien, Deutschland, Europa: Kulturelle Identitäten und Interdipendenzen / Italia, Germania, Europa: fisionomie e interdipendenze. vol. collana: Beiträge zur Kulturwissenschaft, Bd. 27, pp. 233-251, Oberhausen:Athena Verlag, ISBN: 9783898965033 (contributo in volume) 8. M.C. ZURLO (2013). Kisir çiftlerin stres, uyum olanaklari ve duygusal rahatsizlik boyutlarinin degerlendirilmesi (Evaluation of Dimension of Stress, Adaptive Resources and Emotional Disorders in Inferitile Couples). YANSITMA, pp. 141-155, ISSN: 1305-1210 (articolo su rivista) 9. M.C. ZURLO (a cura di) (2013). La filiazione problematica. Saggi psicoanalitici. NAPOLI (seconda edizione riveduta e ampliata): ISBN: 978-88-207-3394-0 (curatela) 10. M.C. ZURLO, D. PES (2012). Effort-Reward Imbalance e salute psicofisica degli insegnanti. GIORNALE ITALIANO DI MEDICINA DEL LAVORO ED ERGONOMIA, vol. 34, pp. 81B-87B, ISSN: 1592-7830 (articolo su rivista) 11. M.C. ZURLO (2011). Diamesolabisi kai omada. I metodos tis fotoglossas se omada oiokogeneiakon mesolabiton [Mediazioni e gruppo. Il metodo del Fotolinguaggio nei gruppi di formazione alla mediazione familiare]. In: Klimis Navridis (a cura di), Omadikotita kai diamesolabisi [Gruppalità e mediazione]. pp. 175-199, ATENE: Pedio, ISBN: 9789609405973 (contributo in volume) 12. M.C. ZURLO (2011). L'intervento di affido familiare nella prospettiva della psicopatologia dello sviluppo. In: O. Greco, I. Comelli, R. Iafrate (a cura di), Tra le braccia un figlio non tuo. Operatori e famiglie nell'affidamento di neonati. Collana Psicologia Sociale e Clinica Familiare diretta da V. Cigoli e E. Scabini, pp. 70-76, Milano: Franco Angeli, ISBN: 9788856833843 (contributo in volume) 13. M.C. ZURLO, A. AMBROSINO (2011). La valutazione di dimensioni dello stress, risorse adattive e disagio emozionale in coppie infertili. In: XIII Congresso Nazionale della Sezione di Psicologia Clinica e Dinamica dell'Associazione Italiana di Psicologia (AIP), Catania, 16-18 Settembre 2011, Atti, p. 414, Torino: Espress edizioni srl, ISBN: 9788897412229 (contributo in Atti di convegno). 14. M.C. ZURLO, D. PES (2010). Crisi, stress e coping degli insegnanti: un itinerario di ricerca. In: E. Schafroth, C. Schwarzer, D. Conte (a cura di), Krise als Chance aus historischer und aktueller Perspektive. pp. 214-234, Oberhausen: Athena, ISBN: 9783898963961 (contributo in volume) 15. M.C. ZURLO (2010). Bioiatrikì proodos kai genealogikì problematikì (Progressi biomedici e problematiche della filiazione). In: Klimis Navridis, Nikolas Christakis (a cura di), To uperneoterikò upokeimeno (Il soggetto ipermoderno). pp. 65-80, ATENE: Ellinika Grammata, ISBN: 9789601905402 (contributo in volume) 16. M.C. ZURLO, A. AMBROSINO (2010). Disagio emozionale e risorse adattive individuali e diadiche in coppie infertili: studio pilota. In: P. Braibanti. IX Congresso Nazionale SIPSA ""La psicologia della salute tra ricerca e intervento nei servizi socio-sanitari, nella comunità, nei luoghi di lavoro e nella scuola"". Bergamo, 23-25 settembre 2010, pp. 143-144, Milano: Franco Angeli, ISBN: 9788856832945 (contributo in Atti di convegno) 17. M.C. ZURLO, D. PES (2010). Valutare lo stress degli insegnanti: Adattamento italiano del Teacher Stress Questionnaire (TSQ). In: IX Congresso Nazionale SIPSA ""La psicologia della salute tra ricerca e intervento nei servizi socio-sanitari, nella comunità, nei luoghi di lavoro e nella scuola"". Bergamo, 23-25 settembre 2010, pp. 157-158, MILANO: Franco Angeli, ISBN: 9788856832945 (contributo in Atti di convegno) 18. M.C. ZURLO, D. PES (2010). Effort-Reward Imbalance e salute psicofisica degli insegnanti. In: IX Congresso Nazionale SIPSA ""La psicologia della salute tra ricerca e intervento nei servizi socio-sanitari, nella comunità, nei luoghi di lavoro e nella scuola"". Bergamo, 23-25 settembre 2010, pp. 283-284, MILANO: Franco Angeli, ISBN: 9788856832945 (contributo in Atti di convegno) 19. M.C. ZURLO, D. PES. J. SIEGRIST (2010). Validity and reliability of the effort-reward imbalance questionnaire in a sample of 673 Italian teachers. INTERNATIONAL ARCHIVES OF OCCUPATIONAL AND ENVIRONMENTAL HEALTH, vol. 83, pp. 665-674, ISSN: 0340-0131, doi: 10.1007/s00420-010-0512-8 (articolo su rivista) GIANCARMINE BONGO 1) G. Bongo (in corso di stampa). Lob der Ferne. Sprache und Fremdsprache bei Paul Celan. ANNALI – ISTITUTO UNIVERSITARIO ORIENTALE. SEZIONE GERMANICA [ISSN 1124-3724]. 2) G. Bongo (in corso di stampa). Vom Textarchetyp zum Textprototyp. Möglichkeiten und Grenzen der Prototypen-Hypothese in der Textlinguistik. LINGUE E LINGUAGGI [ISSN 2239-0367]. 3) G. Bongo (2014). L’“atto dello scrivere” tra unità del testo e unità del discorso. BOLLETTINO DELL’ASSOCIAZIONE ITALIANA DI GERMANISTICA, vol. VII, p. 213-222, [ISSN 1974-1944]. 4) G. Bongo (2014). Spazializzazione e metafore spaziali nel linguaggio. In: F. Santoianni (a cura di), La filosofia nello spazio del pensiero. Carocci, Roma: ITALIA. pp. 33-38 [ISBN 9788843073375]. 5) G. Bongo (2014, I ed. 2012). Nachwort. Die Sprache der Popularisierung: eine Umkehrung. In: G. Bongo / G. Caliendo, The Language of Popularization: Theoretical and Descriptive Models / Die Sprache der Popularisierung: theoretische und deskriptive Modelle. PETER LANG, Berna: SVIZZERA. pp. 289-291 [ISBN 9783034313742]. 6) G. Bongo (2014, I ed. 2012). Die Sprache der Popularisierung: eine Standortbestimmung. In: G. Bongo / G. Caliendo, The Language of Popularization: Theoretical and Descriptive Models / Die Sprache der Popularisierung: theoretische und deskriptive Modelle. PETER LANG, Berna: SVIZZERA. pp. 223-246 [ISBN 9783034313742]. 7) G. Bongo, G. Caliendo (a cura di) (2014, I ed. 2012) The Language of Popularization. Theoretical and Descriptive Models / Die Sprache der Popularisierung: theoretische und deskriptive Modelle PETER LANG, Berna, Svizzera: 3 (collana Sprache in Kommunikation und Medien) [ISBN 9783034313742]. 8) G. Bongo (2012). Trasmissione del sapere e linguistica: il problema delle categorie d'analisi (con particolare riguardo alla trasmissione del sapere in ambito accademico). In: G. Diani / C. Preite (a cura di), La trasmissione del sapere nelle diverse comunità accademiche: una prospettiva plurilingue. Officina Edizioni, Roma: ITALIA. pp. 54-71 [ISBN 9788860490957]. 9) G. Bongo (2011). Konnektoren in der deutschen und in der italienischen Wissenschaftssprache (am Beispiel der Einleitungen zu wissenschaftlichen Zeitschriftenaufsätzen). In: G. Ferraresi (Hrsg.), Konnektoren im Deutschen und im Sprachvergleich. Beschreibung und grammatische Analyse. Narr, Tübingen: GERMANIA. pp. 251-288 [ISBN 9783823365587]. 10) G. Bongo (2010). Exzerpte wissenschaftlicher Texte in universitären DaF-Unterricht. In: M. Foschi Albert, M. Hepp, E. Neuland, M. Dalmas, Text und Stil im Kulturvergleich. iudicium, Monaco di Baviera: GERMANIA. pp. 102-110 [ISBN 9783862050147]. 11) G. Bongo (2010). Il tedesco come L3 («lingua terza»): presupposti teorici e prospettive di ricerca per l’apprendimento in ambito universitario.. In: M. Cennamo, A. Lamarra, A.R. Tamponi, L. Cavaliere, Plurilinguismo e integrazione: abilità e competenze linguistiche in una società multietnica.. Edizioni Scientifiche Italiane, Napoli: ITALIA. pp. 207-221 [ISBN 9788849519938]. 12) G. Bongo (2010). Der theoretische Raum der Wissenschaftssprache. Untersuchungen über die funktionale Konstitution einer Wissenschaftssprachtheorie und deren Anwendung in der Praxis (pp. 220). Peter Lang, Berna: SVIZZERA [ISBN 8886358660]. FLAVIA CAVALIERE 1. F. CAVALIERE, L. ABBAMONTE (eds) (in press). Mediterranean Heritage in transit - (mis-representations via English Cross-cultural and Educational Perspectives. Cambridge Scholars Ltd (in press). 2. F. CAVALIERE (in press). The British and Italian Code of Ethics for Social Work: a lingua-cultural comparative analysis. ESP ACROSS CULTURES 11 (in press). 3. F. CAVALIERE (in corso di stampa). Meduse con aculei: The Hours di Michael Cunninghan. In S. Manferlotti (a cura di). In La malattia come metafora nelle letterature dell'Occidente. Napoli: Liguori Editore (in corso di stampa - saggio in volume). 4. F. CAVALIERE (in corso di stampa). In the wake of ‘Mediterrean-ness’: identity and transculturality. CIVILTÀ DEL MEDITERRANEO 24 (in corso di stampa - articolo su rivista) 5. F. CAVALIERE (in corso di stampa). La Traduzione come strumento di integrazione nel nuovo melting pot europeo. CIVES – Cittadini Italiani Verso l’Europa, collana Centro Europe Direct LUPT “EUROPAROLE” (in corso di stampa) 6. F. CAVALIERE, L. ABBAMONTE (2014). The Kercher/Knox trial: accommodation strategies in a bilingual setting. In V. K. Bhatia et al (eds). Explorations in Language and Law. Language and Law in Academic and Professional Settings. Analyses and Applications. Aprilia: Novalogos, vol 2, pp. 79-104. (saggio in volume) 7. F. CAVALIERE (2014). Bambini immigrati e mediazione linguistica: il fenomeno del Child Language Brokering. RTH - Research Trends in Humanities, vol.1, 2-5; http://www.rth.unina.it/index.php/rth/index ISSN: 2284-0184 DOI: http://dx.doi.org/10.6093/2284-0184%2F2220 (articolo su rivista). 8. F. CAVALIERE, L. ABBAMONTE (2013). 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(saggio in volume). 13. F. CAVALIERE (2012). La traduzione come trasposizione di culture. In G. Cafiero ( a cura di). Dottorato di Ricerca Internazionale in Filosofia dell’ Interno Architettonico. Lezioni. Napoli, Edizioni Scientifiche Italiane, pp.41-48. (saggio in volume). 14. F. CAVALIERE, L. ABBAMONTE (2014). Book Chapters in Academia: Authorship in Methods (re-) Presentation and Conditional Reasoning. In S. Maci & M. Sala (eds). Genre Variation in Academic Communication. Emerging Disciplinary Trends, vol.1 , pp.199-229 (saggio in volume). 15. F. CAVALIERE (2012). Mafia on the US screen: setting the stereotype straight. In F. Dalziel, S. Gesuato, M.T. Musacchio (eds), A Lifetime of English Studies. Essays in Honour of Carol Taylor Torsello, Padova, Il Poligrafo, pp. 633-645 (saggio in volume). 16. F. CAVALIERE, L. ABBAMONTE (2010). ‘As previous researchers have found…’ – dialogic Endorsement in Social Psychology Research Articles’. In W. von Hahn/C. Vertan (eds). Specialized Language in Global Communication. Frankfurt am Main: Peter Lang, pp. 369-378 (saggio in volume). 17. F. CAVALIERE (2010). L ’Assistente Sociale nello scenario multienico del nuovo millennio: la competenza linguistica’. In A. La Marra et al. (eds). Plurilinguismo e Integrazione. Abilità e Competenze Linguistiche in una società Multietnica. Napoli, Edizioni Scientifiche Italiane, pp.128-157 (saggio in volume). 18. F. CAVALIERE (2010). ‘Gomorrah. Crime goes global, language stays local’. In H. Worthington e M. Ascari (Guest Eds). EUROPEAN JOURNAL OF ENGLISH STUDIES. Vol 14 (2), pp.173-188 (articolo in rivista). 19. F. CAVALIERE, L. ABBAMONTE (2010). Pragmatic relevance/strenght of lexico-grammar in EU legal documents.US -CHINA LAW REVIEW, vol. 7 (2), pp,34-44 (articolo in rivista). ROBERTO CAPASSO 1. R. CAPASSO, M.C. ZURLO, & A.P. SMITH (in press). Ethnicity and work related stress: Migrant workers in South Italy. In: Anderson, M. ed. 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Molte ricerche effettuate negli ultimi decenni su diverse popolazioni di lavoratori immigrati hanno rilevato come dimensioni quali la disoccupazione, il tipo di lavoro, il cambiamento di lavoro, la lontananza dalla famiglia, le difficoltà di apprendimento di un'altra lingua, la discriminazione siano frequentemente associati a disagio psicologico e allo sviluppo di patologie psichiche e fisiche (Aroian & Norris, 2000; Aroian, Norris, Patsdaughter & Tran, 1998; Frye & D'Avanzo, 1994; Furnham & Sheikh, 1993; Hattar-Pollara & Meleis, 1995; Kim & Rew, 1994; Lipson, 1992; Lipson & Miller, 1994; Moghaddam, Ditto & Taylor, 1990, 1990; Moon & Pearl, 1991; Thompson, 1991). Del resto, nel nuovo scenario multietnico emerge continuamente per gli immigrati l’esigenza di un percorso verso l’ integrazione quanto più chiaro ed agevole possibile. Ogni processo di accettazione e integrazione deve quindi avvenire attraverso il dialogo (dià-légein = legare ciò che è separato) ed il confronto, il che presuppone necessariamente una possibilità di scambio comunicativo, e quindi di condivisione, almeno parziale, di codici linguistici. “Riuscire a comunicare, e non solo per risolvere questioni di ordine burocratico, lavorativo o di assistenza primaria, svolge anche un’importante funzione psicologica, in quanto permette allo straniero di ridurre la percezione della distanza che lo separa dagli autoctoni e di attenuare, seppur parzialmente, quel senso di alterità e di estraneità rispetto alla società italiana.[…] Non si tratta dunque solo, anche se sono fondamentali, di differenze linguistiche, ma addirittura di diversi modi di conoscere il mondo.” (Bichi, Valtolina 2005: 181[…]197). Pertanto, la presente ricerca mira ad approfondire alcune dimensioni psicologiche e linguistiche rilevanti nella promozione dell'integrazione interculturale di lavoratori immigrati in Italia. 1) Per quanto riguarda, più specificamente, le dimensioni psicologiche essa si muove nell’ambito dei modelli transazionali di analisi e valutazione dello stress lavoro-correlato (Cooper, Sloan, Williams, 1988; Siegrist, 1996; Zurlo, Pes, Cooper, 2007; Zurlo, Pes, Siegrist, 2010) e applica tale prospettiva allo studio dello stress e degli effetti di esso sulla salute psicofisica dei lavoratori immigrati. In questo senso essa intende concentrare l'attenzione sulle fonti e le dimensioni dello stress da acculturazione (Noh, Kaspar, 2003; Noh, Avison, 1996; Noh, Kaspar & Chen, 1998), nonché sugli effetti di esse sulle condizioni di salute psicofisica dei lavoratori immigrati. Lo stress da acculturazione è connesso alla necessità di adattamento al nuovo contesto culturale e lavorativo nel paese ospitante (Berry, 1980; Kim, 1991; Kuo, 1984; Palinkas, 1982; Phinney, 1990), al dover imparare una nuova lingua (Hurh & Kim, 1990), e al dover affrontare non di rado conflitti culturali intergenerazionali all'interno della famiglia (Kuo, 1984; Nah, 1993; Noh, Wu, Speechley, et al,1992;. Shin, 1993). Le suddette fonti di stress da acculturazione possono dare origine a diversi problemi psicologici (Berry, Kim, Minde, e Mok, 1987; Hirayama e Cetingok, 1988;. Lin et al., 1992; Noh, Speechley, et al., 1992). L'Acculturation Stress Index (ASI, Noh & Avison; 1996) è uno strumento self-report creato per misurare e valutare dimensioni e intensità dello stress da acculturazione. Esso è composto da 5 Scale, corrispondenti ad altrettante fonti di stress percepite: Language barriers, Social isolation, Sense of marginality, Socioeconomic adjustment, Difficulties in family relations. La ricerca mira a: proporre la versione italiana dell'Acculturation Stress Index; analizzarne le proprietà psicometriche e la struttura fattoriale; e verificarne la validità predittiva rispetto allo stato di salute psicofisica di lavoratori stranieri. A 700 lavoratori migranti in Italia ed equamente distribuiti per etnia (Est Europa, Ghana, Marocco) sarà somministrata una batteria comprendente: un questionario sulla salute fisica; la versione italiana dell'ASI (Noh & Avison, 1996); e la versione italiana della Symptom Check List-90-R (SCL 90-R, Derogatis, 1994; Sarno, Preti, Prunas, Madeddu, 2011). I dati saranno elaborati attraverso analisi fattoriale (Principal Axis, Varimax rotation, communalities >.35, eigenvalues >1; Scree test; Parallel Analysis; item factor loadings >.30) per verificare la validità di costrutto, e attraverso analisi della regressione logistica (Dependents e Covariates in median split, Forward, indicator contrast) per valutare la validità predittiva delle dimensioni dello stress da acculturazione sul disagio psicofisico dei lavoratori immigrati. I risultati saranno analizzati tenendo conto delle diverse etnie di lavoratori immigrati considerati nel campione. 2) Per quanto concerne le dimensioni linguistiche il progetto intende partire dalla valutazione della portata delle barriere linguistiche nel globale processo di integrazione (Cavaliere, 2010; 2014). “Un primo vincolo per l’instaurarsi di relazioni positive è sicuramente quello linguistico: la inizialmente totale mancanza di conoscenza della lingua italiana da parte degli stranieri immigrati e la scarsissima conoscenza della lingua inglese da parte degli italiani costituisce indubbiamente la prima barriera.” (Bichi, Valtolina 2005: 164). In tal senso, occorre ricordare che molti immigrati spesso provengono dai cosiddetti paesi dell’ Outer Circle , ossia quei paesi - secondo la famosa visualizzazione in tre cerchi concentrici operata da Kachru (1985; 1992) per rappresentare la diffusione della lingua inglese nel mondo - che hanno vissuto un periodo di colonizzazione sotto il Regno Unito, e in cui tutt’oggi l’inglese ricopre il ruolo di ‘seconda lingua’ nelle rappresentanze istituzionali, spesso svolgendo anche una funzione aggregante soprattutto in contesti linguistici estremamente frammentati. In tale orizzonte, nell’ambito del progetto saranno elaborati due sondaggi da somministrare rispettivamente a comunità di migranti provenienti da paesi dell’ Outer Circle residenti in Italia, ed a cittadini italiani. Il primo sondaggio, rivolto a diverse comunità di migranti stranieri mira a valutare le difficoltà relative alla interazione con figure istituzionali e l’eventuale apporto/contributo fornito dalla pregressa conoscenza della lingua inglese da parte degli stessi migranti. Il secondo sondaggio, che sarà effettuato con residenti italiani del territorio campano, intende conoscere la/e lingua/e attraverso cui avviene (laddove avviene) comunicazione con gli stranieri residenti ed il grado di interazione reciproca. Strumento primario di ogni mediazione cross-culturale è dunque la lingua, poiché la strada dalla marginalizzazione - o peggio discriminazione - alla piena integrazione passa infatti innanzitutto attraverso il multilinguismo e lo scambio interculturale. Giacché solo tale scambio consente, soprattutto alle nuove generazioni, di scoprire e valorizzare, piuttosto che temere, la diversità, imparando al tempo stesso a trascendere gli stereotipi e a ricercare piuttosto un comune terreno di dialogo e interscambio, la ricerca mira a esplorare e descrivere come, anche all’interno di tali contesti, la promozione della conoscenza della lingua inglese, come lingua franca (Seidlhofer, 2001;House, 2003; Jenkins, 2007), divenga sempre più anche in Italia una ormai irrinunciabile forma di comunicazione interculturale. D’altra parte, la messa in rilievo del ruolo della lingua inglese come L2 (lingua seconda) nella promozione del processo di integrazione fa emergere dal punto di vista linguistico anche la dimensione della L3 (Lingua terza), ovvero della lingua o delle lingue che il parlante apprende dopo la lingua madre e dopo aver già intrapreso il percorso di apprendimento di una prima lingua straniera (Hufeisen, Lindemann 1998; Cenoz, 2003; Hufeisen, Neuner 2003; Bongo, 2010). Tale dimensione rappresenta un interessante campo d’indagine e un’opzione teorica rilevante per la spiegazione e comprensione di una serie di fenomeni complessi legati all’acquisizione delle lingue straniere. In particolare essa appare promettente nell’analisi dei fenomeni di plurilinguismo e multilinguismo, che gli accentuati fenomeni di migrazione (anche intereuropea) stanno moltiplicando. Nell’ambito della ricerca ci si chiederà se e in che misura il processo di acquisizione e/o apprendimento della lingua del paese di migrazione possa essere facilitato dall’esplicito ricorso a una lingua e cultura ponte, già utilizzata dal migrante come prima lingua straniera (tipicamente l’inglese, ma anche ad es. altre possibili lingue coloniali). Tale questione sarà rivolta in particolare all’analisi degli strumenti didattici utilizzati nei percorsi di apprendimento (più o meno ufficiali) di migranti stranieri in Italia, anche nel confronto con i materiali utilizzati per i migranti in altri paesi europei, a cominciare dalla Germania. PUBBLICAZIONI (DEGLI ULTIMI QUATTRO ANNI) DEI SINGOLI PARTECIPANTI AL PROGETTO MARIA CLELIA ZURLO 1. M.C. ZURLO (in press). Abortion Stigma e salute psicofisica femminile. In: L. Chieffi (a cura di), Fecondazione assistita e aborto nel dibattito bioetico. 2. R. CAPASSO, M.C. ZURLO, & A.P. SMITH (in press). Ethnicity and work related stress: Migrant workers in South Italy. In: Anderson, M. ed. Contemporary Ergonomics and Human Factors. London: Taylor & Francis. 3. M.C. ZURLO, F. VALLONE (in press). Crioconservazione dei gameti e patologie oncologiche femminili: i dilemmi della maternità. In: L. Chieffi (a cura di), Fecondazione assistita e aborto nel dibattito bioetico. 4. M.C. ZURLO, D. PES, R. CAPASSO (2013). Teacher Stress Questionnaire: Validity and Reliability Study in Italy. PSYCHOLOGICAL REPORTS, vol. 113, pp. 490-517, ISSN: 0033-2941, doi: 10.2466/03.16.PR0.113x23z9 (articolo su rivista) 5. M.C. ZURLO (2013). La filiazione: temi e problemi. In: Zurlo M.C. (a cura di), La filiazione problematica. Saggi psicoanalitici (seconda edizione riveduta). pp. 3-70, NAPOLI:, Liguori, ISBN: 978-88-207-3394-0 (contributo in volume) 6. M.C. ZURLO (2013). The intersection of the logics of filiation in the context of beginning of life: a psychoanalytic approach. In: L. Chieffi (a cura di), Bioethical issues by the Interuniversitary Center for Bioethics Research (C.I.R.B.). pp. 113-131, NAPOLI:Editoriale Scientifica, ISBN: 9788863425963 (contributo in volume) 7. M.C. ZURLO (2013). Dimensioni dello stress degli insegnanti italiani e tedeschi: studio comparativo con il modello Effort-Reward Imbalance. In: Elmar Schafroth, Martina Nicklaus, Christine Schwarzer, Domenico Conte (a cura di), Italien, Deutschland, Europa: Kulturelle Identitäten und Interdipendenzen / Italia, Germania, Europa: fisionomie e interdipendenze. vol. collana: Beiträge zur Kulturwissenschaft, Bd. 27, pp. 233-251, Oberhausen:Athena Verlag, ISBN: 9783898965033 (contributo in volume) 8. M.C. ZURLO (2013). Kisir çiftlerin stres, uyum olanaklari ve duygusal rahatsizlik boyutlarinin degerlendirilmesi (Evaluation of Dimension of Stress, Adaptive Resources and Emotional Disorders in Inferitile Couples). YANSITMA, pp. 141-155, ISSN: 1305-1210 (articolo su rivista) 9. M.C. ZURLO (a cura di) (2013). La filiazione problematica. Saggi psicoanalitici. NAPOLI (seconda edizione riveduta e ampliata): ISBN: 978-88-207-3394-0 (curatela) 10. M.C. ZURLO, D. PES (2012). Effort-Reward Imbalance e salute psicofisica degli insegnanti. GIORNALE ITALIANO DI MEDICINA DEL LAVORO ED ERGONOMIA, vol. 34, pp. 81B-87B, ISSN: 1592-7830 (articolo su rivista) 11. M.C. ZURLO (2011). Diamesolabisi kai omada. I metodos tis fotoglossas se omada oiokogeneiakon mesolabiton [Mediazioni e gruppo. Il metodo del Fotolinguaggio nei gruppi di formazione alla mediazione familiare]. In: Klimis Navridis (a cura di), Omadikotita kai diamesolabisi [Gruppalità e mediazione]. pp. 175-199, ATENE: Pedio, ISBN: 9789609405973 (contributo in volume) 12. M.C. ZURLO (2011). L'intervento di affido familiare nella prospettiva della psicopatologia dello sviluppo. In: O. Greco, I. Comelli, R. Iafrate (a cura di), Tra le braccia un figlio non tuo. Operatori e famiglie nell'affidamento di neonati. Collana Psicologia Sociale e Clinica Familiare diretta da V. Cigoli e E. Scabini, pp. 70-76, Milano: Franco Angeli, ISBN: 9788856833843 (contributo in volume) 13. M.C. ZURLO, A. AMBROSINO (2011). La valutazione di dimensioni dello stress, risorse adattive e disagio emozionale in coppie infertili. In: XIII Congresso Nazionale della Sezione di Psicologia Clinica e Dinamica dell'Associazione Italiana di Psicologia (AIP), Catania, 16-18 Settembre 2011, Atti, p. 414, Torino: Espress edizioni srl, ISBN: 9788897412229 (contributo in Atti di convegno). 14. M.C. ZURLO, D. PES (2010). Crisi, stress e coping degli insegnanti: un itinerario di ricerca. In: E. Schafroth, C. Schwarzer, D. Conte (a cura di), Krise als Chance aus historischer und aktueller Perspektive. pp. 214-234, Oberhausen: Athena, ISBN: 9783898963961 (contributo in volume) 15. M.C. ZURLO (2010). Bioiatrikì proodos kai genealogikì problematikì (Progressi biomedici e problematiche della filiazione). In: Klimis Navridis, Nikolas Christakis (a cura di), To uperneoterikò upokeimeno (Il soggetto ipermoderno). pp. 65-80, ATENE: Ellinika Grammata, ISBN: 9789601905402 (contributo in volume) 16. M.C. ZURLO, A. AMBROSINO (2010). Disagio emozionale e risorse adattive individuali e diadiche in coppie infertili: studio pilota. In: P. Braibanti. IX Congresso Nazionale SIPSA ""La psicologia della salute tra ricerca e intervento nei servizi socio-sanitari, nella comunità, nei luoghi di lavoro e nella scuola"". Bergamo, 23-25 settembre 2010, pp. 143-144, Milano: Franco Angeli, ISBN: 9788856832945 (contributo in Atti di convegno) 17. M.C. ZURLO, D. PES (2010). Valutare lo stress degli insegnanti: Adattamento italiano del Teacher Stress Questionnaire (TSQ). In: IX Congresso Nazionale SIPSA ""La psicologia della salute tra ricerca e intervento nei servizi socio-sanitari, nella comunità, nei luoghi di lavoro e nella scuola"". Bergamo, 23-25 settembre 2010, pp. 157-158, MILANO: Franco Angeli, ISBN: 9788856832945 (contributo in Atti di convegno) 18. M.C. ZURLO, D. PES (2010). Effort-Reward Imbalance e salute psicofisica degli insegnanti. In: IX Congresso Nazionale SIPSA ""La psicologia della salute tra ricerca e intervento nei servizi socio-sanitari, nella comunità, nei luoghi di lavoro e nella scuola"". Bergamo, 23-25 settembre 2010, pp. 283-284, MILANO: Franco Angeli, ISBN: 9788856832945 (contributo in Atti di convegno) 19. M.C. ZURLO, D. PES. J. SIEGRIST (2010). Validity and reliability of the effort-reward imbalance questionnaire in a sample of 673 Italian teachers. INTERNATIONAL ARCHIVES OF OCCUPATIONAL AND ENVIRONMENTAL HEALTH, vol. 83, pp. 665-674, ISSN: 0340-0131, doi: 10.1007/s00420-010-0512-8 (articolo su rivista) GIANCARMINE BONGO 1) G. Bongo (in corso di stampa). Lob der Ferne. Sprache und Fremdsprache bei Paul Celan. ANNALI – ISTITUTO UNIVERSITARIO ORIENTALE. SEZIONE GERMANICA [ISSN 1124-3724]. 2) G. Bongo (in corso di stampa). Vom Textarchetyp zum Textprototyp. Möglichkeiten und Grenzen der Prototypen-Hypothese in der Textlinguistik. LINGUE E LINGUAGGI [ISSN 2239-0367]. 3) G. Bongo (2014). L’“atto dello scrivere” tra unità del testo e unità del discorso. BOLLETTINO DELL’ASSOCIAZIONE ITALIANA DI GERMANISTICA, vol. VII, p. 213-222, [ISSN 1974-1944]. 4) G. Bongo (2014). Spazializzazione e metafore spaziali nel linguaggio. In: F. Santoianni (a cura di), La filosofia nello spazio del pensiero. Carocci, Roma: ITALIA. pp. 33-38 [ISBN 9788843073375]. 5) G. Bongo (2014, I ed. 2012). Nachwort. Die Sprache der Popularisierung: eine Umkehrung. In: G. Bongo / G. Caliendo, The Language of Popularization: Theoretical and Descriptive Models / Die Sprache der Popularisierung: theoretische und deskriptive Modelle. PETER LANG, Berna: SVIZZERA. pp. 289-291 [ISBN 9783034313742]. 6) G. Bongo (2014, I ed. 2012). Die Sprache der Popularisierung: eine Standortbestimmung. In: G. Bongo / G. Caliendo, The Language of Popularization: Theoretical and Descriptive Models / Die Sprache der Popularisierung: theoretische und deskriptive Modelle. PETER LANG, Berna: SVIZZERA. pp. 223-246 [ISBN 9783034313742]. 7) G. Bongo, G. Caliendo (a cura di) (2014, I ed. 2012) The Language of Popularization. Theoretical and Descriptive Models / Die Sprache der Popularisierung: theoretische und deskriptive Modelle PETER LANG, Berna, Svizzera: 3 (collana Sprache in Kommunikation und Medien) [ISBN 9783034313742]. 8) G. Bongo (2012). Trasmissione del sapere e linguistica: il problema delle categorie d'analisi (con particolare riguardo alla trasmissione del sapere in ambito accademico). In: G. Diani / C. Preite (a cura di), La trasmissione del sapere nelle diverse comunità accademiche: una prospettiva plurilingue. Officina Edizioni, Roma: ITALIA. pp. 54-71 [ISBN 9788860490957]. 9) G. Bongo (2011). Konnektoren in der deutschen und in der italienischen Wissenschaftssprache (am Beispiel der Einleitungen zu wissenschaftlichen Zeitschriftenaufsätzen). In: G. Ferraresi (Hrsg.), Konnektoren im Deutschen und im Sprachvergleich. Beschreibung und grammatische Analyse. Narr, Tübingen: GERMANIA. pp. 251-288 [ISBN 9783823365587]. 10) G. Bongo (2010). Exzerpte wissenschaftlicher Texte in universitären DaF-Unterricht. In: M. Foschi Albert, M. Hepp, E. Neuland, M. Dalmas, Text und Stil im Kulturvergleich. iudicium, Monaco di Baviera: GERMANIA. pp. 102-110 [ISBN 9783862050147]. 11) G. Bongo (2010). Il tedesco come L3 («lingua terza»): presupposti teorici e prospettive di ricerca per l’apprendimento in ambito universitario.. In: M. Cennamo, A. Lamarra, A.R. Tamponi, L. Cavaliere, Plurilinguismo e integrazione: abilità e competenze linguistiche in una società multietnica.. Edizioni Scientifiche Italiane, Napoli: ITALIA. pp. 207-221 [ISBN 9788849519938]. 12) G. Bongo (2010). Der theoretische Raum der Wissenschaftssprache. Untersuchungen über die funktionale Konstitution einer Wissenschaftssprachtheorie und deren Anwendung in der Praxis (pp. 220). Peter Lang, Berna: SVIZZERA [ISBN 8886358660]. FLAVIA CAVALIERE 1. F. CAVALIERE, L. ABBAMONTE (eds) (in press). Mediterranean Heritage in transit - (mis-representations via English Cross-cultural and Educational Perspectives. Cambridge Scholars Ltd (in press). 2. F. CAVALIERE (in press). The British and Italian Code of Ethics for Social Work: a lingua-cultural comparative analysis. ESP ACROSS CULTURES 11 (in press). 3. F. CAVALIERE (in corso di stampa). Meduse con aculei: The Hours di Michael Cunninghan. In S. Manferlotti (a cura di). In La malattia come metafora nelle letterature dell'Occidente. Napoli: Liguori Editore (in corso di stampa - saggio in volume). 4. F. CAVALIERE (in corso di stampa). In the wake of ‘Mediterrean-ness’: identity and transculturality. CIVILTÀ DEL MEDITERRANEO 24 (in corso di stampa - articolo su rivista) 5. F. CAVALIERE (in corso di stampa). La Traduzione come strumento di integrazione nel nuovo melting pot europeo. CIVES – Cittadini Italiani Verso l’Europa, collana Centro Europe Direct LUPT “EUROPAROLE” (in corso di stampa) 6. F. CAVALIERE, L. ABBAMONTE (2014). The Kercher/Knox trial: accommodation strategies in a bilingual setting. In V. K. Bhatia et al (eds). Explorations in Language and Law. Language and Law in Academic and Professional Settings. Analyses and Applications. Aprilia: Novalogos, vol 2, pp. 79-104. (saggio in volume) 7. F. CAVALIERE (2014). Bambini immigrati e mediazione linguistica: il fenomeno del Child Language Brokering. RTH - Research Trends in Humanities, vol.1, 2-5; http://www.rth.unina.it/index.php/rth/index ISSN: 2284-0184 DOI: http://dx.doi.org/10.6093/2284-0184%2F2220 (articolo su rivista). 8. F. CAVALIERE, L. ABBAMONTE (2013). Restorative Justice, a comparative analysis of discursive practices and dialogistic exchanges in the USA and Italy . In C. Williams and G. Tessuto (eds) Language in the Negotiation of Justice: Contexts, Issues and Applications, Farnham, Ashgate, pp.121-145 (saggio in volume). 9. F. CAVALIERE (2012). The Shaping of the News. How Information can be Moulded by the Press, Roma, La Nuova Cultura (monografia). 10. F. CAVALIERE (2012). T.E.L.L.. Technology Enhanced Language Learning, Napoli, Diogene Edizioni (monografia). 11. F. CAVALIERE, L. ABBAMONTE. (2012). Restorative Justice and Mediation – The Healing Power of Language. In AAVV. Explorations in Language and Law. Approaches and Perspectives. Novalogos, vol 1; Aprilia (LT):Novalogos, p. 110-123. (saggio in volume). 12. F. CAVALIERE (2012). Eat Pray Love: Un Viaggio a Napoli tra Pizza e Pregiudizi. In P. Sabbatino (a cura di). Il viaggio a Napoli tra letteratura e arti. vol. 20, Napoli/Roma: Edizioni Scientifiche Italiane, pp. 533-566. (saggio in volume). 13. F. CAVALIERE (2012). La traduzione come trasposizione di culture. In G. Cafiero ( a cura di). Dottorato di Ricerca Internazionale in Filosofia dell’ Interno Architettonico. Lezioni. Napoli, Edizioni Scientifiche Italiane, pp.41-48. (saggio in volume). 14. F. CAVALIERE, L. ABBAMONTE (2014). Book Chapters in Academia: Authorship in Methods (re-) Presentation and Conditional Reasoning. In S. Maci & M. Sala (eds). Genre Variation in Academic Communication. Emerging Disciplinary Trends, vol.1 , pp.199-229 (saggio in volume). 15. F. CAVALIERE (2012). Mafia on the US screen: setting the stereotype straight. In F. Dalziel, S. Gesuato, M.T. Musacchio (eds), A Lifetime of English Studies. Essays in Honour of Carol Taylor Torsello, Padova, Il Poligrafo, pp. 633-645 (saggio in volume). 16. F. CAVALIERE, L. ABBAMONTE (2010). ‘As previous researchers have found…’ – dialogic Endorsement in Social Psychology Research Articles’. In W. von Hahn/C. Vertan (eds). Specialized Language in Global Communication. Frankfurt am Main: Peter Lang, pp. 369-378 (saggio in volume). 17. F. CAVALIERE (2010). L ’Assistente Sociale nello scenario multienico del nuovo millennio: la competenza linguistica’. In A. La Marra et al. (eds). Plurilinguismo e Integrazione. Abilità e Competenze Linguistiche in una società Multietnica. Napoli, Edizioni Scientifiche Italiane, pp.128-157 (saggio in volume). 18. F. CAVALIERE (2010). ‘Gomorrah. Crime goes global, language stays local’. In H. Worthington e M. Ascari (Guest Eds). EUROPEAN JOURNAL OF ENGLISH STUDIES. Vol 14 (2), pp.173-188 (articolo in rivista). 19. F. CAVALIERE, L. ABBAMONTE (2010). Pragmatic relevance/strenght of lexico-grammar in EU legal documents.US -CHINA LAW REVIEW, vol. 7 (2), pp,34-44 (articolo in rivista). ROBERTO CAPASSO 1. R. CAPASSO, M.C. ZURLO, & A.P. SMITH (in press). Ethnicity and work related stress: Migrant workers in South Italy. In: Anderson, M. ed. Contemporary Ergonomics and Human Factors. London: Taylor & Francis. 2. M.C. ZURLO, D. PES, R. CAPASSO (2013). Teacher Stress Questionnaire: Validity and Reliability Study in Italy. PSYCHOLOGICAL REPORTS, vol. 113, pp. 490-517, ISSN: 0033-2941, doi: 10.2466/03.16.PR0.113x23z9 (articolo su rivista) " L'Italia è un paese di recente immigrazione e ciò ha indotto in modo crescente la necessità di un approfondimento interdisciplinare dei fattori in grado di promuovere l'integrazione dei lavoratori immigrati. Molte ricerche effettuate negli ultimi decenni su diverse popolazioni di lavoratori immigrati hanno rilevato come dimensioni quali la disoccupazione, il tipo di lavoro, il cambiamento di lavoro, la lontananza dalla famiglia, le difficoltà di apprendimento di un'altra lingua, la discriminazione siano frequentemente associati a disagio psicologico e allo sviluppo di patologie psichiche e fisiche (Aroian & Norris, 2000; Aroian, Norris, Patsdaughter & Tran, 1998; Frye & D'Avanzo, 1994; Furnham & Sheikh, 1993; Hattar-Pollara & Meleis, 1995; Kim & Rew, 1994; Lipson, 1992; Lipson & Miller, 1994; Moghaddam, Ditto & Taylor, 1990, 1990; Moon & Pearl, 1991; Thompson, 1991). Del resto, nel nuovo scenario multietnico emerge continuamente per gli immigrati l’esigenza di un percorso verso l’ integrazione quanto più chiaro ed agevole possibile. Ogni processo di accettazione e integrazione deve quindi avvenire attraverso il dialogo (dià-légein = legare ciò che è separato) ed il confronto, il che presuppone necessariamente una possibilità di scambio comunicativo, e quindi di condivisione, almeno parziale, di codici linguistici. “Riuscire a comunicare, e non solo per risolvere questioni di ordine burocratico, lavorativo o di assistenza primaria, svolge anche un’importante funzione psicologica, in quanto permette allo straniero di ridurre la percezione della distanza che lo separa dagli autoctoni e di attenuare, seppur parzialmente, quel senso di alterità e di estraneità rispetto alla società italiana.[…] Non si tratta dunque solo, anche se sono fondamentali, di differenze linguistiche, ma addirittura di diversi modi di conoscere il mondo.” (Bichi, Valtolina 2005: 181[…]197). Pertanto, la presente ricerca mira ad approfondire alcune dimensioni psicologiche e linguistiche rilevanti nella promozione dell'integrazione interculturale di lavoratori immigrati in Italia. Per quanto riguarda, più specificamente, le dimensioni psicologiche essa si muove nell’ambito dei modelli transazionali di analisi e valutazione dello stress lavoro-correlato (Cooper, Sloan, Williams, 1988; Siegrist, 1996; Zurlo, Pes, Cooper, 2007; Zurlo, Pes, Siegrist, 2010) e applica tale prospettiva allo studio dello stress e degli effetti di esso sulla salute psicofisica dei lavoratori immigrati. In questo senso essa intende concentrare l'attenzione sulle fonti e le dimensioni dello stress da acculturazione (Noh, Kaspar, 2003; Noh, Avison, 1996; Noh, Kaspar & Chen, 1998), nonché sugli effetti di esse sulle condizioni di salute psicofisica dei lavoratori immigrati. Lo stress da acculturazione è connesso alla necessità di adattamento al nuovo contesto culturale e lavorativo nel paese ospitante (Berry, 1980; Kim, 1991; Kuo, 1984; Palinkas, 1982; Phinney, 1990), al dover imparare una nuova lingua (Hurh & Kim, 1990), e al dover affrontare non di rado conflitti culturali intergenerazionali all'interno della famiglia (Kuo, 1984; Nah, 1993; Noh, Wu, Speechley, et al,1992;. Shin, 1993). Le suddette fonti di stress da acculturazione possono dare origine a diversi problemi psicologici (Berry, Kim, Minde, e Mok, 1987; Hirayama e Cetingok, 1988;. Lin et al., 1992; Noh, Speechley, et al., 1992). L'Acculturation Stress Index (ASI, Noh & Avison; 1996) è uno strumento self-report creato per misurare e valutare dimensioni e intensità dello stress da acculturazione. Esso è composto da 5 Scale, corrispondenti ad altrettante fonti di stress percepite: Language barriers, Social isolation, Sense of marginality, Socioeconomic adjustment, Difficulties in family relations. La ricerca mira a: proporre la versione italiana dell'Acculturation Stress Index; analizzarne le proprietà psicometriche e la struttura fattoriale; e verificarne la validità predittiva rispetto allo stato di salute psicofisica di lavoratori stranieri. A 700 lavoratori migranti in Italia ed equamente distribuiti per etnia (Est Europa, Ghana, Marocco) sarà somministrata una batteria comprendente: un questionario sulla salute fisica; la versione italiana dell'ASI (Noh & Avison, 1996); e la versione italiana della Symptom Check List-90-R (SCL 90-R, Derogatis, 1994; Sarno, Preti, Prunas, Madeddu, 2011). I dati saranno elaborati attraverso analisi fattoriale (Principal Axis, Varimax rotation, communalities >.35, eigenvalues >1; Scree test; Parallel Analysis; item factor loadings >.30) per verificare la validità di costrutto, e attraverso analisi della regressione logistica (Dependents e Covariates in median split, Forward, indicator contrast) per valutare la validità predittiva delle dimensioni dello stress da acculturazione sul disagio psicofisico dei lavoratori immigrati. I risultati saranno analizzati tenendo conto delle diverse etnie di lavoratori immigrati considerati nel campione. Per quanto concerne le dimensioni linguistiche il progetto intende partire dalla valutazione della portata delle barriere linguistiche nel globale processo di integrazione (Cavaliere, 2010; 2014). “Un primo vincolo per l’instaurarsi di relazioni positive è sicuramente quello linguistico: la inizialmente totale mancanza di conoscenza della lingua italiana da parte degli stranieri immigrati e la scarsissima conoscenza della lingua inglese da parte degli italiani costituisce indubbiamente la prima barriera.” (Bichi, Valtolina 2005: 164). In tal senso, occorre ricordare che molti immigrati spesso provengono dai cosiddetti paesi dell’ Outer Circle, ossia quei paesi - secondo la famosa visualizzazione in tre cerchi concentrici operata da Kachru (1985; 1992; 2004) per rappresentare la diffusione della lingua inglese nel mondo - che hanno vissuto un periodo di colonizzazione sotto il Regno Unito, e in cui tutt’oggi l’inglese ricopre il ruolo di ‘seconda lingua’ nelle rappresentanze istituzionali, spesso svolgendo anche una funzione aggregante soprattutto in contesti linguistici estremamente frammentati. In tale orizzonte, nell’ambito del progetto saranno elaborati due sondaggi da somministrare rispettivamente a comunità di migranti provenienti da paesi dell’ Outer Circle residenti in Italia, ed a cittadini italiani. Il primo sondaggio, rivolto a diverse comunità di migranti stranieri mira a valutare le difficoltà relative alla interazione con figure istituzionali e l’eventuale apporto/contributo fornito dalla pregressa conoscenza della lingua inglese da parte degli stessi migranti. Il secondo sondaggio, che sarà effettuato con residenti italiani del territorio campano, intende conoscere la/e lingua/e attraverso cui avviene (laddove avviene) comunicazione con gli stranieri residenti ed il grado di interazione reciproca.Strumento primario di ogni mediazione cross-culturale è dunque la lingua, poiché la strada dalla marginalizzazione - o peggio discriminazione - alla piena integrazione passa infatti innanzitutto attraverso il multilinguismo e lo scambio interculturale. Giacché solo tale scambio consente, soprattutto alle nuove generazioni, di scoprire e valorizzare, piuttosto che temere, la diversità, imparando al tempo stesso, a trascendere gli stereotipi e a ricercare piuttosto un comune terreno di dialogo e interscambio, la ricerca mira a esplorare e descrivere come, anche all’interno di tali contesti, la promozione della conoscenza della lingua inglese, come lingua franca (Seidlhofer, 2001;House, 2003; Jenkins, 2007 ), divenga sempre più anche in Italia una ormai irrinunciabile forma di comunicazione interculturale. D’altra parte, la messa in rilievo del ruolo della lingua inglese come L2 (lingua seconda) nella promozione del processo di integrazione fa emergere dal punto di vista linguistico anche la dimensione della L3 (Lingua terza), ovvero della lingua o delle lingue che il parlante apprende dopo la lingua madre e dopo aver già intrapreso il percorso di apprendimento di una prima lingua straniera (Hufeisen, 1999; Cenoz, 2003; Bongo, 2010). Tale dimensione rappresenta un interessante campo d’indagine e un’opzione teorica rilevante per la spiegazione e comprensione di una serie di fenomeni complessi legati all’acquisizione delle lingue straniere. In particolare essa appare promettente nell’analisi dei fenomeni di plurilinguismo e multilinguismo, che gli accentuati fenomeni di migrazione (anche intereuropea) stanno moltiplicando. Nell’ambito della ricerca ci si chiederà se e in che misura il processo di acquisizione e/o apprendimento della lingua del paese di migrazione possa essere facilitato dall’esplicito ricorso a una lingua e cultura ponte, già utilizzata dal migrante come prima lingua straniera (tipicamente l’inglese, ma anche ad es. altre possibili lingue coloniali). Tale questione sarà rivolta in particolare all’analisi degli strumenti didattici utilizzati nei percorsi di apprendimento (più o meno ufficiali) di migranti stranieri in Italia, anche nel confronto con i materiali utilizzati per i migranti in altri paesi europei, a cominciare dalla Germania.

‘Dimensioni psicologiche e linguistiche dell’integrazione interculturale di immigrati in Italia’ / Cavaliere, Flavia. - (2014). (Intervento presentato al convegno ‘Dimensioni psicologiche e linguistiche dell’integrazione interculturale di immigrati in Italia’ nel 2014).

‘Dimensioni psicologiche e linguistiche dell’integrazione interculturale di immigrati in Italia’

CAVALIERE, Flavia
2014

Abstract

" L'Italia è un paese di recente immigrazione e ciò ha indotto in modo crescente la necessità di un approfondimento interdisciplinare dei fattori in grado di promuovere l'integrazione dei lavoratori immigrati. Molte ricerche effettuate negli ultimi decenni su diverse popolazioni di lavoratori immigrati hanno rilevato come dimensioni quali la disoccupazione, il tipo di lavoro, il cambiamento di lavoro, la lontananza dalla famiglia, le difficoltà di apprendimento di un'altra lingua, la discriminazione siano frequentemente associati a disagio psicologico e allo sviluppo di patologie psichiche e fisiche (Aroian & Norris, 2000; Aroian, Norris, Patsdaughter & Tran, 1998; Frye & D'Avanzo, 1994; Furnham & Sheikh, 1993; Hattar-Pollara & Meleis, 1995; Kim & Rew, 1994; Lipson, 1992; Lipson & Miller, 1994; Moghaddam, Ditto & Taylor, 1990, 1990; Moon & Pearl, 1991; Thompson, 1991). Del resto, nel nuovo scenario multietnico emerge continuamente per gli immigrati l’esigenza di un percorso verso l’ integrazione quanto più chiaro ed agevole possibile. Ogni processo di accettazione e integrazione deve quindi avvenire attraverso il dialogo (dià-légein = legare ciò che è separato) ed il confronto, il che presuppone necessariamente una possibilità di scambio comunicativo, e quindi di condivisione, almeno parziale, di codici linguistici. “Riuscire a comunicare, e non solo per risolvere questioni di ordine burocratico, lavorativo o di assistenza primaria, svolge anche un’importante funzione psicologica, in quanto permette allo straniero di ridurre la percezione della distanza che lo separa dagli autoctoni e di attenuare, seppur parzialmente, quel senso di alterità e di estraneità rispetto alla società italiana.[…] Non si tratta dunque solo, anche se sono fondamentali, di differenze linguistiche, ma addirittura di diversi modi di conoscere il mondo.” (Bichi, Valtolina 2005: 181[…]197). Pertanto, la presente ricerca mira ad approfondire alcune dimensioni psicologiche e linguistiche rilevanti nella promozione dell'integrazione interculturale di lavoratori immigrati in Italia. 1) Per quanto riguarda, più specificamente, le dimensioni psicologiche essa si muove nell’ambito dei modelli transazionali di analisi e valutazione dello stress lavoro-correlato (Cooper, Sloan, Williams, 1988; Siegrist, 1996; Zurlo, Pes, Cooper, 2007; Zurlo, Pes, Siegrist, 2010) e applica tale prospettiva allo studio dello stress e degli effetti di esso sulla salute psicofisica dei lavoratori immigrati. In questo senso essa intende concentrare l'attenzione sulle fonti e le dimensioni dello stress da acculturazione (Noh, Kaspar, 2003; Noh, Avison, 1996; Noh, Kaspar & Chen, 1998), nonché sugli effetti di esse sulle condizioni di salute psicofisica dei lavoratori immigrati. Lo stress da acculturazione è connesso alla necessità di adattamento al nuovo contesto culturale e lavorativo nel paese ospitante (Berry, 1980; Kim, 1991; Kuo, 1984; Palinkas, 1982; Phinney, 1990), al dover imparare una nuova lingua (Hurh & Kim, 1990), e al dover affrontare non di rado conflitti culturali intergenerazionali all'interno della famiglia (Kuo, 1984; Nah, 1993; Noh, Wu, Speechley, et al,1992;. Shin, 1993). Le suddette fonti di stress da acculturazione possono dare origine a diversi problemi psicologici (Berry, Kim, Minde, e Mok, 1987; Hirayama e Cetingok, 1988;. Lin et al., 1992; Noh, Speechley, et al., 1992). L'Acculturation Stress Index (ASI, Noh & Avison; 1996) è uno strumento self-report creato per misurare e valutare dimensioni e intensità dello stress da acculturazione. Esso è composto da 5 Scale, corrispondenti ad altrettante fonti di stress percepite: Language barriers, Social isolation, Sense of marginality, Socioeconomic adjustment, Difficulties in family relations. La ricerca mira a: proporre la versione italiana dell'Acculturation Stress Index; analizzarne le proprietà psicometriche e la struttura fattoriale; e verificarne la validità predittiva rispetto allo stato di salute psicofisica di lavoratori stranieri. A 700 lavoratori migranti in Italia ed equamente distribuiti per etnia (Est Europa, Ghana, Marocco) sarà somministrata una batteria comprendente: un questionario sulla salute fisica; la versione italiana dell'ASI (Noh & Avison, 1996); e la versione italiana della Symptom Check List-90-R (SCL 90-R, Derogatis, 1994; Sarno, Preti, Prunas, Madeddu, 2011). I dati saranno elaborati attraverso analisi fattoriale (Principal Axis, Varimax rotation, communalities >.35, eigenvalues >1; Scree test; Parallel Analysis; item factor loadings >.30) per verificare la validità di costrutto, e attraverso analisi della regressione logistica (Dependents e Covariates in median split, Forward, indicator contrast) per valutare la validità predittiva delle dimensioni dello stress da acculturazione sul disagio psicofisico dei lavoratori immigrati. I risultati saranno analizzati tenendo conto delle diverse etnie di lavoratori immigrati considerati nel campione. 2) Per quanto concerne le dimensioni linguistiche il progetto intende partire dalla valutazione della portata delle barriere linguistiche nel globale processo di integrazione (Cavaliere, 2010; 2014). “Un primo vincolo per l’instaurarsi di relazioni positive è sicuramente quello linguistico: la inizialmente totale mancanza di conoscenza della lingua italiana da parte degli stranieri immigrati e la scarsissima conoscenza della lingua inglese da parte degli italiani costituisce indubbiamente la prima barriera.” (Bichi, Valtolina 2005: 164). In tal senso, occorre ricordare che molti immigrati spesso provengono dai cosiddetti paesi dell’ Outer Circle , ossia quei paesi - secondo la famosa visualizzazione in tre cerchi concentrici operata da Kachru (1985; 1992) per rappresentare la diffusione della lingua inglese nel mondo - che hanno vissuto un periodo di colonizzazione sotto il Regno Unito, e in cui tutt’oggi l’inglese ricopre il ruolo di ‘seconda lingua’ nelle rappresentanze istituzionali, spesso svolgendo anche una funzione aggregante soprattutto in contesti linguistici estremamente frammentati. In tale orizzonte, nell’ambito del progetto saranno elaborati due sondaggi da somministrare rispettivamente a comunità di migranti provenienti da paesi dell’ Outer Circle residenti in Italia, ed a cittadini italiani. Il primo sondaggio, rivolto a diverse comunità di migranti stranieri mira a valutare le difficoltà relative alla interazione con figure istituzionali e l’eventuale apporto/contributo fornito dalla pregressa conoscenza della lingua inglese da parte degli stessi migranti. Il secondo sondaggio, che sarà effettuato con residenti italiani del territorio campano, intende conoscere la/e lingua/e attraverso cui avviene (laddove avviene) comunicazione con gli stranieri residenti ed il grado di interazione reciproca. Strumento primario di ogni mediazione cross-culturale è dunque la lingua, poiché la strada dalla marginalizzazione - o peggio discriminazione - alla piena integrazione passa infatti innanzitutto attraverso il multilinguismo e lo scambio interculturale. Giacché solo tale scambio consente, soprattutto alle nuove generazioni, di scoprire e valorizzare, piuttosto che temere, la diversità, imparando al tempo stesso a trascendere gli stereotipi e a ricercare piuttosto un comune terreno di dialogo e interscambio, la ricerca mira a esplorare e descrivere come, anche all’interno di tali contesti, la promozione della conoscenza della lingua inglese, come lingua franca (Seidlhofer, 2001;House, 2003; Jenkins, 2007), divenga sempre più anche in Italia una ormai irrinunciabile forma di comunicazione interculturale. D’altra parte, la messa in rilievo del ruolo della lingua inglese come L2 (lingua seconda) nella promozione del processo di integrazione fa emergere dal punto di vista linguistico anche la dimensione della L3 (Lingua terza), ovvero della lingua o delle lingue che il parlante apprende dopo la lingua madre e dopo aver già intrapreso il percorso di apprendimento di una prima lingua straniera (Hufeisen, Lindemann 1998; Cenoz, 2003; Hufeisen, Neuner 2003; Bongo, 2010). Tale dimensione rappresenta un interessante campo d’indagine e un’opzione teorica rilevante per la spiegazione e comprensione di una serie di fenomeni complessi legati all’acquisizione delle lingue straniere. In particolare essa appare promettente nell’analisi dei fenomeni di plurilinguismo e multilinguismo, che gli accentuati fenomeni di migrazione (anche intereuropea) stanno moltiplicando. Nell’ambito della ricerca ci si chiederà se e in che misura il processo di acquisizione e/o apprendimento della lingua del paese di migrazione possa essere facilitato dall’esplicito ricorso a una lingua e cultura ponte, già utilizzata dal migrante come prima lingua straniera (tipicamente l’inglese, ma anche ad es. altre possibili lingue coloniali). Tale questione sarà rivolta in particolare all’analisi degli strumenti didattici utilizzati nei percorsi di apprendimento (più o meno ufficiali) di migranti stranieri in Italia, anche nel confronto con i materiali utilizzati per i migranti in altri paesi europei, a cominciare dalla Germania. PUBBLICAZIONI (DEGLI ULTIMI QUATTRO ANNI) DEI SINGOLI PARTECIPANTI AL PROGETTO MARIA CLELIA ZURLO 1. M.C. ZURLO (in press). Abortion Stigma e salute psicofisica femminile. In: L. Chieffi (a cura di), Fecondazione assistita e aborto nel dibattito bioetico. 2. R. CAPASSO, M.C. ZURLO, & A.P. SMITH (in press). 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ZURLO (a cura di) (2013). La filiazione problematica. Saggi psicoanalitici. NAPOLI (seconda edizione riveduta e ampliata): ISBN: 978-88-207-3394-0 (curatela) 10. M.C. ZURLO, D. PES (2012). Effort-Reward Imbalance e salute psicofisica degli insegnanti. GIORNALE ITALIANO DI MEDICINA DEL LAVORO ED ERGONOMIA, vol. 34, pp. 81B-87B, ISSN: 1592-7830 (articolo su rivista) 11. M.C. ZURLO (2011). Diamesolabisi kai omada. I metodos tis fotoglossas se omada oiokogeneiakon mesolabiton [Mediazioni e gruppo. Il metodo del Fotolinguaggio nei gruppi di formazione alla mediazione familiare]. In: Klimis Navridis (a cura di), Omadikotita kai diamesolabisi [Gruppalità e mediazione]. pp. 175-199, ATENE: Pedio, ISBN: 9789609405973 (contributo in volume) 12. M.C. ZURLO (2011). L'intervento di affido familiare nella prospettiva della psicopatologia dello sviluppo. In: O. Greco, I. Comelli, R. Iafrate (a cura di), Tra le braccia un figlio non tuo. Operatori e famiglie nell'affidamento di neonati. Collana Psicologia Sociale e Clinica Familiare diretta da V. Cigoli e E. Scabini, pp. 70-76, Milano: Franco Angeli, ISBN: 9788856833843 (contributo in volume) 13. M.C. ZURLO, A. AMBROSINO (2011). La valutazione di dimensioni dello stress, risorse adattive e disagio emozionale in coppie infertili. In: XIII Congresso Nazionale della Sezione di Psicologia Clinica e Dinamica dell'Associazione Italiana di Psicologia (AIP), Catania, 16-18 Settembre 2011, Atti, p. 414, Torino: Espress edizioni srl, ISBN: 9788897412229 (contributo in Atti di convegno). 14. M.C. ZURLO, D. PES (2010). Crisi, stress e coping degli insegnanti: un itinerario di ricerca. In: E. Schafroth, C. Schwarzer, D. Conte (a cura di), Krise als Chance aus historischer und aktueller Perspektive. pp. 214-234, Oberhausen: Athena, ISBN: 9783898963961 (contributo in volume) 15. M.C. ZURLO (2010). Bioiatrikì proodos kai genealogikì problematikì (Progressi biomedici e problematiche della filiazione). In: Klimis Navridis, Nikolas Christakis (a cura di), To uperneoterikò upokeimeno (Il soggetto ipermoderno). pp. 65-80, ATENE: Ellinika Grammata, ISBN: 9789601905402 (contributo in volume) 16. M.C. ZURLO, A. AMBROSINO (2010). Disagio emozionale e risorse adattive individuali e diadiche in coppie infertili: studio pilota. In: P. Braibanti. IX Congresso Nazionale SIPSA ""La psicologia della salute tra ricerca e intervento nei servizi socio-sanitari, nella comunità, nei luoghi di lavoro e nella scuola"". Bergamo, 23-25 settembre 2010, pp. 143-144, Milano: Franco Angeli, ISBN: 9788856832945 (contributo in Atti di convegno) 17. M.C. ZURLO, D. PES (2010). Valutare lo stress degli insegnanti: Adattamento italiano del Teacher Stress Questionnaire (TSQ). In: IX Congresso Nazionale SIPSA ""La psicologia della salute tra ricerca e intervento nei servizi socio-sanitari, nella comunità, nei luoghi di lavoro e nella scuola"". Bergamo, 23-25 settembre 2010, pp. 157-158, MILANO: Franco Angeli, ISBN: 9788856832945 (contributo in Atti di convegno) 18. M.C. ZURLO, D. PES (2010). Effort-Reward Imbalance e salute psicofisica degli insegnanti. In: IX Congresso Nazionale SIPSA ""La psicologia della salute tra ricerca e intervento nei servizi socio-sanitari, nella comunità, nei luoghi di lavoro e nella scuola"". Bergamo, 23-25 settembre 2010, pp. 283-284, MILANO: Franco Angeli, ISBN: 9788856832945 (contributo in Atti di convegno) 19. M.C. ZURLO, D. PES. J. SIEGRIST (2010). Validity and reliability of the effort-reward imbalance questionnaire in a sample of 673 Italian teachers. INTERNATIONAL ARCHIVES OF OCCUPATIONAL AND ENVIRONMENTAL HEALTH, vol. 83, pp. 665-674, ISSN: 0340-0131, doi: 10.1007/s00420-010-0512-8 (articolo su rivista) GIANCARMINE BONGO 1) G. Bongo (in corso di stampa). Lob der Ferne. Sprache und Fremdsprache bei Paul Celan. ANNALI – ISTITUTO UNIVERSITARIO ORIENTALE. 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Specialized Language in Global Communication. Frankfurt am Main: Peter Lang, pp. 369-378 (saggio in volume). 17. F. CAVALIERE (2010). L ’Assistente Sociale nello scenario multienico del nuovo millennio: la competenza linguistica’. In A. La Marra et al. (eds). Plurilinguismo e Integrazione. Abilità e Competenze Linguistiche in una società Multietnica. Napoli, Edizioni Scientifiche Italiane, pp.128-157 (saggio in volume). 18. F. CAVALIERE (2010). ‘Gomorrah. Crime goes global, language stays local’. In H. Worthington e M. Ascari (Guest Eds). EUROPEAN JOURNAL OF ENGLISH STUDIES. Vol 14 (2), pp.173-188 (articolo in rivista). 19. F. CAVALIERE, L. ABBAMONTE (2010). Pragmatic relevance/strenght of lexico-grammar in EU legal documents.US -CHINA LAW REVIEW, vol. 7 (2), pp,34-44 (articolo in rivista). ROBERTO CAPASSO 1. R. CAPASSO, M.C. ZURLO, & A.P. SMITH (in press). Ethnicity and work related stress: Migrant workers in South Italy. In: Anderson, M. ed. Contemporary Ergonomics and Human Factors. London: Taylor & Francis. 2. M.C. ZURLO, D. PES, R. CAPASSO (2013). Teacher Stress Questionnaire: Validity and Reliability Study in Italy. PSYCHOLOGICAL REPORTS, vol. 113, pp. 490-517, ISSN: 0033-2941, doi: 10.2466/03.16.PR0.113x23z9 (articolo su rivista) " " L'Italia è un paese di recente immigrazione e ciò ha indotto in modo crescente la necessità di un approfondimento interdisciplinare dei fattori in grado di promuovere l'integrazione dei lavoratori immigrati. Molte ricerche effettuate negli ultimi decenni su diverse popolazioni di lavoratori immigrati hanno rilevato come dimensioni quali la disoccupazione, il tipo di lavoro, il cambiamento di lavoro, la lontananza dalla famiglia, le difficoltà di apprendimento di un'altra lingua, la discriminazione siano frequentemente associati a disagio psicologico e allo sviluppo di patologie psichiche e fisiche (Aroian & Norris, 2000; Aroian, Norris, Patsdaughter & Tran, 1998; Frye & D'Avanzo, 1994; Furnham & Sheikh, 1993; Hattar-Pollara & Meleis, 1995; Kim & Rew, 1994; Lipson, 1992; Lipson & Miller, 1994; Moghaddam, Ditto & Taylor, 1990, 1990; Moon & Pearl, 1991; Thompson, 1991). Del resto, nel nuovo scenario multietnico emerge continuamente per gli immigrati l’esigenza di un percorso verso l’ integrazione quanto più chiaro ed agevole possibile. Ogni processo di accettazione e integrazione deve quindi avvenire attraverso il dialogo (dià-légein = legare ciò che è separato) ed il confronto, il che presuppone necessariamente una possibilità di scambio comunicativo, e quindi di condivisione, almeno parziale, di codici linguistici. “Riuscire a comunicare, e non solo per risolvere questioni di ordine burocratico, lavorativo o di assistenza primaria, svolge anche un’importante funzione psicologica, in quanto permette allo straniero di ridurre la percezione della distanza che lo separa dagli autoctoni e di attenuare, seppur parzialmente, quel senso di alterità e di estraneità rispetto alla società italiana.[…] Non si tratta dunque solo, anche se sono fondamentali, di differenze linguistiche, ma addirittura di diversi modi di conoscere il mondo.” (Bichi, Valtolina 2005: 181[…]197). Pertanto, la presente ricerca mira ad approfondire alcune dimensioni psicologiche e linguistiche rilevanti nella promozione dell'integrazione interculturale di lavoratori immigrati in Italia. 1) Per quanto riguarda, più specificamente, le dimensioni psicologiche essa si muove nell’ambito dei modelli transazionali di analisi e valutazione dello stress lavoro-correlato (Cooper, Sloan, Williams, 1988; Siegrist, 1996; Zurlo, Pes, Cooper, 2007; Zurlo, Pes, Siegrist, 2010) e applica tale prospettiva allo studio dello stress e degli effetti di esso sulla salute psicofisica dei lavoratori immigrati. In questo senso essa intende concentrare l'attenzione sulle fonti e le dimensioni dello stress da acculturazione (Noh, Kaspar, 2003; Noh, Avison, 1996; Noh, Kaspar & Chen, 1998), nonché sugli effetti di esse sulle condizioni di salute psicofisica dei lavoratori immigrati. Lo stress da acculturazione è connesso alla necessità di adattamento al nuovo contesto culturale e lavorativo nel paese ospitante (Berry, 1980; Kim, 1991; Kuo, 1984; Palinkas, 1982; Phinney, 1990), al dover imparare una nuova lingua (Hurh & Kim, 1990), e al dover affrontare non di rado conflitti culturali intergenerazionali all'interno della famiglia (Kuo, 1984; Nah, 1993; Noh, Wu, Speechley, et al,1992;. Shin, 1993). Le suddette fonti di stress da acculturazione possono dare origine a diversi problemi psicologici (Berry, Kim, Minde, e Mok, 1987; Hirayama e Cetingok, 1988;. Lin et al., 1992; Noh, Speechley, et al., 1992). L'Acculturation Stress Index (ASI, Noh & Avison; 1996) è uno strumento self-report creato per misurare e valutare dimensioni e intensità dello stress da acculturazione. Esso è composto da 5 Scale, corrispondenti ad altrettante fonti di stress percepite: Language barriers, Social isolation, Sense of marginality, Socioeconomic adjustment, Difficulties in family relations. La ricerca mira a: proporre la versione italiana dell'Acculturation Stress Index; analizzarne le proprietà psicometriche e la struttura fattoriale; e verificarne la validità predittiva rispetto allo stato di salute psicofisica di lavoratori stranieri. A 700 lavoratori migranti in Italia ed equamente distribuiti per etnia (Est Europa, Ghana, Marocco) sarà somministrata una batteria comprendente: un questionario sulla salute fisica; la versione italiana dell'ASI (Noh & Avison, 1996); e la versione italiana della Symptom Check List-90-R (SCL 90-R, Derogatis, 1994; Sarno, Preti, Prunas, Madeddu, 2011). I dati saranno elaborati attraverso analisi fattoriale (Principal Axis, Varimax rotation, communalities >.35, eigenvalues >1; Scree test; Parallel Analysis; item factor loadings >.30) per verificare la validità di costrutto, e attraverso analisi della regressione logistica (Dependents e Covariates in median split, Forward, indicator contrast) per valutare la validità predittiva delle dimensioni dello stress da acculturazione sul disagio psicofisico dei lavoratori immigrati. I risultati saranno analizzati tenendo conto delle diverse etnie di lavoratori immigrati considerati nel campione. 2) Per quanto concerne le dimensioni linguistiche il progetto intende partire dalla valutazione della portata delle barriere linguistiche nel globale processo di integrazione (Cavaliere, 2010; 2014). “Un primo vincolo per l’instaurarsi di relazioni positive è sicuramente quello linguistico: la inizialmente totale mancanza di conoscenza della lingua italiana da parte degli stranieri immigrati e la scarsissima conoscenza della lingua inglese da parte degli italiani costituisce indubbiamente la prima barriera.” (Bichi, Valtolina 2005: 164). In tal senso, occorre ricordare che molti immigrati spesso provengono dai cosiddetti paesi dell’ Outer Circle , ossia quei paesi - secondo la famosa visualizzazione in tre cerchi concentrici operata da Kachru (1985; 1992) per rappresentare la diffusione della lingua inglese nel mondo - che hanno vissuto un periodo di colonizzazione sotto il Regno Unito, e in cui tutt’oggi l’inglese ricopre il ruolo di ‘seconda lingua’ nelle rappresentanze istituzionali, spesso svolgendo anche una funzione aggregante soprattutto in contesti linguistici estremamente frammentati. In tale orizzonte, nell’ambito del progetto saranno elaborati due sondaggi da somministrare rispettivamente a comunità di migranti provenienti da paesi dell’ Outer Circle residenti in Italia, ed a cittadini italiani. Il primo sondaggio, rivolto a diverse comunità di migranti stranieri mira a valutare le difficoltà relative alla interazione con figure istituzionali e l’eventuale apporto/contributo fornito dalla pregressa conoscenza della lingua inglese da parte degli stessi migranti. Il secondo sondaggio, che sarà effettuato con residenti italiani del territorio campano, intende conoscere la/e lingua/e attraverso cui avviene (laddove avviene) comunicazione con gli stranieri residenti ed il grado di interazione reciproca. Strumento primario di ogni mediazione cross-culturale è dunque la lingua, poiché la strada dalla marginalizzazione - o peggio discriminazione - alla piena integrazione passa infatti innanzitutto attraverso il multilinguismo e lo scambio interculturale. Giacché solo tale scambio consente, soprattutto alle nuove generazioni, di scoprire e valorizzare, piuttosto che temere, la diversità, imparando al tempo stesso a trascendere gli stereotipi e a ricercare piuttosto un comune terreno di dialogo e interscambio, la ricerca mira a esplorare e descrivere come, anche all’interno di tali contesti, la promozione della conoscenza della lingua inglese, come lingua franca (Seidlhofer, 2001;House, 2003; Jenkins, 2007), divenga sempre più anche in Italia una ormai irrinunciabile forma di comunicazione interculturale. D’altra parte, la messa in rilievo del ruolo della lingua inglese come L2 (lingua seconda) nella promozione del processo di integrazione fa emergere dal punto di vista linguistico anche la dimensione della L3 (Lingua terza), ovvero della lingua o delle lingue che il parlante apprende dopo la lingua madre e dopo aver già intrapreso il percorso di apprendimento di una prima lingua straniera (Hufeisen, Lindemann 1998; Cenoz, 2003; Hufeisen, Neuner 2003; Bongo, 2010). Tale dimensione rappresenta un interessante campo d’indagine e un’opzione teorica rilevante per la spiegazione e comprensione di una serie di fenomeni complessi legati all’acquisizione delle lingue straniere. In particolare essa appare promettente nell’analisi dei fenomeni di plurilinguismo e multilinguismo, che gli accentuati fenomeni di migrazione (anche intereuropea) stanno moltiplicando. Nell’ambito della ricerca ci si chiederà se e in che misura il processo di acquisizione e/o apprendimento della lingua del paese di migrazione possa essere facilitato dall’esplicito ricorso a una lingua e cultura ponte, già utilizzata dal migrante come prima lingua straniera (tipicamente l’inglese, ma anche ad es. altre possibili lingue coloniali). Tale questione sarà rivolta in particolare all’analisi degli strumenti didattici utilizzati nei percorsi di apprendimento (più o meno ufficiali) di migranti stranieri in Italia, anche nel confronto con i materiali utilizzati per i migranti in altri paesi europei, a cominciare dalla Germania. PUBBLICAZIONI (DEGLI ULTIMI QUATTRO ANNI) DEI SINGOLI PARTECIPANTI AL PROGETTO MARIA CLELIA ZURLO 1. M.C. ZURLO (in press). Abortion Stigma e salute psicofisica femminile. In: L. Chieffi (a cura di), Fecondazione assistita e aborto nel dibattito bioetico. 2. R. CAPASSO, M.C. ZURLO, & A.P. SMITH (in press). Ethnicity and work related stress: Migrant workers in South Italy. In: Anderson, M. ed. Contemporary Ergonomics and Human Factors. London: Taylor & Francis. 3. M.C. ZURLO, F. VALLONE (in press). Crioconservazione dei gameti e patologie oncologiche femminili: i dilemmi della maternità. In: L. Chieffi (a cura di), Fecondazione assistita e aborto nel dibattito bioetico. 4. M.C. ZURLO, D. PES, R. CAPASSO (2013). Teacher Stress Questionnaire: Validity and Reliability Study in Italy. PSYCHOLOGICAL REPORTS, vol. 113, pp. 490-517, ISSN: 0033-2941, doi: 10.2466/03.16.PR0.113x23z9 (articolo su rivista) 5. M.C. ZURLO (2013). La filiazione: temi e problemi. In: Zurlo M.C. (a cura di), La filiazione problematica. Saggi psicoanalitici (seconda edizione riveduta). pp. 3-70, NAPOLI:, Liguori, ISBN: 978-88-207-3394-0 (contributo in volume) 6. M.C. ZURLO (2013). The intersection of the logics of filiation in the context of beginning of life: a psychoanalytic approach. In: L. Chieffi (a cura di), Bioethical issues by the Interuniversitary Center for Bioethics Research (C.I.R.B.). pp. 113-131, NAPOLI:Editoriale Scientifica, ISBN: 9788863425963 (contributo in volume) 7. M.C. ZURLO (2013). Dimensioni dello stress degli insegnanti italiani e tedeschi: studio comparativo con il modello Effort-Reward Imbalance. In: Elmar Schafroth, Martina Nicklaus, Christine Schwarzer, Domenico Conte (a cura di), Italien, Deutschland, Europa: Kulturelle Identitäten und Interdipendenzen / Italia, Germania, Europa: fisionomie e interdipendenze. vol. collana: Beiträge zur Kulturwissenschaft, Bd. 27, pp. 233-251, Oberhausen:Athena Verlag, ISBN: 9783898965033 (contributo in volume) 8. M.C. ZURLO (2013). Kisir çiftlerin stres, uyum olanaklari ve duygusal rahatsizlik boyutlarinin degerlendirilmesi (Evaluation of Dimension of Stress, Adaptive Resources and Emotional Disorders in Inferitile Couples). YANSITMA, pp. 141-155, ISSN: 1305-1210 (articolo su rivista) 9. M.C. ZURLO (a cura di) (2013). La filiazione problematica. Saggi psicoanalitici. NAPOLI (seconda edizione riveduta e ampliata): ISBN: 978-88-207-3394-0 (curatela) 10. M.C. ZURLO, D. PES (2012). Effort-Reward Imbalance e salute psicofisica degli insegnanti. GIORNALE ITALIANO DI MEDICINA DEL LAVORO ED ERGONOMIA, vol. 34, pp. 81B-87B, ISSN: 1592-7830 (articolo su rivista) 11. M.C. ZURLO (2011). Diamesolabisi kai omada. I metodos tis fotoglossas se omada oiokogeneiakon mesolabiton [Mediazioni e gruppo. Il metodo del Fotolinguaggio nei gruppi di formazione alla mediazione familiare]. In: Klimis Navridis (a cura di), Omadikotita kai diamesolabisi [Gruppalità e mediazione]. pp. 175-199, ATENE: Pedio, ISBN: 9789609405973 (contributo in volume) 12. M.C. ZURLO (2011). L'intervento di affido familiare nella prospettiva della psicopatologia dello sviluppo. In: O. Greco, I. Comelli, R. Iafrate (a cura di), Tra le braccia un figlio non tuo. Operatori e famiglie nell'affidamento di neonati. Collana Psicologia Sociale e Clinica Familiare diretta da V. Cigoli e E. Scabini, pp. 70-76, Milano: Franco Angeli, ISBN: 9788856833843 (contributo in volume) 13. M.C. ZURLO, A. AMBROSINO (2011). La valutazione di dimensioni dello stress, risorse adattive e disagio emozionale in coppie infertili. In: XIII Congresso Nazionale della Sezione di Psicologia Clinica e Dinamica dell'Associazione Italiana di Psicologia (AIP), Catania, 16-18 Settembre 2011, Atti, p. 414, Torino: Espress edizioni srl, ISBN: 9788897412229 (contributo in Atti di convegno). 14. M.C. ZURLO, D. PES (2010). Crisi, stress e coping degli insegnanti: un itinerario di ricerca. In: E. Schafroth, C. Schwarzer, D. Conte (a cura di), Krise als Chance aus historischer und aktueller Perspektive. pp. 214-234, Oberhausen: Athena, ISBN: 9783898963961 (contributo in volume) 15. M.C. ZURLO (2010). Bioiatrikì proodos kai genealogikì problematikì (Progressi biomedici e problematiche della filiazione). In: Klimis Navridis, Nikolas Christakis (a cura di), To uperneoterikò upokeimeno (Il soggetto ipermoderno). pp. 65-80, ATENE: Ellinika Grammata, ISBN: 9789601905402 (contributo in volume) 16. M.C. ZURLO, A. AMBROSINO (2010). Disagio emozionale e risorse adattive individuali e diadiche in coppie infertili: studio pilota. In: P. Braibanti. IX Congresso Nazionale SIPSA ""La psicologia della salute tra ricerca e intervento nei servizi socio-sanitari, nella comunità, nei luoghi di lavoro e nella scuola"". Bergamo, 23-25 settembre 2010, pp. 143-144, Milano: Franco Angeli, ISBN: 9788856832945 (contributo in Atti di convegno) 17. M.C. ZURLO, D. PES (2010). Valutare lo stress degli insegnanti: Adattamento italiano del Teacher Stress Questionnaire (TSQ). In: IX Congresso Nazionale SIPSA ""La psicologia della salute tra ricerca e intervento nei servizi socio-sanitari, nella comunità, nei luoghi di lavoro e nella scuola"". Bergamo, 23-25 settembre 2010, pp. 157-158, MILANO: Franco Angeli, ISBN: 9788856832945 (contributo in Atti di convegno) 18. M.C. ZURLO, D. PES (2010). Effort-Reward Imbalance e salute psicofisica degli insegnanti. In: IX Congresso Nazionale SIPSA ""La psicologia della salute tra ricerca e intervento nei servizi socio-sanitari, nella comunità, nei luoghi di lavoro e nella scuola"". Bergamo, 23-25 settembre 2010, pp. 283-284, MILANO: Franco Angeli, ISBN: 9788856832945 (contributo in Atti di convegno) 19. M.C. ZURLO, D. PES. J. SIEGRIST (2010). Validity and reliability of the effort-reward imbalance questionnaire in a sample of 673 Italian teachers. INTERNATIONAL ARCHIVES OF OCCUPATIONAL AND ENVIRONMENTAL HEALTH, vol. 83, pp. 665-674, ISSN: 0340-0131, doi: 10.1007/s00420-010-0512-8 (articolo su rivista) GIANCARMINE BONGO 1) G. Bongo (in corso di stampa). Lob der Ferne. Sprache und Fremdsprache bei Paul Celan. ANNALI – ISTITUTO UNIVERSITARIO ORIENTALE. SEZIONE GERMANICA [ISSN 1124-3724]. 2) G. Bongo (in corso di stampa). Vom Textarchetyp zum Textprototyp. Möglichkeiten und Grenzen der Prototypen-Hypothese in der Textlinguistik. LINGUE E LINGUAGGI [ISSN 2239-0367]. 3) G. Bongo (2014). L’“atto dello scrivere” tra unità del testo e unità del discorso. BOLLETTINO DELL’ASSOCIAZIONE ITALIANA DI GERMANISTICA, vol. VII, p. 213-222, [ISSN 1974-1944]. 4) G. Bongo (2014). Spazializzazione e metafore spaziali nel linguaggio. In: F. Santoianni (a cura di), La filosofia nello spazio del pensiero. Carocci, Roma: ITALIA. pp. 33-38 [ISBN 9788843073375]. 5) G. Bongo (2014, I ed. 2012). Nachwort. Die Sprache der Popularisierung: eine Umkehrung. In: G. Bongo / G. Caliendo, The Language of Popularization: Theoretical and Descriptive Models / Die Sprache der Popularisierung: theoretische und deskriptive Modelle. PETER LANG, Berna: SVIZZERA. pp. 289-291 [ISBN 9783034313742]. 6) G. Bongo (2014, I ed. 2012). Die Sprache der Popularisierung: eine Standortbestimmung. In: G. Bongo / G. Caliendo, The Language of Popularization: Theoretical and Descriptive Models / Die Sprache der Popularisierung: theoretische und deskriptive Modelle. PETER LANG, Berna: SVIZZERA. pp. 223-246 [ISBN 9783034313742]. 7) G. Bongo, G. Caliendo (a cura di) (2014, I ed. 2012) The Language of Popularization. Theoretical and Descriptive Models / Die Sprache der Popularisierung: theoretische und deskriptive Modelle PETER LANG, Berna, Svizzera: 3 (collana Sprache in Kommunikation und Medien) [ISBN 9783034313742]. 8) G. Bongo (2012). Trasmissione del sapere e linguistica: il problema delle categorie d'analisi (con particolare riguardo alla trasmissione del sapere in ambito accademico). In: G. Diani / C. Preite (a cura di), La trasmissione del sapere nelle diverse comunità accademiche: una prospettiva plurilingue. Officina Edizioni, Roma: ITALIA. pp. 54-71 [ISBN 9788860490957]. 9) G. Bongo (2011). Konnektoren in der deutschen und in der italienischen Wissenschaftssprache (am Beispiel der Einleitungen zu wissenschaftlichen Zeitschriftenaufsätzen). In: G. Ferraresi (Hrsg.), Konnektoren im Deutschen und im Sprachvergleich. Beschreibung und grammatische Analyse. Narr, Tübingen: GERMANIA. pp. 251-288 [ISBN 9783823365587]. 10) G. Bongo (2010). Exzerpte wissenschaftlicher Texte in universitären DaF-Unterricht. In: M. Foschi Albert, M. Hepp, E. Neuland, M. Dalmas, Text und Stil im Kulturvergleich. iudicium, Monaco di Baviera: GERMANIA. pp. 102-110 [ISBN 9783862050147]. 11) G. Bongo (2010). Il tedesco come L3 («lingua terza»): presupposti teorici e prospettive di ricerca per l’apprendimento in ambito universitario.. In: M. Cennamo, A. Lamarra, A.R. Tamponi, L. Cavaliere, Plurilinguismo e integrazione: abilità e competenze linguistiche in una società multietnica.. Edizioni Scientifiche Italiane, Napoli: ITALIA. pp. 207-221 [ISBN 9788849519938]. 12) G. Bongo (2010). Der theoretische Raum der Wissenschaftssprache. Untersuchungen über die funktionale Konstitution einer Wissenschaftssprachtheorie und deren Anwendung in der Praxis (pp. 220). Peter Lang, Berna: SVIZZERA [ISBN 8886358660]. FLAVIA CAVALIERE 1. F. CAVALIERE, L. ABBAMONTE (eds) (in press). Mediterranean Heritage in transit - (mis-representations via English Cross-cultural and Educational Perspectives. Cambridge Scholars Ltd (in press). 2. F. CAVALIERE (in press). The British and Italian Code of Ethics for Social Work: a lingua-cultural comparative analysis. ESP ACROSS CULTURES 11 (in press). 3. F. CAVALIERE (in corso di stampa). Meduse con aculei: The Hours di Michael Cunninghan. In S. Manferlotti (a cura di). In La malattia come metafora nelle letterature dell'Occidente. Napoli: Liguori Editore (in corso di stampa - saggio in volume). 4. F. CAVALIERE (in corso di stampa). In the wake of ‘Mediterrean-ness’: identity and transculturality. CIVILTÀ DEL MEDITERRANEO 24 (in corso di stampa - articolo su rivista) 5. F. CAVALIERE (in corso di stampa). La Traduzione come strumento di integrazione nel nuovo melting pot europeo. CIVES – Cittadini Italiani Verso l’Europa, collana Centro Europe Direct LUPT “EUROPAROLE” (in corso di stampa) 6. F. CAVALIERE, L. ABBAMONTE (2014). The Kercher/Knox trial: accommodation strategies in a bilingual setting. In V. K. Bhatia et al (eds). Explorations in Language and Law. Language and Law in Academic and Professional Settings. Analyses and Applications. Aprilia: Novalogos, vol 2, pp. 79-104. (saggio in volume) 7. F. CAVALIERE (2014). Bambini immigrati e mediazione linguistica: il fenomeno del Child Language Brokering. RTH - Research Trends in Humanities, vol.1, 2-5; http://www.rth.unina.it/index.php/rth/index ISSN: 2284-0184 DOI: http://dx.doi.org/10.6093/2284-0184%2F2220 (articolo su rivista). 8. F. CAVALIERE, L. ABBAMONTE (2013). 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(saggio in volume). 13. F. CAVALIERE (2012). La traduzione come trasposizione di culture. In G. Cafiero ( a cura di). Dottorato di Ricerca Internazionale in Filosofia dell’ Interno Architettonico. Lezioni. Napoli, Edizioni Scientifiche Italiane, pp.41-48. (saggio in volume). 14. F. CAVALIERE, L. ABBAMONTE (2014). Book Chapters in Academia: Authorship in Methods (re-) Presentation and Conditional Reasoning. In S. Maci & M. Sala (eds). Genre Variation in Academic Communication. Emerging Disciplinary Trends, vol.1 , pp.199-229 (saggio in volume). 15. F. CAVALIERE (2012). Mafia on the US screen: setting the stereotype straight. In F. Dalziel, S. Gesuato, M.T. Musacchio (eds), A Lifetime of English Studies. Essays in Honour of Carol Taylor Torsello, Padova, Il Poligrafo, pp. 633-645 (saggio in volume). 16. F. CAVALIERE, L. ABBAMONTE (2010). ‘As previous researchers have found…’ – dialogic Endorsement in Social Psychology Research Articles’. In W. von Hahn/C. Vertan (eds). Specialized Language in Global Communication. Frankfurt am Main: Peter Lang, pp. 369-378 (saggio in volume). 17. F. CAVALIERE (2010). L ’Assistente Sociale nello scenario multienico del nuovo millennio: la competenza linguistica’. In A. La Marra et al. (eds). Plurilinguismo e Integrazione. Abilità e Competenze Linguistiche in una società Multietnica. Napoli, Edizioni Scientifiche Italiane, pp.128-157 (saggio in volume). 18. F. CAVALIERE (2010). ‘Gomorrah. Crime goes global, language stays local’. In H. Worthington e M. Ascari (Guest Eds). EUROPEAN JOURNAL OF ENGLISH STUDIES. Vol 14 (2), pp.173-188 (articolo in rivista). 19. F. CAVALIERE, L. ABBAMONTE (2010). Pragmatic relevance/strenght of lexico-grammar in EU legal documents.US -CHINA LAW REVIEW, vol. 7 (2), pp,34-44 (articolo in rivista). ROBERTO CAPASSO 1. R. CAPASSO, M.C. ZURLO, & A.P. SMITH (in press). Ethnicity and work related stress: Migrant workers in South Italy. In: Anderson, M. ed. Contemporary Ergonomics and Human Factors. London: Taylor & Francis. 2. M.C. ZURLO, D. PES, R. CAPASSO (2013). Teacher Stress Questionnaire: Validity and Reliability Study in Italy. PSYCHOLOGICAL REPORTS, vol. 113, pp. 490-517, ISSN: 0033-2941, doi: 10.2466/03.16.PR0.113x23z9 (articolo su rivista) " L'Italia è un paese di recente immigrazione e ciò ha indotto in modo crescente la necessità di un approfondimento interdisciplinare dei fattori in grado di promuovere l'integrazione dei lavoratori immigrati. Molte ricerche effettuate negli ultimi decenni su diverse popolazioni di lavoratori immigrati hanno rilevato come dimensioni quali la disoccupazione, il tipo di lavoro, il cambiamento di lavoro, la lontananza dalla famiglia, le difficoltà di apprendimento di un'altra lingua, la discriminazione siano frequentemente associati a disagio psicologico e allo sviluppo di patologie psichiche e fisiche (Aroian & Norris, 2000; Aroian, Norris, Patsdaughter & Tran, 1998; Frye & D'Avanzo, 1994; Furnham & Sheikh, 1993; Hattar-Pollara & Meleis, 1995; Kim & Rew, 1994; Lipson, 1992; Lipson & Miller, 1994; Moghaddam, Ditto & Taylor, 1990, 1990; Moon & Pearl, 1991; Thompson, 1991). Del resto, nel nuovo scenario multietnico emerge continuamente per gli immigrati l’esigenza di un percorso verso l’ integrazione quanto più chiaro ed agevole possibile. Ogni processo di accettazione e integrazione deve quindi avvenire attraverso il dialogo (dià-légein = legare ciò che è separato) ed il confronto, il che presuppone necessariamente una possibilità di scambio comunicativo, e quindi di condivisione, almeno parziale, di codici linguistici. “Riuscire a comunicare, e non solo per risolvere questioni di ordine burocratico, lavorativo o di assistenza primaria, svolge anche un’importante funzione psicologica, in quanto permette allo straniero di ridurre la percezione della distanza che lo separa dagli autoctoni e di attenuare, seppur parzialmente, quel senso di alterità e di estraneità rispetto alla società italiana.[…] Non si tratta dunque solo, anche se sono fondamentali, di differenze linguistiche, ma addirittura di diversi modi di conoscere il mondo.” (Bichi, Valtolina 2005: 181[…]197). Pertanto, la presente ricerca mira ad approfondire alcune dimensioni psicologiche e linguistiche rilevanti nella promozione dell'integrazione interculturale di lavoratori immigrati in Italia. Per quanto riguarda, più specificamente, le dimensioni psicologiche essa si muove nell’ambito dei modelli transazionali di analisi e valutazione dello stress lavoro-correlato (Cooper, Sloan, Williams, 1988; Siegrist, 1996; Zurlo, Pes, Cooper, 2007; Zurlo, Pes, Siegrist, 2010) e applica tale prospettiva allo studio dello stress e degli effetti di esso sulla salute psicofisica dei lavoratori immigrati. In questo senso essa intende concentrare l'attenzione sulle fonti e le dimensioni dello stress da acculturazione (Noh, Kaspar, 2003; Noh, Avison, 1996; Noh, Kaspar & Chen, 1998), nonché sugli effetti di esse sulle condizioni di salute psicofisica dei lavoratori immigrati. Lo stress da acculturazione è connesso alla necessità di adattamento al nuovo contesto culturale e lavorativo nel paese ospitante (Berry, 1980; Kim, 1991; Kuo, 1984; Palinkas, 1982; Phinney, 1990), al dover imparare una nuova lingua (Hurh & Kim, 1990), e al dover affrontare non di rado conflitti culturali intergenerazionali all'interno della famiglia (Kuo, 1984; Nah, 1993; Noh, Wu, Speechley, et al,1992;. Shin, 1993). Le suddette fonti di stress da acculturazione possono dare origine a diversi problemi psicologici (Berry, Kim, Minde, e Mok, 1987; Hirayama e Cetingok, 1988;. Lin et al., 1992; Noh, Speechley, et al., 1992). L'Acculturation Stress Index (ASI, Noh & Avison; 1996) è uno strumento self-report creato per misurare e valutare dimensioni e intensità dello stress da acculturazione. Esso è composto da 5 Scale, corrispondenti ad altrettante fonti di stress percepite: Language barriers, Social isolation, Sense of marginality, Socioeconomic adjustment, Difficulties in family relations. La ricerca mira a: proporre la versione italiana dell'Acculturation Stress Index; analizzarne le proprietà psicometriche e la struttura fattoriale; e verificarne la validità predittiva rispetto allo stato di salute psicofisica di lavoratori stranieri. A 700 lavoratori migranti in Italia ed equamente distribuiti per etnia (Est Europa, Ghana, Marocco) sarà somministrata una batteria comprendente: un questionario sulla salute fisica; la versione italiana dell'ASI (Noh & Avison, 1996); e la versione italiana della Symptom Check List-90-R (SCL 90-R, Derogatis, 1994; Sarno, Preti, Prunas, Madeddu, 2011). I dati saranno elaborati attraverso analisi fattoriale (Principal Axis, Varimax rotation, communalities >.35, eigenvalues >1; Scree test; Parallel Analysis; item factor loadings >.30) per verificare la validità di costrutto, e attraverso analisi della regressione logistica (Dependents e Covariates in median split, Forward, indicator contrast) per valutare la validità predittiva delle dimensioni dello stress da acculturazione sul disagio psicofisico dei lavoratori immigrati. I risultati saranno analizzati tenendo conto delle diverse etnie di lavoratori immigrati considerati nel campione. Per quanto concerne le dimensioni linguistiche il progetto intende partire dalla valutazione della portata delle barriere linguistiche nel globale processo di integrazione (Cavaliere, 2010; 2014). “Un primo vincolo per l’instaurarsi di relazioni positive è sicuramente quello linguistico: la inizialmente totale mancanza di conoscenza della lingua italiana da parte degli stranieri immigrati e la scarsissima conoscenza della lingua inglese da parte degli italiani costituisce indubbiamente la prima barriera.” (Bichi, Valtolina 2005: 164). In tal senso, occorre ricordare che molti immigrati spesso provengono dai cosiddetti paesi dell’ Outer Circle, ossia quei paesi - secondo la famosa visualizzazione in tre cerchi concentrici operata da Kachru (1985; 1992; 2004) per rappresentare la diffusione della lingua inglese nel mondo - che hanno vissuto un periodo di colonizzazione sotto il Regno Unito, e in cui tutt’oggi l’inglese ricopre il ruolo di ‘seconda lingua’ nelle rappresentanze istituzionali, spesso svolgendo anche una funzione aggregante soprattutto in contesti linguistici estremamente frammentati. In tale orizzonte, nell’ambito del progetto saranno elaborati due sondaggi da somministrare rispettivamente a comunità di migranti provenienti da paesi dell’ Outer Circle residenti in Italia, ed a cittadini italiani. Il primo sondaggio, rivolto a diverse comunità di migranti stranieri mira a valutare le difficoltà relative alla interazione con figure istituzionali e l’eventuale apporto/contributo fornito dalla pregressa conoscenza della lingua inglese da parte degli stessi migranti. Il secondo sondaggio, che sarà effettuato con residenti italiani del territorio campano, intende conoscere la/e lingua/e attraverso cui avviene (laddove avviene) comunicazione con gli stranieri residenti ed il grado di interazione reciproca.Strumento primario di ogni mediazione cross-culturale è dunque la lingua, poiché la strada dalla marginalizzazione - o peggio discriminazione - alla piena integrazione passa infatti innanzitutto attraverso il multilinguismo e lo scambio interculturale. Giacché solo tale scambio consente, soprattutto alle nuove generazioni, di scoprire e valorizzare, piuttosto che temere, la diversità, imparando al tempo stesso, a trascendere gli stereotipi e a ricercare piuttosto un comune terreno di dialogo e interscambio, la ricerca mira a esplorare e descrivere come, anche all’interno di tali contesti, la promozione della conoscenza della lingua inglese, come lingua franca (Seidlhofer, 2001;House, 2003; Jenkins, 2007 ), divenga sempre più anche in Italia una ormai irrinunciabile forma di comunicazione interculturale. D’altra parte, la messa in rilievo del ruolo della lingua inglese come L2 (lingua seconda) nella promozione del processo di integrazione fa emergere dal punto di vista linguistico anche la dimensione della L3 (Lingua terza), ovvero della lingua o delle lingue che il parlante apprende dopo la lingua madre e dopo aver già intrapreso il percorso di apprendimento di una prima lingua straniera (Hufeisen, 1999; Cenoz, 2003; Bongo, 2010). Tale dimensione rappresenta un interessante campo d’indagine e un’opzione teorica rilevante per la spiegazione e comprensione di una serie di fenomeni complessi legati all’acquisizione delle lingue straniere. In particolare essa appare promettente nell’analisi dei fenomeni di plurilinguismo e multilinguismo, che gli accentuati fenomeni di migrazione (anche intereuropea) stanno moltiplicando. Nell’ambito della ricerca ci si chiederà se e in che misura il processo di acquisizione e/o apprendimento della lingua del paese di migrazione possa essere facilitato dall’esplicito ricorso a una lingua e cultura ponte, già utilizzata dal migrante come prima lingua straniera (tipicamente l’inglese, ma anche ad es. altre possibili lingue coloniali). Tale questione sarà rivolta in particolare all’analisi degli strumenti didattici utilizzati nei percorsi di apprendimento (più o meno ufficiali) di migranti stranieri in Italia, anche nel confronto con i materiali utilizzati per i migranti in altri paesi europei, a cominciare dalla Germania.
2014
‘Dimensioni psicologiche e linguistiche dell’integrazione interculturale di immigrati in Italia’ / Cavaliere, Flavia. - (2014). (Intervento presentato al convegno ‘Dimensioni psicologiche e linguistiche dell’integrazione interculturale di immigrati in Italia’ nel 2014).
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11588/631557
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