Lo scritto affronta il tema delle culture mediterranee dell'abitare sviluppando una riflessione sul vuoto come sostanza spaziale dell’architettura e sull'opera di Adolf Loos, specie in riferimento al tema della casa, in quanto si ritiene che a lui si debba una delle elaborazioni più avanzate sull'abitare, in grado di rimettere in gioco nel progetto di architettura i fatti più significativi e profondi della cultura mediterranea, la sua antica radice, il suo profilo esistenziale e il suo imprescindibile legame con quello figurativo e formale. Non semplicisticamente elementi e fatti fisici, come pergole, portici, terrazze, camini, tappeti.., ma, più complessivamente, una maniera radicale e inequivocabile di porre e perseguire il legame tra modo di essere, modo di abitare e modo di costruire, anticipando, in modo significativo la nota riflessione di Heidegger. Per Loos il vuoto non è solo quello che dà il titolo alla sua celebre raccolta di saggi, né quello che viene dalla percezione della mancanza di senso che lui, come Cioran o Alain, sa guardare diritto in faccia; per lui, che è un costruttore, il vuoto è anche un fatto spaziale: è lo spazio vuoto che, come un calco, un guscio, contiene, accompagna, consente e misura i gesti della nostra vita, che l'architettura può elevare a volontà e rappresentazione. Questa corrispondenza tra vita e forme carica di responsabilità l’uomo moderno e ne mostra tutta l’inadeguatezza, per i grandi mezzi a disposizione e per il basso profilo della sua cultura dell’abitare. Sotto questa luce è ripercorso il modo con cui Loos affronta il tema della costruzione della casa per l’uomo moderno, quello ricco ed evoluto e quello con la tuta blu: per entrambi la cosiddetta tecnica del Raumplan o, come la definì Schonberg, della pianta nello spazio, rappresenta lo sforzo di restituire ai gesti della vita il loro diverso spazio in relazione al loro valore. La ricorrenza di alcuni espedienti compositivi nelle sue opere viene posta a confronto con la domus, in cui si compie e prende forma il rituale domestico (appunto da domus) specifico ed elevato che segna profondamente e da conto del livello superiore della cultura antica, verso cui, si rivolge l’ammirazione di Loos, a cui fa da contraltare la sua critica al mito della modernità, per l’accezione irresponsabile e rozza che contiene e asseconda.

Costruire intorno al vuoto. Loos e la rielaborazione mediterranea della casa / Pezza, Valeria. - (2014), pp. 110-127.

Costruire intorno al vuoto. Loos e la rielaborazione mediterranea della casa

PEZZA, VALERIA
2014

Abstract

Lo scritto affronta il tema delle culture mediterranee dell'abitare sviluppando una riflessione sul vuoto come sostanza spaziale dell’architettura e sull'opera di Adolf Loos, specie in riferimento al tema della casa, in quanto si ritiene che a lui si debba una delle elaborazioni più avanzate sull'abitare, in grado di rimettere in gioco nel progetto di architettura i fatti più significativi e profondi della cultura mediterranea, la sua antica radice, il suo profilo esistenziale e il suo imprescindibile legame con quello figurativo e formale. Non semplicisticamente elementi e fatti fisici, come pergole, portici, terrazze, camini, tappeti.., ma, più complessivamente, una maniera radicale e inequivocabile di porre e perseguire il legame tra modo di essere, modo di abitare e modo di costruire, anticipando, in modo significativo la nota riflessione di Heidegger. Per Loos il vuoto non è solo quello che dà il titolo alla sua celebre raccolta di saggi, né quello che viene dalla percezione della mancanza di senso che lui, come Cioran o Alain, sa guardare diritto in faccia; per lui, che è un costruttore, il vuoto è anche un fatto spaziale: è lo spazio vuoto che, come un calco, un guscio, contiene, accompagna, consente e misura i gesti della nostra vita, che l'architettura può elevare a volontà e rappresentazione. Questa corrispondenza tra vita e forme carica di responsabilità l’uomo moderno e ne mostra tutta l’inadeguatezza, per i grandi mezzi a disposizione e per il basso profilo della sua cultura dell’abitare. Sotto questa luce è ripercorso il modo con cui Loos affronta il tema della costruzione della casa per l’uomo moderno, quello ricco ed evoluto e quello con la tuta blu: per entrambi la cosiddetta tecnica del Raumplan o, come la definì Schonberg, della pianta nello spazio, rappresenta lo sforzo di restituire ai gesti della vita il loro diverso spazio in relazione al loro valore. La ricorrenza di alcuni espedienti compositivi nelle sue opere viene posta a confronto con la domus, in cui si compie e prende forma il rituale domestico (appunto da domus) specifico ed elevato che segna profondamente e da conto del livello superiore della cultura antica, verso cui, si rivolge l’ammirazione di Loos, a cui fa da contraltare la sua critica al mito della modernità, per l’accezione irresponsabile e rozza che contiene e asseconda.
2014
978-88-8497-493-8
Costruire intorno al vuoto. Loos e la rielaborazione mediterranea della casa / Pezza, Valeria. - (2014), pp. 110-127.
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