La traduzione piemontese dell’alba di Giraut de Borneil, scoperta e edita nel 2014 da Nello Bertoletti, è un’importante testimonianza del passaggio a nord-ovest verso l’Italia della lirica dei trovatori. Trascritto da un copista ligure, il testo del componimento si rivela assai vicino a quelli del canzoniere T, contenente la canzone di Folchetto di Marsiglia tradotta da Giacomo da Lentini, e del testimone stravagante di Monaco, di mano di un siciliano. Il reperto pone una serie di interrogativi sul significato della traduzione, sull’ambiente in cui fu realizzata, sui motivi della sperimentazione di una nuova lingua poetica; infine, sulle ragioni che possono avere indotto il rifacitore a sostituire la potente invocazione di apertura, “Reis glorios”, con l’implorazione corrispondente al grido di battaglia, “Adiuva, Deus!”, dei Francesi alla prima crociata.
L'alba ambrosiana / DI GIROLAMO, Costanzo. - In: MEDIOEVO ROMANZO. - ISSN 0390-0711. - 39:(2015), pp. 404-418.
L'alba ambrosiana
DI GIROLAMO, COSTANZO
2015
Abstract
La traduzione piemontese dell’alba di Giraut de Borneil, scoperta e edita nel 2014 da Nello Bertoletti, è un’importante testimonianza del passaggio a nord-ovest verso l’Italia della lirica dei trovatori. Trascritto da un copista ligure, il testo del componimento si rivela assai vicino a quelli del canzoniere T, contenente la canzone di Folchetto di Marsiglia tradotta da Giacomo da Lentini, e del testimone stravagante di Monaco, di mano di un siciliano. Il reperto pone una serie di interrogativi sul significato della traduzione, sull’ambiente in cui fu realizzata, sui motivi della sperimentazione di una nuova lingua poetica; infine, sulle ragioni che possono avere indotto il rifacitore a sostituire la potente invocazione di apertura, “Reis glorios”, con l’implorazione corrispondente al grido di battaglia, “Adiuva, Deus!”, dei Francesi alla prima crociata.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.