Spesso citata per l’ideale contesa tra il padiglione tedesco di Albert Speer e quello sovietico di Boris Jofan, per il provocatorio Pavillon des Temps Nouveaux di Le Corbusier, o ancora per il prezioso edificio della Finlandia di Alvar Aalto, resa famosa dalla denuncia alle dittature “urlata” dal Guernica di Pablo Picasso nel padiglione spagnolo di Josep Lluis Sert e Luis Lacasa, Paris 1937. Exposition Internationale des Arts et Techniques dans la Vie Moderne è emblematica del complesso dibattito culturale degli anni Trenta, in cui spirito nazionale, tradizioni artistiche regionali e tecniche moderne si confrontano e si fondono in un’immagine varia e articolata. Ma segna anche un importante momento di riflessione sul ruolo dei “grandi eventi” quali motori per la trasformazione dell’assetto urbanistico cittadino. Il lungo e acceso dibattito vede, tra gli altri, Le Corbusier schierato in prima fila a favore: dapprima di una manifestazione consacrata al tema delle moderne tecniche di costruzione dell’alloggio, volta a dare vita a un quartiere residenziale integrato alla città; quindi di una gigantesca unità di abitazione al Bastion Kellermann, e infine di un enorme museo a crescita illimitata. Tra aspre polemiche, l’Expo si svolgerà tuttavia all’insegna dell’effimero, sullo stesso sito degli eventi precedenti: 100 ettari estesi lungo la Senna e, trasversalmente, dalla Place du Trocadéro all’École Militaire. Ciononostante, con i contestati Palais de Chaillot di Jacques Carlu, Louis Boileau e Jean-Pierre Azéma, e Palais de Tokio di Jean Aubert, Jean-Claude Dondel, Paul Viard et Marcel Dastugue, con il bel Musée des Travaux Publics di Auguste Perret, lascerà ugualmente tracce significative nel cuore del XVI arrondissement.

Paris 1937. Exposition internationale des Arts et Techniques dans la vie moderne / Belli, Gemma. - In: STORIA DELL'URBANISTICA. - ISSN 2035-8733. - 1:6/2014(2014), pp. 323-340.

Paris 1937. Exposition internationale des Arts et Techniques dans la vie moderne.

BELLI, Gemma
2014

Abstract

Spesso citata per l’ideale contesa tra il padiglione tedesco di Albert Speer e quello sovietico di Boris Jofan, per il provocatorio Pavillon des Temps Nouveaux di Le Corbusier, o ancora per il prezioso edificio della Finlandia di Alvar Aalto, resa famosa dalla denuncia alle dittature “urlata” dal Guernica di Pablo Picasso nel padiglione spagnolo di Josep Lluis Sert e Luis Lacasa, Paris 1937. Exposition Internationale des Arts et Techniques dans la Vie Moderne è emblematica del complesso dibattito culturale degli anni Trenta, in cui spirito nazionale, tradizioni artistiche regionali e tecniche moderne si confrontano e si fondono in un’immagine varia e articolata. Ma segna anche un importante momento di riflessione sul ruolo dei “grandi eventi” quali motori per la trasformazione dell’assetto urbanistico cittadino. Il lungo e acceso dibattito vede, tra gli altri, Le Corbusier schierato in prima fila a favore: dapprima di una manifestazione consacrata al tema delle moderne tecniche di costruzione dell’alloggio, volta a dare vita a un quartiere residenziale integrato alla città; quindi di una gigantesca unità di abitazione al Bastion Kellermann, e infine di un enorme museo a crescita illimitata. Tra aspre polemiche, l’Expo si svolgerà tuttavia all’insegna dell’effimero, sullo stesso sito degli eventi precedenti: 100 ettari estesi lungo la Senna e, trasversalmente, dalla Place du Trocadéro all’École Militaire. Ciononostante, con i contestati Palais de Chaillot di Jacques Carlu, Louis Boileau e Jean-Pierre Azéma, e Palais de Tokio di Jean Aubert, Jean-Claude Dondel, Paul Viard et Marcel Dastugue, con il bel Musée des Travaux Publics di Auguste Perret, lascerà ugualmente tracce significative nel cuore del XVI arrondissement.
2014
Paris 1937. Exposition internationale des Arts et Techniques dans la vie moderne / Belli, Gemma. - In: STORIA DELL'URBANISTICA. - ISSN 2035-8733. - 1:6/2014(2014), pp. 323-340.
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