La dialettica tra Nuovo realismo e Postmodernismo in sede filosofica e, simmetricamente, nelle traslitterazioni, traduzioni e tradimenti sub specie architecturæ ha visto impegnati filosofi e architetti con un sapiente incrocio di punti vista che ha confermato sia le liaisons spesso dangereuses tra questi due campi del sapere, sia ha dimostrato come questi due ambiti ambiscano - pur nelle loro articolazioni codificate e strumentazioni specifiche - alla costruzione di un sistema argomentativo teso a indagare il mondo, la realtà nel senso più ampio. Architettura e filosofia si muovono, con gradazioni differenti, all'interno della circolarità indissolubile tra Theoria e Praxis che nel primo ambito si fa prevalere - con il progetto - l'effettualità consapevole e per questo fondata su una teoria per la modificazione/trasformazione dello status quo mentre nel secondo, con uno sguardo ampio, si tende a ricomprendere in una visione teoretica più generale le dinamiche e le contraddizioni che ogni tempo propone. Questa complementarietà per un verso conferma la peculiarità di entrambe forme di pensiero in continua interazione con il mondo esterno, per l'altro spiega della forte influenza della filosofia sulla costruzione delle particolari teorie architettoniche. Questa mole di copiose influenze ha prodotto letture spesso tradenti innanzitutto del pensiero di Martin Heidegger e, più recentemente, del post-strutturalismo e del concetto di "episteme" di Michel Foucault sino alle precarie trasposizioni della "decostruzione" di Jaques Derrida o delle "pieghe" e dei "Mille Plateaux"di Gilles Deleuze e Félix Guattari. Trasposizioni indebite e forzanti di cui sono esito i coacervi agglutinati desunti altresì da una applicazione a dir poco superficiale delle appena intuite geometrie non euclidee o delle indeterminazione di Heisenberg. Su tale tradizione di scambi, più o meno fertile, negli ultimi anni, sulla scia dell'uscita del Manifesto del Nuovo Realismo di Maurizio Ferraris, attraverso una serie di mostre, convegni e dibattiti svoltisi nel 2012 e nel 2013, un gruppo di giovani docenti e ricercatori dell???area della composizione architettonica e urbana provenienti da diversi atenei italiani, hanno chiamato a riflettere studiosi - architetti e filosofi - italiani e stranieri con posizioni sovente contrapposte sul tema "Architettura e Realismo". Da un primo bilancio di queste iniziative e della loro ricezione è emersa la necessità di ricostruire l'insopprimibile legame della nostra antica disciplina con il reale.

Moderno realismo: progetto da compiere / Capozzi, Renato. - (2016), pp. 134-143.

Moderno realismo: progetto da compiere

CAPOZZI, RENATO
2016

Abstract

La dialettica tra Nuovo realismo e Postmodernismo in sede filosofica e, simmetricamente, nelle traslitterazioni, traduzioni e tradimenti sub specie architecturæ ha visto impegnati filosofi e architetti con un sapiente incrocio di punti vista che ha confermato sia le liaisons spesso dangereuses tra questi due campi del sapere, sia ha dimostrato come questi due ambiti ambiscano - pur nelle loro articolazioni codificate e strumentazioni specifiche - alla costruzione di un sistema argomentativo teso a indagare il mondo, la realtà nel senso più ampio. Architettura e filosofia si muovono, con gradazioni differenti, all'interno della circolarità indissolubile tra Theoria e Praxis che nel primo ambito si fa prevalere - con il progetto - l'effettualità consapevole e per questo fondata su una teoria per la modificazione/trasformazione dello status quo mentre nel secondo, con uno sguardo ampio, si tende a ricomprendere in una visione teoretica più generale le dinamiche e le contraddizioni che ogni tempo propone. Questa complementarietà per un verso conferma la peculiarità di entrambe forme di pensiero in continua interazione con il mondo esterno, per l'altro spiega della forte influenza della filosofia sulla costruzione delle particolari teorie architettoniche. Questa mole di copiose influenze ha prodotto letture spesso tradenti innanzitutto del pensiero di Martin Heidegger e, più recentemente, del post-strutturalismo e del concetto di "episteme" di Michel Foucault sino alle precarie trasposizioni della "decostruzione" di Jaques Derrida o delle "pieghe" e dei "Mille Plateaux"di Gilles Deleuze e Félix Guattari. Trasposizioni indebite e forzanti di cui sono esito i coacervi agglutinati desunti altresì da una applicazione a dir poco superficiale delle appena intuite geometrie non euclidee o delle indeterminazione di Heisenberg. Su tale tradizione di scambi, più o meno fertile, negli ultimi anni, sulla scia dell'uscita del Manifesto del Nuovo Realismo di Maurizio Ferraris, attraverso una serie di mostre, convegni e dibattiti svoltisi nel 2012 e nel 2013, un gruppo di giovani docenti e ricercatori dell???area della composizione architettonica e urbana provenienti da diversi atenei italiani, hanno chiamato a riflettere studiosi - architetti e filosofi - italiani e stranieri con posizioni sovente contrapposte sul tema "Architettura e Realismo". Da un primo bilancio di queste iniziative e della loro ricezione è emersa la necessità di ricostruire l'insopprimibile legame della nostra antica disciplina con il reale.
2016
9788860491374
Moderno realismo: progetto da compiere / Capozzi, Renato. - (2016), pp. 134-143.
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