Una traduzione è insieme lettura e interpretazione. Tuttavia prima che il confronto con l’origine decida del suo statuto, la traduzione è il desiderio del testo. Non è soltanto la trasposizione di una pagina da una lingua a un'altra, che la altera e la sposta dal luogo che gli ha consegnato il suo autore. Una traduzione dice del desiderio del testo che non c’è, che non ha luogo, quando non si hanno gesti di parola capaci di tradurre stati d’animo in espressione. Una traduzione è anche un rifugio. La parola se la prende il silenzio, quando il dolore non la lascia passare, allora trova rifugio in altri testi che possano testimoniare di un uguale differente. Il desiderio della traduzione porta allora, traduce, chi la opera sulla soglia simbolica che un testo rappresenta. Ci si trova là, in un luogo di assenza del suo autore dove scambiare la propria la sua scrittura e il proprio silenzio. La Tragedia nel mondo greco antico fu la prima grande traduzione dei miti sul piano giuridico, come ha scritto Vernant. Un luogo di rappresentazione dove prendere e dare parola. La Tragedia del Greco si svolge sul dilemma del “dire o non dire”, quella moderna invece porta in scena l’ “essere o non essere”. L’una è diretta alla scelta pubblica, alla città, l’altra invece scopre una scelta personale, individuale, esistenziale. Quella Greca fu una tragedia etica, segnò il passaggio dalla casa alla città, dalla famiglia alla costituzione della società. Le sue eroine furono le donne. Nelle “Troiane” di Euripide è Ecuba, ma anche Andromaca, Cassandra, la stessa Elena. Il testo che introduce la traduzione è dedicato a Rosaria Schifani, moglie di uno degli agenti della scorta al giudice Falcone. Un’eroina dei nostri anni più tragici. La strage fu a Capaci. La tragedia fu quella delle famiglie che cercano ragione nel destino e nella religione, l’etica attende, tradita, tragicamente, dalla politica che ancora non fa storia di quel che è stato ed è presente. La prefazione al testo è di Remo Bodei. La traduzione, con testo a fronte, è condotta sul ritmo della metrica.

L'intraducibile e l'inaudito / Ferraro, Giuseppe. - STAMPA. - 1:(1992).

L'intraducibile e l'inaudito

FERRARO, GIUSEPPE
1992

Abstract

Una traduzione è insieme lettura e interpretazione. Tuttavia prima che il confronto con l’origine decida del suo statuto, la traduzione è il desiderio del testo. Non è soltanto la trasposizione di una pagina da una lingua a un'altra, che la altera e la sposta dal luogo che gli ha consegnato il suo autore. Una traduzione dice del desiderio del testo che non c’è, che non ha luogo, quando non si hanno gesti di parola capaci di tradurre stati d’animo in espressione. Una traduzione è anche un rifugio. La parola se la prende il silenzio, quando il dolore non la lascia passare, allora trova rifugio in altri testi che possano testimoniare di un uguale differente. Il desiderio della traduzione porta allora, traduce, chi la opera sulla soglia simbolica che un testo rappresenta. Ci si trova là, in un luogo di assenza del suo autore dove scambiare la propria la sua scrittura e il proprio silenzio. La Tragedia nel mondo greco antico fu la prima grande traduzione dei miti sul piano giuridico, come ha scritto Vernant. Un luogo di rappresentazione dove prendere e dare parola. La Tragedia del Greco si svolge sul dilemma del “dire o non dire”, quella moderna invece porta in scena l’ “essere o non essere”. L’una è diretta alla scelta pubblica, alla città, l’altra invece scopre una scelta personale, individuale, esistenziale. Quella Greca fu una tragedia etica, segnò il passaggio dalla casa alla città, dalla famiglia alla costituzione della società. Le sue eroine furono le donne. Nelle “Troiane” di Euripide è Ecuba, ma anche Andromaca, Cassandra, la stessa Elena. Il testo che introduce la traduzione è dedicato a Rosaria Schifani, moglie di uno degli agenti della scorta al giudice Falcone. Un’eroina dei nostri anni più tragici. La strage fu a Capaci. La tragedia fu quella delle famiglie che cercano ragione nel destino e nella religione, l’etica attende, tradita, tragicamente, dalla politica che ancora non fa storia di quel che è stato ed è presente. La prefazione al testo è di Remo Bodei. La traduzione, con testo a fronte, è condotta sul ritmo della metrica.
1992
9788831900003
L'intraducibile e l'inaudito / Ferraro, Giuseppe. - STAMPA. - 1:(1992).
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