L’indagine è stata condotta su 40 bovine podoliche controllate per l’intera lattazione negli anni 1991 e 1992. Per ogni controllo, alla mungitura della mattina e a quella della sera, è stata rilevata la quantità di latte prodotto ed è stato prelevato un campione individuale per la determinazione: (a) della composizione chimica (sostanza secca, residuo secco magro, percentuale di grasso, di proteine e di lattosio), (b) del pH e (c) del profilo lattodinamometrico, attraverso il quale sono state calcolate: (i) la durata della fase enzimatica T; (ii) la velocità di coagulazione K; (iii) la consistenza del coagulo a un tempo definito dall’inizio della coagulazione a. I risultati dell’analisi della covarianza hanno evidenziato che: (a) la distanza dal parto influenza significativamente il valore di tutte le caratteristiche lattodinamometriche considerate; in particolare, all’aumentare dei giorni di lattazione, il latte presenta una più lunga durata della fase enzimatica, una coagulazione più lenta e una minore consistenza del coagulo; (b) la percentuale di grasso e quella di proteine comportano variazioni nella consistenza del coagulo: a una maggiore percentuale di queste due componenti corrispondono, rispettivamente, un minor valore di a20 e un maggior valore di a10; (c) all’aumentare della percentuale di lattosio corrisponde una diminuzione della velocità di coagulazione e della consistenza del coagulo; (d) com’era logico attendersi, l’aumento del pH tende a prolungare la durata della fase enzimatica e a rallentare la velocità di coagulazione, specialmente nella fase iniziale; (e) nelle lattazioni svolte nel 1992, rispetto a quelle del 1991, si osserva, mediamente, un miglioramento della coagulabilità del latte (minore durata della fase enzimatica, più elevata velocità di coagulazione e maggiore consistenza del coagulo; (f) fra gli ordini di parto considerati (1., 2., 3. e 4. e oltre) non si rilevano differenze, tranne che per consistenza finale del coagulo (a30), la quale risulta più elevata nelle bovine di 1. e 2. Parto rispetto a quelle di parto successivo; (g) il turno di mungitura influenza significativamente l’attitudine alla caseificazione del latte, nel senso che il latte munto la sera, rispetto a quello della mungitura della mattina, è caratterizzato da una minore durata della fase enzimatica, da una più elevata velocità di coagulazione e da una maggiore consistenza del coagulo.

Valutazione dell'attitudine alla caseificazione del latte nel bovino Podolico / Matassino, D.; Barone, CARMELA MARIA ASSUNTA; Grasso, Fernando; Palazzo, M.; Zullo, A.. - STAMPA. - (1995), pp. 349-350. (Intervento presentato al convegno XI Congresso Nazionale dell'Associazione Scientifica di Produzione Animale (ASPA) tenutosi a Grado (GO), Italy nel 19-22 giugno 1995).

Valutazione dell'attitudine alla caseificazione del latte nel bovino Podolico

BARONE, CARMELA MARIA ASSUNTA;GRASSO, FERNANDO;
1995

Abstract

L’indagine è stata condotta su 40 bovine podoliche controllate per l’intera lattazione negli anni 1991 e 1992. Per ogni controllo, alla mungitura della mattina e a quella della sera, è stata rilevata la quantità di latte prodotto ed è stato prelevato un campione individuale per la determinazione: (a) della composizione chimica (sostanza secca, residuo secco magro, percentuale di grasso, di proteine e di lattosio), (b) del pH e (c) del profilo lattodinamometrico, attraverso il quale sono state calcolate: (i) la durata della fase enzimatica T; (ii) la velocità di coagulazione K; (iii) la consistenza del coagulo a un tempo definito dall’inizio della coagulazione a. I risultati dell’analisi della covarianza hanno evidenziato che: (a) la distanza dal parto influenza significativamente il valore di tutte le caratteristiche lattodinamometriche considerate; in particolare, all’aumentare dei giorni di lattazione, il latte presenta una più lunga durata della fase enzimatica, una coagulazione più lenta e una minore consistenza del coagulo; (b) la percentuale di grasso e quella di proteine comportano variazioni nella consistenza del coagulo: a una maggiore percentuale di queste due componenti corrispondono, rispettivamente, un minor valore di a20 e un maggior valore di a10; (c) all’aumentare della percentuale di lattosio corrisponde una diminuzione della velocità di coagulazione e della consistenza del coagulo; (d) com’era logico attendersi, l’aumento del pH tende a prolungare la durata della fase enzimatica e a rallentare la velocità di coagulazione, specialmente nella fase iniziale; (e) nelle lattazioni svolte nel 1992, rispetto a quelle del 1991, si osserva, mediamente, un miglioramento della coagulabilità del latte (minore durata della fase enzimatica, più elevata velocità di coagulazione e maggiore consistenza del coagulo; (f) fra gli ordini di parto considerati (1., 2., 3. e 4. e oltre) non si rilevano differenze, tranne che per consistenza finale del coagulo (a30), la quale risulta più elevata nelle bovine di 1. e 2. Parto rispetto a quelle di parto successivo; (g) il turno di mungitura influenza significativamente l’attitudine alla caseificazione del latte, nel senso che il latte munto la sera, rispetto a quello della mungitura della mattina, è caratterizzato da una minore durata della fase enzimatica, da una più elevata velocità di coagulazione e da una maggiore consistenza del coagulo.
1995
Valutazione dell'attitudine alla caseificazione del latte nel bovino Podolico / Matassino, D.; Barone, CARMELA MARIA ASSUNTA; Grasso, Fernando; Palazzo, M.; Zullo, A.. - STAMPA. - (1995), pp. 349-350. (Intervento presentato al convegno XI Congresso Nazionale dell'Associazione Scientifica di Produzione Animale (ASPA) tenutosi a Grado (GO), Italy nel 19-22 giugno 1995).
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11588/496175
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