Indagini batimetriche e rilevamenti geomorfologici subacquei dei fondali marini tra la Grotta dello Zaffiro e lo Scoglio dell'Isca hanno permesso di ricostruire l'evoluzione morfologica di questo tratto meridionale di Penisola Sorrentina. Sono stati riconosciuti i lembi di tre ordini di terrazzi d'abrasione marina alle profondità di circa -6, -14 e -18 m, caratterizzati da forme accessorie quali vasche di corrosione, solchi, docce e canali sinuosi di genesi mista erosiva, chimico-dissolutiva e biocarsica. Alla base dell'ingresso inferiore della Grotta dello Zaffiro sono state individuate una superficie spianata tra -15 e -22 m e una paleofalesia sottomarina estesa fino a -27 m di profondità, modellate in megabrecce calcaree. Al piede di questa paleofalesia, al raccordo con il fondo sabbioso sub-pianeggiante, si aprono gli ingressi di due contigue e strette cavità carsiche subacquee a sviluppo orizzontale, poco note, denominate i Gemelli. I lembi di terrazzi marini più superficiali si correlano a quelli già riconosciuti nelle grotte carsiche dell'Isca e dello Zaffiro e attribuiti al Pleistocene medio, mentre il terrazzo a -18 m è correlabile al recente alto eustatico dello stadio isotopico 3. La genesi della superficie su cui poggiano le brecce calcaree e la natura delle stesse sembrano riconducibili ad una paleofrana da crollo connessa ad un momento di attività tettonica del settore costiero e da una successiva fase di spianamento per processi d'erosione marina.

Ricerche di geomorfologia subacquea in Penisola Sorrentina / Donadio, Carlo; Romano, Paola; Sgrosso, A.. - In: MEMORIE DESCRITTIVE DELLA CARTA GEOLOGICA D'ITALIA. - ISSN 0536-0242. - STAMPA. - 52:(1997), pp. 407-410.

Ricerche di geomorfologia subacquea in Penisola Sorrentina

DONADIO, CARLO;ROMANO, PAOLA;
1997

Abstract

Indagini batimetriche e rilevamenti geomorfologici subacquei dei fondali marini tra la Grotta dello Zaffiro e lo Scoglio dell'Isca hanno permesso di ricostruire l'evoluzione morfologica di questo tratto meridionale di Penisola Sorrentina. Sono stati riconosciuti i lembi di tre ordini di terrazzi d'abrasione marina alle profondità di circa -6, -14 e -18 m, caratterizzati da forme accessorie quali vasche di corrosione, solchi, docce e canali sinuosi di genesi mista erosiva, chimico-dissolutiva e biocarsica. Alla base dell'ingresso inferiore della Grotta dello Zaffiro sono state individuate una superficie spianata tra -15 e -22 m e una paleofalesia sottomarina estesa fino a -27 m di profondità, modellate in megabrecce calcaree. Al piede di questa paleofalesia, al raccordo con il fondo sabbioso sub-pianeggiante, si aprono gli ingressi di due contigue e strette cavità carsiche subacquee a sviluppo orizzontale, poco note, denominate i Gemelli. I lembi di terrazzi marini più superficiali si correlano a quelli già riconosciuti nelle grotte carsiche dell'Isca e dello Zaffiro e attribuiti al Pleistocene medio, mentre il terrazzo a -18 m è correlabile al recente alto eustatico dello stadio isotopico 3. La genesi della superficie su cui poggiano le brecce calcaree e la natura delle stesse sembrano riconducibili ad una paleofrana da crollo connessa ad un momento di attività tettonica del settore costiero e da una successiva fase di spianamento per processi d'erosione marina.
1997
Ricerche di geomorfologia subacquea in Penisola Sorrentina / Donadio, Carlo; Romano, Paola; Sgrosso, A.. - In: MEMORIE DESCRITTIVE DELLA CARTA GEOLOGICA D'ITALIA. - ISSN 0536-0242. - STAMPA. - 52:(1997), pp. 407-410.
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