Nello scenario di riforma che investe da qualche decennio il sistema educativo, oggetto del presente lavoro è lo spazio dedicato alle emozioni nel percorso formativo della figura del dirigente scolastico in Italia. In molti Paesi, la formazione dei capi d’istituto sta diventando un punto centrale delle politiche educative, che definiscono questo attore secondo diverse letture. Allo stato attuale nei corsi di formazione si scontrano differenti visioni che non si focalizzano più solo sulle tradizionali competenze psico-pedagogiche e didattiche, ma puntano l’accento anche sulle competenze di gestione, sociali, relazionali ed emotive. La ricerca ha un duplice focus. Innanzitutto, i Discorsi foucaultiani, intesi come pratiche che sistematicamente danno forma agli oggetti di cui parlano, che non identificano gli oggetti, bensì li costituiscono, sono utilizzati come strumenti interpretativi per osservare, descrivere e analizzare come avvenga il processo formativo dei capi d’istituto in Italia, alla luce di quella che è stata definita una “guerra” d’influenza tra quattro pressioni discorsive dominanti (burocratiche, professionali, managerialiste e democratiche). Il secondo obiettivo è analizzare se e come l’aspetto emotivo rientri nelle logiche discorsive attualizzate dal percorso di formazione. Il corso di formazione analizzato, ha avuto luogo nel 2004, e rientra nel quadro complessivo del processo ministeriale di selezione e reclutamento dei dirigenti scolastici, mutato in seguito alla riforma dell’autonomia scolastica. I dati raccolti sono stati analizzati utilizzando i principi dell’analisi del discorso coadiuvata dal processo di categorizzazione della Grounded Theory, che hanno permesso di stabilire delle categorie specifiche per definire i discorsi individuati, e in che modo essi declinano le emozioni al loro interno. Essendo le domande di ricerca divise su due focus, anche i risultati possono essere mostrati su due piani, in cui si assiste all’influenza dominante di due discorsi: quello burocratico e quello managerialista. Dal punto di vista di definizione dell’attore dirigente scolastico, nonostante nel processo di formazione si scontrino quattro visioni che portano a un’ibridazione di questa figura, che è allo stesso tempo un burocrate, un senior professional, un manager e un leader democratico, in realtà è il discorso burocratico, con le sue routine e la priorità della regolamentazione, che prevale sulla scena italiana. La libertà accordata al capo d’istituto della scuola autonoma, è un’autonomia “standardizzata”, perché ancora soggetta a tutta una serie di vincoli ministeriali. In secondo luogo, si può affermare che esiste una così stretta relazione, e influenza dei discorsi sulla concezione delle emozioni, che si possono definire tre assetti interpretativi dominanti per la definizione della dimensione emotiva della leadership educativa: 1) un “controllo sociale delle emozioni” dovuto all’influenza del discorso burocratico e professionale, che caratterizza le visioni del passato, fino agli anni ottanta; 2) una “razionalizzazione delle emozioni”, dovuta al discorso managerialista, che caratterizza il presente, ossia l’attuale visione che si ha delle emozioni; 3) infine, vi è una concezione delle “emozioni come human concern”, defnite così dal discorso democratico e che ci si aspetta caratterizzi la concezione delle emozioni in un prossimo futuro, in cui per attenzione si intende cura e rispetto delle emozioni. L’attenzione oggi prioritaria su aspetti legati alla performance, all’efficienza, al successo e allo sviluppo, mostrano una preponderante influenza del discorso managerialista che considera le emozioni come oggetti del management e quindi come oggetti commercializzabili. In questa prospettiva, quella definita con l’analisi, come “saggezza emozionale del dirigente scolastico”, si traduce in uso strumentale delle emozioni dovuto ad una “visione fortemente razionale del sistema educativo”.

Costruire gli attori delle politiche educative: Discorsi ed Emozioni per la dirigenza scolastica / Serpieri, Roberto. - (2011).

Costruire gli attori delle politiche educative: Discorsi ed Emozioni per la dirigenza scolastica

SERPIERI, ROBERTO
2011

Abstract

Nello scenario di riforma che investe da qualche decennio il sistema educativo, oggetto del presente lavoro è lo spazio dedicato alle emozioni nel percorso formativo della figura del dirigente scolastico in Italia. In molti Paesi, la formazione dei capi d’istituto sta diventando un punto centrale delle politiche educative, che definiscono questo attore secondo diverse letture. Allo stato attuale nei corsi di formazione si scontrano differenti visioni che non si focalizzano più solo sulle tradizionali competenze psico-pedagogiche e didattiche, ma puntano l’accento anche sulle competenze di gestione, sociali, relazionali ed emotive. La ricerca ha un duplice focus. Innanzitutto, i Discorsi foucaultiani, intesi come pratiche che sistematicamente danno forma agli oggetti di cui parlano, che non identificano gli oggetti, bensì li costituiscono, sono utilizzati come strumenti interpretativi per osservare, descrivere e analizzare come avvenga il processo formativo dei capi d’istituto in Italia, alla luce di quella che è stata definita una “guerra” d’influenza tra quattro pressioni discorsive dominanti (burocratiche, professionali, managerialiste e democratiche). Il secondo obiettivo è analizzare se e come l’aspetto emotivo rientri nelle logiche discorsive attualizzate dal percorso di formazione. Il corso di formazione analizzato, ha avuto luogo nel 2004, e rientra nel quadro complessivo del processo ministeriale di selezione e reclutamento dei dirigenti scolastici, mutato in seguito alla riforma dell’autonomia scolastica. I dati raccolti sono stati analizzati utilizzando i principi dell’analisi del discorso coadiuvata dal processo di categorizzazione della Grounded Theory, che hanno permesso di stabilire delle categorie specifiche per definire i discorsi individuati, e in che modo essi declinano le emozioni al loro interno. Essendo le domande di ricerca divise su due focus, anche i risultati possono essere mostrati su due piani, in cui si assiste all’influenza dominante di due discorsi: quello burocratico e quello managerialista. Dal punto di vista di definizione dell’attore dirigente scolastico, nonostante nel processo di formazione si scontrino quattro visioni che portano a un’ibridazione di questa figura, che è allo stesso tempo un burocrate, un senior professional, un manager e un leader democratico, in realtà è il discorso burocratico, con le sue routine e la priorità della regolamentazione, che prevale sulla scena italiana. La libertà accordata al capo d’istituto della scuola autonoma, è un’autonomia “standardizzata”, perché ancora soggetta a tutta una serie di vincoli ministeriali. In secondo luogo, si può affermare che esiste una così stretta relazione, e influenza dei discorsi sulla concezione delle emozioni, che si possono definire tre assetti interpretativi dominanti per la definizione della dimensione emotiva della leadership educativa: 1) un “controllo sociale delle emozioni” dovuto all’influenza del discorso burocratico e professionale, che caratterizza le visioni del passato, fino agli anni ottanta; 2) una “razionalizzazione delle emozioni”, dovuta al discorso managerialista, che caratterizza il presente, ossia l’attuale visione che si ha delle emozioni; 3) infine, vi è una concezione delle “emozioni come human concern”, defnite così dal discorso democratico e che ci si aspetta caratterizzi la concezione delle emozioni in un prossimo futuro, in cui per attenzione si intende cura e rispetto delle emozioni. L’attenzione oggi prioritaria su aspetti legati alla performance, all’efficienza, al successo e allo sviluppo, mostrano una preponderante influenza del discorso managerialista che considera le emozioni come oggetti del management e quindi come oggetti commercializzabili. In questa prospettiva, quella definita con l’analisi, come “saggezza emozionale del dirigente scolastico”, si traduce in uso strumentale delle emozioni dovuto ad una “visione fortemente razionale del sistema educativo”.
2011
Costruire gli attori delle politiche educative: Discorsi ed Emozioni per la dirigenza scolastica / Serpieri, Roberto. - (2011).
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11588/381162
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