INQUADRAMENTO URBANISTICO Il progetto che si presenta prevede la completa demolizione dei capannoni esistenti, da molti anni dismessi, fatiscenti e di oneroso e problematico recupero strutturale e funzionale. L’occasione di disporre di un sito centrale, peraltro collocato strategicamente rispetto ai flussi più significativi della città, di un luogo-cerniera che si pone come elemento attrattore con l’offerta di funzioni di eccellenza ed originali, e punto di aggregazione e di socializzazione per una larga parte della popolazione, ha spinto verso la soluzione di forte ammodernamento, pur in coerenza con le esigenze del riammaglio urbano e dell’equilibrio edilizio ed ambientale. Inoltre, il sistema del traffico e dell’infrastrutturazione viaria esistente ai margini, la necessità di disporre di ampi parcheggi interrati e quella, non meno importante, di prevedere un ampio parco alberato, nell’ipotesi della completa sostituzione edilizia, consentono di pervenire ad un impianto molto ordinato, semplice nelle connessioni e nelle relazioni urbane, controllato nelle volumetrie e condotto su registri formali sobri e rigorosi. La sostituzione edilizia prevede un decremento di fabbricazione rispetto alla cubatura esistente, nel rispetto dell’altezza massima e degli altri indici e parametri come definiti nel Regolamento Edilizio del Comune di Frattamaggiore. CARATTERISTICHE ARCHITETTONICHE Si prevede la costruzione di un grande, semplice edificio, a margine di via Giametta, di mt 127x16 coperto con tetto a falde sostenuto da particolari capriate e articolato in tre blocchi (mt 42x16), sul quale si adagia un lungo portico, aperto sul parco urbano verso via Vittorio Veneto, la cui ritmica scansione strutturale, fortemente chiaroscurata, si contrappone ai muri chiusi sul retro, di estrema semplicità. L’idea generatrice del progetto è l’impiego innovativo e sperimentale della canapa per la realizzazione di un’architettura in linea con le dimensioni e i caratteri dei vecchi opifici urbani italiani. Il portico - che in qualche modo rimanda nelle dimensioni e nei rapporti urbani agli antichi camminamenti esterni o stradine dove si svolgevano i filati di canapa per la prima lavorazione dei cordami - rappresenta il filo della connessione e della continuità pedonale di tutto l’impianto in quanto contiene le risalite dai parcheggi interrati, distribuisce gli ingressi al piano terra, collega i percorsi espositivi alla quota superiore, si affaccia sul parco urbano, delimita la nuova piazza pedonale che si ricava tra gli edifici, disimpegna l’area di movimentazione: diviene l’asse ordinatore, la misura di tutto l’intervento. Il secondo volume polifunzionale, anch’esso nitidamente delineato da piani semplici ed uniformemente trattati, si attacca ad angolo retto ed è destinato all’accoglienza. Sul retro di detto edificio è consentito l’accesso ai parcheggi interrati e all’area di movimentazione e di carico; sul lato opposto, verso la nuova corte interna e il parco, un’ampia parete trasparente limita, ad ovest, un sistema di piazze pedonali, una coperta e l’altra, più grande, scoperta, che si raccordano con le quote dei marciapiedi al contorno e del verde di nuovo impianto. Il terzo, piccolo edificio, destinato ad attività commerciali, è ubicato sul lato verso via Vittorio Veneto. La forma, le dimensioni e i materiali di questo volume, quasi un’addizione per la risoluzione formale del nodo di te comstata, determinano una sorta di pronao laterale, trasparente ed arioso, un leggero portale d’ingresso sulla città. ORGANIZZAZIONE FUNZIONALE Le funzioni previste nel progetto, distintamente articolate nei corpi edilizi e nelle aree esterne che costituiscono nel loro insieme il complesso della città dei bambini, prefigurano un luogo particolarmente attraente e un programma di interessi innovativi che possano mettere in moto, nel territorio, attività, risorse ed entusiasmi finora inespressi; l’equilibrato mix di pubblico e privato è da considerarsi, al riguardo, un efficace orientamento per il concreto e corretto mantenimento nel tempo delle iniziative a vantaggio della collettività. Il progetto inoltre assicura la possibilità di gestire le differenti attività in modo anche autonomo garantendo accessi ed usi differenziati nell’arco dell’intera giornata. In particolare, quasi tutte le funzioni dell’edificio 2 (caffetteria, ristorazione, sale polifunzionali), i negozi, il parco e i parcheggi interrati possono essere continuamente disponibili e aperti alla città, indipendentemente dagli spazi espositivi, museali e didattici veri e propri. Edificio 1 Tre blocchi, A, B e C, contengono gli spazi specificamente dedicati ai bambini, distinti nei vari percorsi per fasce d’età. A questo riguardo, si evidenzia che il progetto, pur garantendo il razionale svolgimento delle attività richieste, mantiene nel suo impianto generale un carattere unitario sia nell’articolazione dei spazi comuni che in quella dei principali connettivi e delle aree esterne e verdi, strutturandosi appunto come una piccola città a misura di bambino, con i suoi luoghi, le sue funzioni e i suoi mestieri; una città che metta in contatto i bambini con fatti e realtà quotidiane, dove tutto può essere osservato, toccato, sperimentato. I bambini, come evidenzia il pensiero pedagogico più avanzato, imparano con una metodologia che si differenzia profondamente da quella degli adulti: apprendono tramite l’attività e l’esperienza diretta, giocando, facendo, toccando, da qui la definizione di hands-on museum. I musei dei bambini utilizzano, quindi, strumenti molto lontani da quelli dei musei tradizionali: l’interattività, quindi, l’esperienza non mediata dall’adulto; la contestualizzazione dell’esperienza; l’ambito di apprendimento legato agli spazi piuttosto che ai tempi; l’approccio sempre plurisensoriale o riferito ai diversi tipi di intelligenza; l’emotività dell’esperienza. I musei dei bambini intendono proporre chiavi di accesso e intepretazioni diverse della realtà; il loro obiettivo non è la divulgazione, ma la promozione della crescita individuale e della conoscenza. Le attività e le esposizioni hanno lo scopo di: •• incoraggiare e aiutare il naturale desiderio di apprendimento che è in ogni bambino con proposte ed esposizioni stimolanti, divertenti e studiate per le diverse fasce d’età; •• offrire a genitori e bambini la possibilità di vivere insieme questa particolare e affascinante esperienza, che permetterà al bambino di crescere e all’adulto di ritornare bambino; •• offrire agli insegnanti e alla scuola esperienze ricche, innovative, non disciplinari, sulle quali si potrà continuare a lavorare in classe; •• suscitare nei bambini e nei loro accompagnatori attenzione e atteggiamenti positivi verso l’interazione culturale, la cooperazione, il rispetto per gli altri e per l’ambiente. •• offrire laboratori creativi e con contenuti educativi e mediante un approccio ludico/didattico per le famiglie e le scuole; •• elaborare per gli insegnanti offerte formative attuali, innovative e propositive di strumenti didattici complementari a quelli tradizionali; •• offrire servizi che “incontrano” le necessità delle famiglie; •• realizzare una comunicazione integrata e globale diretta al pubblico, efficace ed accattivante. Per il raggiungimento ottimale di questi obiettivi abbiamo individuato, come del resto già formulato nel bando, tre aree funzionali in base alle fasce di età: –– 2-3 anni –– 3-5 anni –– 6-16 anni Nella prima area sono previsti gli spazi più confortevoli ed allegri per intraprendere un’esperienza sensoriale e motoria completa. Tali spazi, opportunamente attrezzati, sono ubicati al primo piano del blocco A, dedicato all’infanzia dove si trovano anche la nursery e i servizi a supporto. La seconda, per i bambini dai tre ai cinque anni, sarà coinvolta in un percorso per sperimentare, giocare e scoprire ogni volta grazie a tematiche diverse che possano essere sensoriali, piuttosto che dell’ambiente che ci circonda. Queste attività si svolgeranno al piano terra dello stesso blocco A, a diretto contatto con gli spazi esterni e il giardino. Ai bambini/adolescenti dai sei ai sedici anni sono destinati i laboratori manuali e multimediali, uno dei quali è dedicato alla lavorazione e all’uso della canapa, letture animate, alla scoperta della tecnologia e dei mass-media. Per la varietà e la complessità delle attività svolte in tale fascia di età, si è previsto l’uso totale degli altri due blocchi B e C. Fruibilità e flessibilità elevate sono le caratteristiche principali di tutti gli spazi interni, facilmente organizzabili in sezioni, ciascuna composta anche da più allestimenti. Gli allestimenti possono essere modificabili, in base ai percorsi didattici che si intendano intraprendere nel tempo, in modo da garantire una perfetta rispondenza alle diverse esigenze della variegata platea dei fruitori che si alterneranno e agli adeguamenti che nel tempo si renderanno necessari. Tale flessibilità è concretamente restituita sul piano delle suggestioni formali e dell’ambientazione degli interni dal particolare impiego di materiali a base di canapa che connotano in modo originale molti elementi e componenti, anche strutturali, della configurazione architettonica, di norma realizzati con materiali tradizionali. Funi, capriate, tirantature, velari schermanti, cordami, teli di ombreggiamento, tavolati per passerelle e piani di soppalco, diaframmi, ecc. che troviamo numerosi all’interno dell’edificio (di impronta sobria e regolare) creano un ambiente allegro, capace di stimolare interesse e suggestioni negli adolescenti (una sorta di rimando ai velieri, ai palcoscenici, macchine sceniche dei teatri, ecc.). Edificio 2 Contiene l’accoglienza, l’auditotorium, la ristorazione, bookshoop, spazi polifunzionali per la musica ed attività multimediali. Si tratta di funzioni rivolte ad un’utenza anche più ampia e che possono richiedere modalità di fruizione flessibili ed, eventualmente, differenziate in rapporto alle esigenze delle distinte gestioni e alle varie opportunità che nel tempo si possono determinare. Edificio 3 Destinato a quattro attività commerciali le cui tipologie potranno essere meglio individuate successivamente; al riguardo, si prevedono gli involucri esterni, le principali opere interne e le predisposizioni per gli allestimenti di finitura. Parcheggi interrati Si prevedono due piani di parcheggi interrati per complessivi n. 300 posti auto a rotazione e n. 24 box pertinenziali (al primo livello interrato con distinto, autonomo accesso), quest’ultimi opportunamente previsti per l’equilibrio economico-finanziario della programmazione. I due piani sono serviti da rampe di accesso da via Vittorio Veneto (strada di collegamento con via Giametta) e, in uscita, da una rocchetta sul fronte opposto per l’immissione su via Roma. Dai parcheggi è possibile risalire comodamente in superficie in più punti, lungo il porticato e a margine della piazza pedonale, assicurando quindi efficaci ed autonomi collegamenti sia con le funzioni insediate nei volumi edilizi, sia con le aree esterne attrezzate della Città dei Bambini e sia con i margini pedonali della viabilità pubblica. NATURA INTROIETTATA IN CITTA’ Il giardino urbano racchiuso tra via Veneto, la piazza pedonale e i nuovi edifici, è ideato come un cuore verde con baulature del terreno e leggeri declivi verso lo specchio d’acqua a carattere naturalistico e spontaneo in dissonante alternanza al rigore “asemantico” delle costruzioni. I temi delle architetture di natura si riassumono nel filare di pini e platani di via Veneto, nel cuore verde con le radure di lecci e tigli integrati alle fioriture delle camelie e dei roseti che circondano il lago e negli orti e frutteti didattici con ulivi, agrumi, mandorli, peschi e le essenze aromatiche, officinali e delle ortive ornamentali. Il giardino di città avrà il carattere di un fitto boschetto sempreverde, a protezione del traffico veicolare di via Veneto, ingentilito dai ricambi primaverili dei fogliami dei tigli e dei platani e dalle fioriture invernali delle camelie. Le praterie luminose di gazzanie, a sud del laghetto, sono impreziosite dalle sponde di arbusti di rose a cespuglio per esaltare l’andamento sinuoso delle onde delle aiuole nel gioco di immaginare che il lago diviene il sasso lanciato nel mare di verde.

Dall'ex Canapificio le fibre di canapa nell'architettura / Buondonno, Emma. - (2010).

Dall'ex Canapificio le fibre di canapa nell'architettura

BUONDONNO, EMMA
2010

Abstract

INQUADRAMENTO URBANISTICO Il progetto che si presenta prevede la completa demolizione dei capannoni esistenti, da molti anni dismessi, fatiscenti e di oneroso e problematico recupero strutturale e funzionale. L’occasione di disporre di un sito centrale, peraltro collocato strategicamente rispetto ai flussi più significativi della città, di un luogo-cerniera che si pone come elemento attrattore con l’offerta di funzioni di eccellenza ed originali, e punto di aggregazione e di socializzazione per una larga parte della popolazione, ha spinto verso la soluzione di forte ammodernamento, pur in coerenza con le esigenze del riammaglio urbano e dell’equilibrio edilizio ed ambientale. Inoltre, il sistema del traffico e dell’infrastrutturazione viaria esistente ai margini, la necessità di disporre di ampi parcheggi interrati e quella, non meno importante, di prevedere un ampio parco alberato, nell’ipotesi della completa sostituzione edilizia, consentono di pervenire ad un impianto molto ordinato, semplice nelle connessioni e nelle relazioni urbane, controllato nelle volumetrie e condotto su registri formali sobri e rigorosi. La sostituzione edilizia prevede un decremento di fabbricazione rispetto alla cubatura esistente, nel rispetto dell’altezza massima e degli altri indici e parametri come definiti nel Regolamento Edilizio del Comune di Frattamaggiore. CARATTERISTICHE ARCHITETTONICHE Si prevede la costruzione di un grande, semplice edificio, a margine di via Giametta, di mt 127x16 coperto con tetto a falde sostenuto da particolari capriate e articolato in tre blocchi (mt 42x16), sul quale si adagia un lungo portico, aperto sul parco urbano verso via Vittorio Veneto, la cui ritmica scansione strutturale, fortemente chiaroscurata, si contrappone ai muri chiusi sul retro, di estrema semplicità. L’idea generatrice del progetto è l’impiego innovativo e sperimentale della canapa per la realizzazione di un’architettura in linea con le dimensioni e i caratteri dei vecchi opifici urbani italiani. Il portico - che in qualche modo rimanda nelle dimensioni e nei rapporti urbani agli antichi camminamenti esterni o stradine dove si svolgevano i filati di canapa per la prima lavorazione dei cordami - rappresenta il filo della connessione e della continuità pedonale di tutto l’impianto in quanto contiene le risalite dai parcheggi interrati, distribuisce gli ingressi al piano terra, collega i percorsi espositivi alla quota superiore, si affaccia sul parco urbano, delimita la nuova piazza pedonale che si ricava tra gli edifici, disimpegna l’area di movimentazione: diviene l’asse ordinatore, la misura di tutto l’intervento. Il secondo volume polifunzionale, anch’esso nitidamente delineato da piani semplici ed uniformemente trattati, si attacca ad angolo retto ed è destinato all’accoglienza. Sul retro di detto edificio è consentito l’accesso ai parcheggi interrati e all’area di movimentazione e di carico; sul lato opposto, verso la nuova corte interna e il parco, un’ampia parete trasparente limita, ad ovest, un sistema di piazze pedonali, una coperta e l’altra, più grande, scoperta, che si raccordano con le quote dei marciapiedi al contorno e del verde di nuovo impianto. Il terzo, piccolo edificio, destinato ad attività commerciali, è ubicato sul lato verso via Vittorio Veneto. La forma, le dimensioni e i materiali di questo volume, quasi un’addizione per la risoluzione formale del nodo di te comstata, determinano una sorta di pronao laterale, trasparente ed arioso, un leggero portale d’ingresso sulla città. ORGANIZZAZIONE FUNZIONALE Le funzioni previste nel progetto, distintamente articolate nei corpi edilizi e nelle aree esterne che costituiscono nel loro insieme il complesso della città dei bambini, prefigurano un luogo particolarmente attraente e un programma di interessi innovativi che possano mettere in moto, nel territorio, attività, risorse ed entusiasmi finora inespressi; l’equilibrato mix di pubblico e privato è da considerarsi, al riguardo, un efficace orientamento per il concreto e corretto mantenimento nel tempo delle iniziative a vantaggio della collettività. Il progetto inoltre assicura la possibilità di gestire le differenti attività in modo anche autonomo garantendo accessi ed usi differenziati nell’arco dell’intera giornata. In particolare, quasi tutte le funzioni dell’edificio 2 (caffetteria, ristorazione, sale polifunzionali), i negozi, il parco e i parcheggi interrati possono essere continuamente disponibili e aperti alla città, indipendentemente dagli spazi espositivi, museali e didattici veri e propri. Edificio 1 Tre blocchi, A, B e C, contengono gli spazi specificamente dedicati ai bambini, distinti nei vari percorsi per fasce d’età. A questo riguardo, si evidenzia che il progetto, pur garantendo il razionale svolgimento delle attività richieste, mantiene nel suo impianto generale un carattere unitario sia nell’articolazione dei spazi comuni che in quella dei principali connettivi e delle aree esterne e verdi, strutturandosi appunto come una piccola città a misura di bambino, con i suoi luoghi, le sue funzioni e i suoi mestieri; una città che metta in contatto i bambini con fatti e realtà quotidiane, dove tutto può essere osservato, toccato, sperimentato. I bambini, come evidenzia il pensiero pedagogico più avanzato, imparano con una metodologia che si differenzia profondamente da quella degli adulti: apprendono tramite l’attività e l’esperienza diretta, giocando, facendo, toccando, da qui la definizione di hands-on museum. I musei dei bambini utilizzano, quindi, strumenti molto lontani da quelli dei musei tradizionali: l’interattività, quindi, l’esperienza non mediata dall’adulto; la contestualizzazione dell’esperienza; l’ambito di apprendimento legato agli spazi piuttosto che ai tempi; l’approccio sempre plurisensoriale o riferito ai diversi tipi di intelligenza; l’emotività dell’esperienza. I musei dei bambini intendono proporre chiavi di accesso e intepretazioni diverse della realtà; il loro obiettivo non è la divulgazione, ma la promozione della crescita individuale e della conoscenza. Le attività e le esposizioni hanno lo scopo di: •• incoraggiare e aiutare il naturale desiderio di apprendimento che è in ogni bambino con proposte ed esposizioni stimolanti, divertenti e studiate per le diverse fasce d’età; •• offrire a genitori e bambini la possibilità di vivere insieme questa particolare e affascinante esperienza, che permetterà al bambino di crescere e all’adulto di ritornare bambino; •• offrire agli insegnanti e alla scuola esperienze ricche, innovative, non disciplinari, sulle quali si potrà continuare a lavorare in classe; •• suscitare nei bambini e nei loro accompagnatori attenzione e atteggiamenti positivi verso l’interazione culturale, la cooperazione, il rispetto per gli altri e per l’ambiente. •• offrire laboratori creativi e con contenuti educativi e mediante un approccio ludico/didattico per le famiglie e le scuole; •• elaborare per gli insegnanti offerte formative attuali, innovative e propositive di strumenti didattici complementari a quelli tradizionali; •• offrire servizi che “incontrano” le necessità delle famiglie; •• realizzare una comunicazione integrata e globale diretta al pubblico, efficace ed accattivante. Per il raggiungimento ottimale di questi obiettivi abbiamo individuato, come del resto già formulato nel bando, tre aree funzionali in base alle fasce di età: –– 2-3 anni –– 3-5 anni –– 6-16 anni Nella prima area sono previsti gli spazi più confortevoli ed allegri per intraprendere un’esperienza sensoriale e motoria completa. Tali spazi, opportunamente attrezzati, sono ubicati al primo piano del blocco A, dedicato all’infanzia dove si trovano anche la nursery e i servizi a supporto. La seconda, per i bambini dai tre ai cinque anni, sarà coinvolta in un percorso per sperimentare, giocare e scoprire ogni volta grazie a tematiche diverse che possano essere sensoriali, piuttosto che dell’ambiente che ci circonda. Queste attività si svolgeranno al piano terra dello stesso blocco A, a diretto contatto con gli spazi esterni e il giardino. Ai bambini/adolescenti dai sei ai sedici anni sono destinati i laboratori manuali e multimediali, uno dei quali è dedicato alla lavorazione e all’uso della canapa, letture animate, alla scoperta della tecnologia e dei mass-media. Per la varietà e la complessità delle attività svolte in tale fascia di età, si è previsto l’uso totale degli altri due blocchi B e C. Fruibilità e flessibilità elevate sono le caratteristiche principali di tutti gli spazi interni, facilmente organizzabili in sezioni, ciascuna composta anche da più allestimenti. Gli allestimenti possono essere modificabili, in base ai percorsi didattici che si intendano intraprendere nel tempo, in modo da garantire una perfetta rispondenza alle diverse esigenze della variegata platea dei fruitori che si alterneranno e agli adeguamenti che nel tempo si renderanno necessari. Tale flessibilità è concretamente restituita sul piano delle suggestioni formali e dell’ambientazione degli interni dal particolare impiego di materiali a base di canapa che connotano in modo originale molti elementi e componenti, anche strutturali, della configurazione architettonica, di norma realizzati con materiali tradizionali. Funi, capriate, tirantature, velari schermanti, cordami, teli di ombreggiamento, tavolati per passerelle e piani di soppalco, diaframmi, ecc. che troviamo numerosi all’interno dell’edificio (di impronta sobria e regolare) creano un ambiente allegro, capace di stimolare interesse e suggestioni negli adolescenti (una sorta di rimando ai velieri, ai palcoscenici, macchine sceniche dei teatri, ecc.). Edificio 2 Contiene l’accoglienza, l’auditotorium, la ristorazione, bookshoop, spazi polifunzionali per la musica ed attività multimediali. Si tratta di funzioni rivolte ad un’utenza anche più ampia e che possono richiedere modalità di fruizione flessibili ed, eventualmente, differenziate in rapporto alle esigenze delle distinte gestioni e alle varie opportunità che nel tempo si possono determinare. Edificio 3 Destinato a quattro attività commerciali le cui tipologie potranno essere meglio individuate successivamente; al riguardo, si prevedono gli involucri esterni, le principali opere interne e le predisposizioni per gli allestimenti di finitura. Parcheggi interrati Si prevedono due piani di parcheggi interrati per complessivi n. 300 posti auto a rotazione e n. 24 box pertinenziali (al primo livello interrato con distinto, autonomo accesso), quest’ultimi opportunamente previsti per l’equilibrio economico-finanziario della programmazione. I due piani sono serviti da rampe di accesso da via Vittorio Veneto (strada di collegamento con via Giametta) e, in uscita, da una rocchetta sul fronte opposto per l’immissione su via Roma. Dai parcheggi è possibile risalire comodamente in superficie in più punti, lungo il porticato e a margine della piazza pedonale, assicurando quindi efficaci ed autonomi collegamenti sia con le funzioni insediate nei volumi edilizi, sia con le aree esterne attrezzate della Città dei Bambini e sia con i margini pedonali della viabilità pubblica. NATURA INTROIETTATA IN CITTA’ Il giardino urbano racchiuso tra via Veneto, la piazza pedonale e i nuovi edifici, è ideato come un cuore verde con baulature del terreno e leggeri declivi verso lo specchio d’acqua a carattere naturalistico e spontaneo in dissonante alternanza al rigore “asemantico” delle costruzioni. I temi delle architetture di natura si riassumono nel filare di pini e platani di via Veneto, nel cuore verde con le radure di lecci e tigli integrati alle fioriture delle camelie e dei roseti che circondano il lago e negli orti e frutteti didattici con ulivi, agrumi, mandorli, peschi e le essenze aromatiche, officinali e delle ortive ornamentali. Il giardino di città avrà il carattere di un fitto boschetto sempreverde, a protezione del traffico veicolare di via Veneto, ingentilito dai ricambi primaverili dei fogliami dei tigli e dei platani e dalle fioriture invernali delle camelie. Le praterie luminose di gazzanie, a sud del laghetto, sono impreziosite dalle sponde di arbusti di rose a cespuglio per esaltare l’andamento sinuoso delle onde delle aiuole nel gioco di immaginare che il lago diviene il sasso lanciato nel mare di verde.
2010
Dall'ex Canapificio le fibre di canapa nell'architettura / Buondonno, Emma. - (2010).
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