La ricerca sul tema dell’abitare, ambito privilegiato di sperimentazione dell’architettura moderna, ha conosciuto negli ultimi anni un percettibile cambiamento nell’individuazione dei campi d’interesse. Dall’attenzione per le tipologie residenziali e le morfologie insediative si è passati agli studi sulle qualità tecnologiche e sulla eco-compatibilità delle costruzioni: un diverso modo di intendere la qualità dell’architettura residenziale - dalla forma architettonica al comfort, alla sostenibilità - cui non è estranea l’aspirazione a stabilire un rapporto più concreto fra ricerca sperimentale e produzione. A differenza del recente passato in cui l’attenzione per gli aspetti tecnologici dell’abitazione era orientata verso la prefabbricazione e la produzione su vasta scala di abitazioni, ora la ricerca in questo settore è tutta rivolta al rinnovamento della componentistica dell’alloggio - gli impianti, gli elementi di chiusura, le finiture – proprio di quelle parti della costruzione più soggette a rapida obsolescenza e destinate nel tempo ad essere la meno determinante per la qualità dell’architettura. E’ auspicabile, invece, ricondurre la ricerca sull’abitare contemporaneo in quegli ambiti, propriamente compositivi e tipologici, cui sono legate le qualità “permanenti” dell’abitazione, ripartendo da alcune recenti esperienze che hanno tenuto vivo questo interesse. Due, in particolare, le più significative. Una prima si è proposta di individuare una scala conforme per la progettazione residenziale, intermedia fra l’edificio e l’isolato urbano, alla ricerca di una continuità fra disegno del piano e progetto d’architettura: volumetrie unitarie al cui interno sono ricomposti elementi appartenenti a differenti tipologie residenziali. Una seconda linea di sperimentazione – su cui ci soffermeremo per delinearne i caratteri principali - giunge ad esiti per certi versi opposti. In questo caso il punto di partenza della ricerca non è l’alloggio nel suo insieme, come accade nelle tipologie tradizionali, ma le unità funzionali che lo compongono alle quali è attribuita autonomia spaziale e volumetrica. Ciò consente di progettare complessi residenziali fortemente articolati morfologicamente ed in grado di soddisfare più qualità dell’abitare contemporaneo: soluzioni abitative individuali su più livelli e diversa distribuzione interna, relazioni flessibili fra spazi chiusi e spazi aperti, alloggi modificabili al variare delle necessità degli abitanti, soluzioni architettoniche relazionate alle condizioni contestuali.

Dalla casa per tutti alla casa individuale:modelli innovativi per la città contemporanea / Viola, Francesco. - ELETTRONICO. - (2010), pp. 611-619.

Dalla casa per tutti alla casa individuale:modelli innovativi per la città contemporanea

VIOLA, FRANCESCO
2010

Abstract

La ricerca sul tema dell’abitare, ambito privilegiato di sperimentazione dell’architettura moderna, ha conosciuto negli ultimi anni un percettibile cambiamento nell’individuazione dei campi d’interesse. Dall’attenzione per le tipologie residenziali e le morfologie insediative si è passati agli studi sulle qualità tecnologiche e sulla eco-compatibilità delle costruzioni: un diverso modo di intendere la qualità dell’architettura residenziale - dalla forma architettonica al comfort, alla sostenibilità - cui non è estranea l’aspirazione a stabilire un rapporto più concreto fra ricerca sperimentale e produzione. A differenza del recente passato in cui l’attenzione per gli aspetti tecnologici dell’abitazione era orientata verso la prefabbricazione e la produzione su vasta scala di abitazioni, ora la ricerca in questo settore è tutta rivolta al rinnovamento della componentistica dell’alloggio - gli impianti, gli elementi di chiusura, le finiture – proprio di quelle parti della costruzione più soggette a rapida obsolescenza e destinate nel tempo ad essere la meno determinante per la qualità dell’architettura. E’ auspicabile, invece, ricondurre la ricerca sull’abitare contemporaneo in quegli ambiti, propriamente compositivi e tipologici, cui sono legate le qualità “permanenti” dell’abitazione, ripartendo da alcune recenti esperienze che hanno tenuto vivo questo interesse. Due, in particolare, le più significative. Una prima si è proposta di individuare una scala conforme per la progettazione residenziale, intermedia fra l’edificio e l’isolato urbano, alla ricerca di una continuità fra disegno del piano e progetto d’architettura: volumetrie unitarie al cui interno sono ricomposti elementi appartenenti a differenti tipologie residenziali. Una seconda linea di sperimentazione – su cui ci soffermeremo per delinearne i caratteri principali - giunge ad esiti per certi versi opposti. In questo caso il punto di partenza della ricerca non è l’alloggio nel suo insieme, come accade nelle tipologie tradizionali, ma le unità funzionali che lo compongono alle quali è attribuita autonomia spaziale e volumetrica. Ciò consente di progettare complessi residenziali fortemente articolati morfologicamente ed in grado di soddisfare più qualità dell’abitare contemporaneo: soluzioni abitative individuali su più livelli e diversa distribuzione interna, relazioni flessibili fra spazi chiusi e spazi aperti, alloggi modificabili al variare delle necessità degli abitanti, soluzioni architettoniche relazionate alle condizioni contestuali.
2010
9788884971630
Dalla casa per tutti alla casa individuale:modelli innovativi per la città contemporanea / Viola, Francesco. - ELETTRONICO. - (2010), pp. 611-619.
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