Quarto, Marano, Melito, Casoria, Frattamaggiore, Pomigliano d’Arco, Acerra, … nomi di comuni dell’area a nord di Napoli, nomi di insediamenti dell’antico Ager Campanus, nomi di alcuni dei comuni campani i cui consigli comunali, nel tempo, sono stati sciolti per infiltrazione camorristica. Giugliano, Qualiano, Villaricca, Nola, Marigliano, … alcuni dei comuni dell’area (trecento chilometri quadrati di estensione) in cui è massimo il carico di rifiuti, tossici e non tossici, sversati illegalmente (Saviano 2006). Fare ricerca sul tema della progettazione urbana in queste aree sghembe (Pascale 2001), in questi posti restanti (Bauman 2000), privi ormai di qualsiasi equilibrio complessivo, fare ricerca sul tema delle infrastrutture, fare ricerca sulla natura degli attuali paesaggi urbani, da architetto, e rapportare le proprie ricerche al tema mondiale della sostenibilità e dello sguardo ecologico, è operazione complessa e rischiosa. Da un lato infatti va tenuta ben presente la necessaria coazione dei livelli di conoscenza e di intervento necessari a qualsiasi tipo di considerazione su queste aree: (politici, giudiziari, economici, sociali…al di là di quelli che riguardano la trasformazione fisica) e per il rischio di cadere in ideologie e teorizzazioni estreme (Ingersoll 2009). Ma è anche vero che la lettura e il progetto di architettura, al pari delle altre scienze interpretative, possono dare il proprio contributo specifico alla delineazione di ipotesi di trasformazione che rientrino in una più generale ricostruzione del territorio, e delle sue parti, inteso come un ecosistema artificiale da ricondurre all’equilibrio. All’interno di quel discorso sulla Sostenibilità che si riferisce a “politiche di sviluppo rivolte a sostenere la diversificazione culturale locale come fonte di innovazione e come serbatoio di possibili risposte alla crisi ed al cambiamento in genere” (De Matteis 2009). Gli elementi da rileggere e connettere in nuove relazioni sono, per noi, quelli che costituiscono la struttura della morfologia del territorio. Sono la geomorfologia, sono i modi insediativi dei nuclei urbani, i sistemi industriali, i modi della divisione dei campi, le canalizzazioni, le forme delle case, le trame infrastrutturali e le loro opere, le aree dimesse e quelle dell’abbandono, e così via. Sono tutte quelle tracce, segni ed elementi del territorio che con la propria forma fisica esprimono i caratteri e la storia della cultura insediativa di quel luogo. Questo intervento tratterà quindi della lettura progettuale di un territorio urbano (Martí Arís 2001) a nord di Napoli, attraversato dalla circonvallazione provinciale esterna, la “strada degli americani” (Lucci 2002). E della individuazione dei termini intorno ai quali costruire una ipotesi di trasformazione, nell’ottica della ridefinizione delle relazioni tra le parti che lo costituiscono e di un riequilibrio tra le componenti, che ridia vivibilità complessiva ed eviti le deformazioni settoriali, concorrendo ad un auspicabile progetto di “bonifica integrale che restituisca alla comunità, ad ogni abitante, la capacità di cura e di controllo del suo territorio“ (Di Gennaro 2008).

Attraverso l'Ager Campanus: una strada per riequilibrare il territorio / Lucci, Rejana. - ELETTRONICO. - (2010), pp. 113-121. (Intervento presentato al convegno Abitare il futuro ... dopo Copenhagen tenutosi a Napoli nel 13/14 dicembre 2010).

Attraverso l'Ager Campanus: una strada per riequilibrare il territorio

LUCCI, REJANA
2010

Abstract

Quarto, Marano, Melito, Casoria, Frattamaggiore, Pomigliano d’Arco, Acerra, … nomi di comuni dell’area a nord di Napoli, nomi di insediamenti dell’antico Ager Campanus, nomi di alcuni dei comuni campani i cui consigli comunali, nel tempo, sono stati sciolti per infiltrazione camorristica. Giugliano, Qualiano, Villaricca, Nola, Marigliano, … alcuni dei comuni dell’area (trecento chilometri quadrati di estensione) in cui è massimo il carico di rifiuti, tossici e non tossici, sversati illegalmente (Saviano 2006). Fare ricerca sul tema della progettazione urbana in queste aree sghembe (Pascale 2001), in questi posti restanti (Bauman 2000), privi ormai di qualsiasi equilibrio complessivo, fare ricerca sul tema delle infrastrutture, fare ricerca sulla natura degli attuali paesaggi urbani, da architetto, e rapportare le proprie ricerche al tema mondiale della sostenibilità e dello sguardo ecologico, è operazione complessa e rischiosa. Da un lato infatti va tenuta ben presente la necessaria coazione dei livelli di conoscenza e di intervento necessari a qualsiasi tipo di considerazione su queste aree: (politici, giudiziari, economici, sociali…al di là di quelli che riguardano la trasformazione fisica) e per il rischio di cadere in ideologie e teorizzazioni estreme (Ingersoll 2009). Ma è anche vero che la lettura e il progetto di architettura, al pari delle altre scienze interpretative, possono dare il proprio contributo specifico alla delineazione di ipotesi di trasformazione che rientrino in una più generale ricostruzione del territorio, e delle sue parti, inteso come un ecosistema artificiale da ricondurre all’equilibrio. All’interno di quel discorso sulla Sostenibilità che si riferisce a “politiche di sviluppo rivolte a sostenere la diversificazione culturale locale come fonte di innovazione e come serbatoio di possibili risposte alla crisi ed al cambiamento in genere” (De Matteis 2009). Gli elementi da rileggere e connettere in nuove relazioni sono, per noi, quelli che costituiscono la struttura della morfologia del territorio. Sono la geomorfologia, sono i modi insediativi dei nuclei urbani, i sistemi industriali, i modi della divisione dei campi, le canalizzazioni, le forme delle case, le trame infrastrutturali e le loro opere, le aree dimesse e quelle dell’abbandono, e così via. Sono tutte quelle tracce, segni ed elementi del territorio che con la propria forma fisica esprimono i caratteri e la storia della cultura insediativa di quel luogo. Questo intervento tratterà quindi della lettura progettuale di un territorio urbano (Martí Arís 2001) a nord di Napoli, attraversato dalla circonvallazione provinciale esterna, la “strada degli americani” (Lucci 2002). E della individuazione dei termini intorno ai quali costruire una ipotesi di trasformazione, nell’ottica della ridefinizione delle relazioni tra le parti che lo costituiscono e di un riequilibrio tra le componenti, che ridia vivibilità complessiva ed eviti le deformazioni settoriali, concorrendo ad un auspicabile progetto di “bonifica integrale che restituisca alla comunità, ad ogni abitante, la capacità di cura e di controllo del suo territorio“ (Di Gennaro 2008).
2010
9788884971630
Attraverso l'Ager Campanus: una strada per riequilibrare il territorio / Lucci, Rejana. - ELETTRONICO. - (2010), pp. 113-121. (Intervento presentato al convegno Abitare il futuro ... dopo Copenhagen tenutosi a Napoli nel 13/14 dicembre 2010).
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11588/376377
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