L’art. 23-bis stabilisce la regola dell’obbligo delle gare ad evidenza pub¬blica per l’affidamento dei servizi, prevedendo la deroga attraverso l’affidamento in house soltanto in presenza di condizioni eccezionali. In realtà la normativa, più che liberalizzare i servizi, determina una cessione di proprietà pubblica della gestione, indipendentemente dalla possibilità di liberalizzare il mercato legato alle public utility: ciò perché in presenza di monopoli naturali o tecnici, l’esito finale potrebbe essere il passaggio da un monopolio-oligopolio pubblico ad un monopolio-oligopolio privato, assoggettando il servizio non più alle clausole di certezza delineate dall’Unione europea, ma alla copertura dei costi ed alla re¬munerazione del capitale investito. Ognuno dei tre modelli di gestione dei servizi pubblici locali previsti dalla nuova disciplina (due ordinari e uno straordinario) presenta aspetti peculiari sia con riferimento alla puntuale disciplina, sia con riguardo a possibili criticità, anche alla luce delle indicazioni comunitarie. In tal senso, il nuovo assetto, ponendo tra l’altro un distinct disfavor nei confronto del soggetto di diritto pubblico, si ritiene configuri profili di dubbia legittimità; nè si comprende, inoltre, perché venga esclusa la possibilità di ricorrere alla figura dell’azienda speciale. In un contesto così delicato come quello concernente la gestione dell’acqua, bene comune per eccellenza, ed a sua volta riconducibile alla tutela di diritti fondamentali, l’auspicio è che possa emergere ed affermarsi un nuovo modello di «pubblico», estraneo alle logiche del mercato e del profitto; un modello che sappia e voglia andare oltre le aziende speciali, con l’obiettivo di affermare una nuova dimensione, non statalista bensì partecipata, nell’ambito della quale coinvolgere anche associazioni e comitati, messi in condizione di proporre, gestire, controllare.

I modelli di gestione dei servizi pubblici locali dopo il decreto Ronchi. Modelli alternativi per un governo pubblico partecipato dei beni comuni / Lucarelli, Alberto. - In: ANALISI GIURIDICA DELL'ECONOMIA. - ISSN 1720-951X. - STAMPA. - (2010), pp. 1-16.

I modelli di gestione dei servizi pubblici locali dopo il decreto Ronchi. Modelli alternativi per un governo pubblico partecipato dei beni comuni

LUCARELLI, ALBERTO
2010

Abstract

L’art. 23-bis stabilisce la regola dell’obbligo delle gare ad evidenza pub¬blica per l’affidamento dei servizi, prevedendo la deroga attraverso l’affidamento in house soltanto in presenza di condizioni eccezionali. In realtà la normativa, più che liberalizzare i servizi, determina una cessione di proprietà pubblica della gestione, indipendentemente dalla possibilità di liberalizzare il mercato legato alle public utility: ciò perché in presenza di monopoli naturali o tecnici, l’esito finale potrebbe essere il passaggio da un monopolio-oligopolio pubblico ad un monopolio-oligopolio privato, assoggettando il servizio non più alle clausole di certezza delineate dall’Unione europea, ma alla copertura dei costi ed alla re¬munerazione del capitale investito. Ognuno dei tre modelli di gestione dei servizi pubblici locali previsti dalla nuova disciplina (due ordinari e uno straordinario) presenta aspetti peculiari sia con riferimento alla puntuale disciplina, sia con riguardo a possibili criticità, anche alla luce delle indicazioni comunitarie. In tal senso, il nuovo assetto, ponendo tra l’altro un distinct disfavor nei confronto del soggetto di diritto pubblico, si ritiene configuri profili di dubbia legittimità; nè si comprende, inoltre, perché venga esclusa la possibilità di ricorrere alla figura dell’azienda speciale. In un contesto così delicato come quello concernente la gestione dell’acqua, bene comune per eccellenza, ed a sua volta riconducibile alla tutela di diritti fondamentali, l’auspicio è che possa emergere ed affermarsi un nuovo modello di «pubblico», estraneo alle logiche del mercato e del profitto; un modello che sappia e voglia andare oltre le aziende speciali, con l’obiettivo di affermare una nuova dimensione, non statalista bensì partecipata, nell’ambito della quale coinvolgere anche associazioni e comitati, messi in condizione di proporre, gestire, controllare.
2010
I modelli di gestione dei servizi pubblici locali dopo il decreto Ronchi. Modelli alternativi per un governo pubblico partecipato dei beni comuni / Lucarelli, Alberto. - In: ANALISI GIURIDICA DELL'ECONOMIA. - ISSN 1720-951X. - STAMPA. - (2010), pp. 1-16.
File in questo prodotto:
Non ci sono file associati a questo prodotto.

I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11588/374129
Citazioni
  • ???jsp.display-item.citation.pmc??? ND
  • Scopus ND
  • ???jsp.display-item.citation.isi??? ND
social impact