La presenza di giardini e parchi pubblici nei centri urbani contribuisce significativamente alla qualità dei luoghi dell’abitare, consentendo all’uomo di recuperare l’antico rapporto con la natura. Con riferimento al recente allarme ambientale un ruolo significativo è giocato dalla rete di piccoli e grandi spazi verdi i quali assorbono, come è noto, anidride carbonica, riducendo la presenza e la concentrazione dei gas climalteranti nell’aria, collaborano alla mitigazione del microclima locale e concorrono alla prevenzione di fenomeni di dissesto e di erosione di colli e pendii, eventi resi più intensi e frequenti proprio dal riscaldamento globale. Da non sottovalutare il ruolo di riduzione dell’inquinamento acustico e visivo che gli spazi verdi rivestono, collaborando al miglioramento della percezione dei luoghi; essi rappresentano infatti delle pause in zone densamente costruite e coadiuvano ad allentare i ritmi frenetici di vita spesso esasperati da altrettanti alterati equilibri urbani. La loro conservazione e valorizzazione, quindi, risultano doverose in risposta alla sempre più pressante esigenza della società di migliorare la vivibilità delle proprie aree urbane. I parchi e i giardini sono inoltre una testimonianza concreta delle dimensioni sociali, politiche, economiche e tecniche delle società che li hanno generati. Sono stati sempre depositari, al pari di altre costruzioni come castelli, templi e regge, di profondi valori simbolici per le culture e le religioni orientali e occidentali: le stesse piante in essi coltivate talvolta erano personificazioni divine, talaltra simboleggiavano virtù, emozioni e ideali umani. Sono un rilevante documento storico attraverso il quale “leggere” vicende legate all’evoluzione dei contesti urbani. Il contributo illustra un breve excursus sull’evoluzione dello spazio verde urbano in Italia, per poi trattare i fattori di rischio più frequenti e i relativi fenomeni di degrado, cui collegare le azioni tecniche di prevenzione. Quindi sono argomentate le linee guida per la progettazione dei parchi urbani, con particolare riferimento a quelli della città di Napoli, il cui obiettivo fondamentale consiste nel promuovere un’unica strategia di azione che possa essere un riferimento sia per la stesura dei progetti e garantire qualità diffusa degli interventi, sia per il controllo delle varie proposte progettuali.
La prevenzione nei parchi urbani: criteri e strumenti per gli interventi tecnici / Bellomo, Mariangela. - STAMPA. - XXVI:(2010), pp. 631-640. (Intervento presentato al convegno Scienza e Beni Culturali. Pensare la prevenzione. tenutosi a Bressanone nel 13-16 luglio 2010).
La prevenzione nei parchi urbani: criteri e strumenti per gli interventi tecnici
BELLOMO, MARIANGELA
2010
Abstract
La presenza di giardini e parchi pubblici nei centri urbani contribuisce significativamente alla qualità dei luoghi dell’abitare, consentendo all’uomo di recuperare l’antico rapporto con la natura. Con riferimento al recente allarme ambientale un ruolo significativo è giocato dalla rete di piccoli e grandi spazi verdi i quali assorbono, come è noto, anidride carbonica, riducendo la presenza e la concentrazione dei gas climalteranti nell’aria, collaborano alla mitigazione del microclima locale e concorrono alla prevenzione di fenomeni di dissesto e di erosione di colli e pendii, eventi resi più intensi e frequenti proprio dal riscaldamento globale. Da non sottovalutare il ruolo di riduzione dell’inquinamento acustico e visivo che gli spazi verdi rivestono, collaborando al miglioramento della percezione dei luoghi; essi rappresentano infatti delle pause in zone densamente costruite e coadiuvano ad allentare i ritmi frenetici di vita spesso esasperati da altrettanti alterati equilibri urbani. La loro conservazione e valorizzazione, quindi, risultano doverose in risposta alla sempre più pressante esigenza della società di migliorare la vivibilità delle proprie aree urbane. I parchi e i giardini sono inoltre una testimonianza concreta delle dimensioni sociali, politiche, economiche e tecniche delle società che li hanno generati. Sono stati sempre depositari, al pari di altre costruzioni come castelli, templi e regge, di profondi valori simbolici per le culture e le religioni orientali e occidentali: le stesse piante in essi coltivate talvolta erano personificazioni divine, talaltra simboleggiavano virtù, emozioni e ideali umani. Sono un rilevante documento storico attraverso il quale “leggere” vicende legate all’evoluzione dei contesti urbani. Il contributo illustra un breve excursus sull’evoluzione dello spazio verde urbano in Italia, per poi trattare i fattori di rischio più frequenti e i relativi fenomeni di degrado, cui collegare le azioni tecniche di prevenzione. Quindi sono argomentate le linee guida per la progettazione dei parchi urbani, con particolare riferimento a quelli della città di Napoli, il cui obiettivo fondamentale consiste nel promuovere un’unica strategia di azione che possa essere un riferimento sia per la stesura dei progetti e garantire qualità diffusa degli interventi, sia per il controllo delle varie proposte progettuali.File | Dimensione | Formato | |
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