Questo lavoro fa parte della seconda fase di un ampio studio di carattere metodologico sul bioaccumulo di elementi in traccia in ‘moss-’ e ‘lichen-bags’ e in materiali sintetici, che ha i seguenti obiettivi: validare i risultati della prima fase, mediante una seconda esposizione nelle stesse località e nel medesimo periodo a distanza di un anno; confrontare il comportamento dei materiali in due periodi espositivi successivi; valutare l’influenza della durata dell’esposizione; evidenziare differenze dovute alla diversa sede espositiva. Le specie usate sono il muschio Hypnum cupressiforme Hedw. e il lichene Pseudevernia furfuracea (L.) Zopf. I talli, raccolti in zone non inquinate, sono stati puliti, selezionandone solo le parti terminali, e lavati in acqua distillata; una parte del materiale è stata devitalizzata mediante trattamento termico (120° per 24 h), immersione in una soluzione di ammonio ossalato a 85° per 15 h, o lavaggi in HNO3 1N. Campioni dei materiali biologici e di due materiali sintetici (filtri in fibra di quarzo e a scambio cationico) sono stati esposti a Trieste e a Napoli su centraline di rilevamento dell’inquinamento. Il confronto fra i materiali è basato sull’analisi della concentrazione di 15 elementi determinata mediante tecniche spettrofotometriche su aliquote dei campioni prima e dopo l’esposizione; sono state analizzate anche aliquote di ciascun campione biologico esposto lavate in acqua distillata. I risultati evidenziano una maggiore capacità di accumulo dei materiali muscicoli, soprattutto quelli devitalizzati, e un generale aumento delle concentrazioni al raddoppiare del tempo di esposizione. La migliore prestazione dei muschi devitalizzati può essere spiegata in termini di aumento della superficie utile esposta e di minore concentrazione elementare pre-esposizione. Tali risultati hanno permesso alcune considerazioni critiche sull’uso di questa tecnica in studi di biomonitoraggio ambientale.

ASPETTI METODOLOGICI SULLESPOSIZIONE DI `BAGS CONTENENTI MUSCHI, LICHENI E MATERIALI SINTETICI IN AMBIENTE URBANO / Elena, Pittao; Adamo, Paola; Roberto, Bargagli; Paola, Crisafulli; Giordano, Simonetta; Paolo, Modenesi; Fabrizio, Monaci; Mauro, Tretiach. - STAMPA. - (2005), pp. 12-12. (Intervento presentato al convegno XVIII Convegno Annuale Della Società Lichenologica Italiana tenutosi a Trieste nel 29-30 settembre).

ASPETTI METODOLOGICI SULLESPOSIZIONE DI `BAGS CONTENENTI MUSCHI, LICHENI E MATERIALI SINTETICI IN AMBIENTE URBANO.

ADAMO, PAOLA;GIORDANO, SIMONETTA;
2005

Abstract

Questo lavoro fa parte della seconda fase di un ampio studio di carattere metodologico sul bioaccumulo di elementi in traccia in ‘moss-’ e ‘lichen-bags’ e in materiali sintetici, che ha i seguenti obiettivi: validare i risultati della prima fase, mediante una seconda esposizione nelle stesse località e nel medesimo periodo a distanza di un anno; confrontare il comportamento dei materiali in due periodi espositivi successivi; valutare l’influenza della durata dell’esposizione; evidenziare differenze dovute alla diversa sede espositiva. Le specie usate sono il muschio Hypnum cupressiforme Hedw. e il lichene Pseudevernia furfuracea (L.) Zopf. I talli, raccolti in zone non inquinate, sono stati puliti, selezionandone solo le parti terminali, e lavati in acqua distillata; una parte del materiale è stata devitalizzata mediante trattamento termico (120° per 24 h), immersione in una soluzione di ammonio ossalato a 85° per 15 h, o lavaggi in HNO3 1N. Campioni dei materiali biologici e di due materiali sintetici (filtri in fibra di quarzo e a scambio cationico) sono stati esposti a Trieste e a Napoli su centraline di rilevamento dell’inquinamento. Il confronto fra i materiali è basato sull’analisi della concentrazione di 15 elementi determinata mediante tecniche spettrofotometriche su aliquote dei campioni prima e dopo l’esposizione; sono state analizzate anche aliquote di ciascun campione biologico esposto lavate in acqua distillata. I risultati evidenziano una maggiore capacità di accumulo dei materiali muscicoli, soprattutto quelli devitalizzati, e un generale aumento delle concentrazioni al raddoppiare del tempo di esposizione. La migliore prestazione dei muschi devitalizzati può essere spiegata in termini di aumento della superficie utile esposta e di minore concentrazione elementare pre-esposizione. Tali risultati hanno permesso alcune considerazioni critiche sull’uso di questa tecnica in studi di biomonitoraggio ambientale.
2005
ASPETTI METODOLOGICI SULLESPOSIZIONE DI `BAGS CONTENENTI MUSCHI, LICHENI E MATERIALI SINTETICI IN AMBIENTE URBANO / Elena, Pittao; Adamo, Paola; Roberto, Bargagli; Paola, Crisafulli; Giordano, Simonetta; Paolo, Modenesi; Fabrizio, Monaci; Mauro, Tretiach. - STAMPA. - (2005), pp. 12-12. (Intervento presentato al convegno XVIII Convegno Annuale Della Società Lichenologica Italiana tenutosi a Trieste nel 29-30 settembre).
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